Quando appiattirsi aumenta l’efficacia di nuotata.
Un credo comune di molti nuotatori di alto livello è quello di prediligere l’allenamento di qualità rispetto a quello di quantità, e ancora di preferire la tecnica alla potenza.
Tutto questo perché il nuoto segue una fisica leggermente diversa da quella degli altri sport e una delle leggi fondamentali che lo governa è la seguente:
Legge teorica dei quadrati “la resistenza di un corpo in acqua, varia con il quadrato della sua velocità”. Quindi, al raddoppiare della velocità la resistenza quadruplica.
La resistenza è data dalla superficie che impatta l’acqua nella penetrazione, per cui lavorare in allenamento al fine di ridurla può essere molto produttivo in termini di tempo guadagnato, specie in stili come la rana in cui lo scivolamento in abbrivio è un fattore fondamentale.
Un esempio: Supponiamo che si riesce a fare il 100 stile in 1’10.
Adesso, mantenendo costante la tecnica di nuotata, calcoliamo in che percentuale cresce la resistenza rispetto al miglioramento del tempo dovuto alla sola crescita della velocità dovuta ad incremento di solo potenza..
- Da 1’10 a 1’05
crescita potenza necessaria +7,69%
aumento resistenza +30,77% - Da 1’10 a 1’00
crescita potenza necessaria +16,67%
aumento resistenza +66,67%
E’ rapido e intuitivo che migliorare lavorando solo sulla potenza sia alquanto inefficace.
Appiattirsi, ridurre l’attrito, aumentare l’abbrivio, allinearsi, compattarsi, in poche parole diventare “come una sogliola” sono cose su cui lavorare per migliorare ancora.
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