Ci sono numerose donne che hanno praticato nuoto in gravidanza, in alcuni casi perfino a livello competitivo, ovviamente con buon senso e senza strafare.
Ho nuotato praticamente tutta la gravidanza, con un piccolo stop di tre settimane intorno all’ottavo mese ed ho fatto due gare, una al quarto mese ed una al sesto mese – racconta Lucia Bussotti, atleta Master toscana – Ho nuotato pianissimo, esattamente come nuotavo in allenamento, solo per il piacere di poterlo raccontare al piccolo Ettore e di portare due punticini alla mia squadra. È davvero bello nuotare col pancione, è stato il momento in cui son stata più in sintonia con il mio corpo”
Non ho mai smesso – commenta divertita Daniela Calvino, nuotatrice Master Campana – La sera prima del parto sono uscita dalla piscina e ho detto: “ragazzi ci vediamo domani in clinica, vado a partorire”. Nella gare in piscina partivo dall’acqua, nelle gare a mare, solo i migli, partivo dietro a tutti. Ovviamente andavo pianissimo e solo dorso e stile libero. Dopo i parti, per non perdere latte, ho continuato a nuotare senza sforzarmi. Tesoruccio perché mi fai questa domanda? Mi vuoi comunicare qualcosa di bello?”
Introduciamo così l’argomento relativo allo sport ed in particolare al nuoto in gravidanza.
L’acqua è un elemento vitale, sia all’interno del proprio corpo (il 75% del nostro corpo è composto di acqua), che all’esterno. È l’elemento che avvolge l’individuo nel primo periodo della sua vita, dal concepimento alla nascita.
Le caratteristiche di una vasca piena d’acqua calda favoriscono in modo ideale lo spirito d’abbandono, in quanto il corpo immerso si trova nella sua più semplice veste e permane a contatto con l’ambiente circostante e per questo motivo una donna può vivere un radicale cambiamento del proprio stato di coscienza.
Con l’avanzare delle settimane di gestazione, quando il pancione si fa ingombrante, diventa sempre più difficile praticare sport quando il fiato comincia a mancare e la schiena inizia a far male per il peso della pancia che grava su tutto il corpo.
Per mantenersi in forma ed allenarsi senza affaticarsi troppo, una valida risposta la si può trovare nel nuoto che, insieme alle classiche passeggiate, è lo sport più indicato per le future mamme.
Il galleggiamento infatti, permette di fare movimento senza caricare la schiena e le ginocchia, già sotto stress per l’aumento di peso.
Via libera allora a sane nuotate, con una particolare attenzione agli stili però, ma anche a corsi di acquaticità come l’aquagym o programmi specifici per gestanti.
Qualsiasi allenamento in piscina si rivela un’ottima preparazione al travaglio ed al parto e l’obiettivo dei corsi è anche quello di coinvolgere, oltre al corpo, anche la mente.
Anche per il nuoto, come per tutti gli sport, in gravidanza è bene usare sempre una certa moderazione, mantenere quindi un ritmo blando e fermarsi a prendere fiato se è necessario, anche dopo ogni vasca.
Nuoto in gravidanza, quale stile scegliere?
Lo stile libero, che impegna tutto il corpo e mette a dura prova la respirazione, è indicato soltanto alle nuotatrici provette.
Il dorso, più semplice e rilassante, è consigliato invece anche alle meno esperte.
La rana non è tra li stili più consigliati. Infatti se si inarca eccessivamente la schiena o si agitano troppo le gambe, si sforza proprio il tratto lombare già ”sotto pressione” dal peso del piccolo. Il delfino o la farfalla sono invece da evitare.
Gli orari migliori per frequentare la piscina sono la mattina ed il primo pomeriggio, perché è proprio nella prima parte della giornata che si trae il massimo beneficio dall’attività fisica. In questi orari inoltre, le vasche sono di solito abbastanza vuote e si corre meno il rischio di essere urtate da altri nuotatori.
Per le mamme che non amano invece nuotare da sole o non sono particolarmente portate, sono consigliati gli esercizi di ginnastica dolce in acqua o i corsi di aquagym spesso organizzati appositamente per le gestanti.
Di solito nell’arco di una lezione si inizia con il riscaldamento, per prendere contatto con l’acqua, si prosegue con esercizi mirati a sciogliere la muscolatura (studiati appositamente per la schiena, per gli arti inferiori e superiori) e si termina con gli esercizi di preparazione al parto, di respirazione e di spinta.
Le attività in acqua migliorano la circolazione ed alleviano i disturbi più diffusi in gravidanza, come gonfiori alle gambe, ritenzione idrica e varici.
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