Da agonista a master e ritorno, Ratti punta agli Assoluti!
L’obiettivo sono i Primaverili ed il sogno Sette Colli.
di Paco Clienti
Michele Ratti è un ingegnere gestionale ed ha un importante ruolo di responsabilità presso una nota azienda che opera nel settore dell’energia fossile. È cresciuto a Breno, in Lombardia ed ha praticato nuoto a livello agonistico dai 10 ai 20 anni, durante i quali, il miglior risultato raggiunto è stato un 5° posto ai Campionati Italiani Giovanili invernali ed un 7° posto agli Italiani estivi, oltre a due titoli regionali, tutto nei 50 dorso. Dopo aver smesso, è rimasto fermo, senza nuotare, per ben quattro anni, prima di farsi risucchiare nuovamente dalle piscine riprendendo con il settore Master. Due anni da atleta master nella categoria M25, durante i quali ha conquistato cinque titoli italiani, un argento ai Mondiali 2012 con la staffetta 4×50 misti M120-159 della Milano Nuoto Master, un titolo europeo nei 50 dorso e sette Record Italiani. Michele Ratti è un ragazzo molto umile e disponibile ed ama il nuoto in maniera incondizionata e spassionata, tanto che, dopo essersi trasferito in Belgio a metà di quest’anno, ha deciso di tornare all’agonismo.
Da quanto tempo ti sei trasferito in Belgio?
«Dal 6 ottobre mi sono trasferito temporaneamente ad Anversa, dove sarò impegnato per motivi professionali fino a metà dell’anno prossimo.»
Come ti trovi a vivere in questa nuova realtà?
«Bene direi, anche se in verità la mia vita adesso si divide tra nuoto e lavoro ed ho davvero pochissimo tempo per fare altro. L’unico giorno libero per me è la domenica, ma qui sono tutti chiusi e quindi anche se uscissi, non ci sarebbe molto da fare e così ne approfitto per riposare.»
Poco dopo esserti trasferito ad Anversa, hai deciso di lasciare il nuoto master per riprendere il nuoto nuovamente a livello agonistico! Da quanto tempo pensavi a questo cambiamento?
«Ci pensavo da circa un anno, da quando ho iniziato a fare i primi record da master e quindi a nuotare certi tempi. Ho pensato che seppur allenandomi relativamente poco, riuscivo a fare certi tempi, cosa avrei potuto fare allenandomi seriamente? E allora ho deciso di provare. Se non l’avessi fatto adesso, non l’avrei fatto mai più e sono sicuro che mi sarei portato per sempre con me il dubbio.»
Ma cosa ha fatto scattare la molla di riprendere?
«Una volta qui ad Anversa, ho fatto domanda ad alcune squadre locali e mi ha risposto l’allenatore di una di queste che mi ha detto che potevo allenarmi con loro. Qui ci sono cinque squadre e poi una selezione dei migliori nuotatori di queste cinque, la Brabo, sovvenzionata dal Comune di Anversa ed io sono proprio in questa selezione. Qui ho trovato un gruppo molto interessante, con campioni di alto livello, atleti che hanno fatto mondiali ed olimpiadi e quindi le condizioni ideali per allenarmi in un certo modo. Fare 48” nei master non mi allettava e non ci trovavo senso e quindi ho deciso di passare all’agonismo.»
Quanto è cambiato l’allenamento per te?
«Adesso faccio 40-50 km a settimana, il doppio rispetto a prima! Mi alleno in due sessioni, una al mattino prestissimo ed una alla sera.»
Riesci a far quadrare l’impegno lavorativo con quello del nuoto?
«Si, riesco a far combaciare lavoro e nuoto in quanto gli orari si incastrano bene. Il mattino mi alleno dalle 6.15 alle 8.00; alle 8.30 inizio a lavorare e finisco alle 18.30; alle 19.00 inizio la sessione di allenamento serale e finisco alle 21.00. Diciamo che ce la faccio in quanto gli orari sono quelli giusti, ma è anche molto sacrificato. Spero di mantenere la voglia di farlo.»
Immagino che il fatto di nuotare insieme a campioni di alto livello sia uno stimolo importante per te. Questo ti aiuta molto a tenere alta la voglia di fare ciò che fai?
«Sicuramente si. Come dicevo, qui il livello è davvero molto alto. Gli allenamenti sono studiati in maniera molto scientifica, utilizzano telecamere per riprese subacquee, fanno normalmente i test per il lattato, insomma, tutte cose che non ho mai avuto modo di provare e che mi entusiasmano. Poi il fatto che tutti vanno davvero molto forte è un ulteriore stimolo. Sui 50 stile combatto, ma sui 100 soffro parecchio! A differenza dei Master dove ero tra gli atleti più giovani, qui sono tra i meno giovani…»
Svolgi sempre allenamenti in acqua alternati ad allenamenti a secco?
«Si, faccio un po’ di palestra di mantenimento. Qui non sono il più veloce, ma almeno sono il più forte!» – risponde sorridente Ratti
Perché riprendere a fare agonismo alla tua età?
«Anche se la mia vita è ancora da “master”, in quanto lavoro 60 ore a settimana
ed ho una vita impegnativa oltre il nuoto, se mi alleno da agonista, trovo
giusto fare l’agonista e competere con chi si allena come me.»
Prendo spunto dalla tua risposta per proporti l’argomento Darian Townsend. Come sai, l’ex agonista, all’età di 29 anni, ha deciso di fare i master e nelle ultime quattro settimane ha spazzato via 8 Record del Mondo! Cosa ne pensi?
«Quello non è un agonista, è un professionista puro! Townsend ha fatto anche le Olimpiadi, non possiamo parlare di semplice agonista. Ho letto che lui afferma di allenarsi tre volte a settimana…non prendiamoci in giro, non credo proprio che si riesca a fare 1’44” sui 200 stile con soli tre allenamenti a settimana!»
Cosa ne pensi tu?
«Personalmente, mi sembrava quasi “barare” ciò che facevo io, figuriamoci ciò che fa lui. Il mio pensiero lascia il tempo che trova, sia chiaro, ma secondo me, ognuno deve farsi l’esame di coscienza e decidere se sta facendo la cosa giusta o no.»
Tu saresti pro o contro una divisione di categorie per livello nei master?
«Secondo me basta il periodo di stop lungo tra l’essere agonista ed il diventare master. Quando mi sono fermato io, per 4 anni, ho accusato la lunga pausa e credo non sia facile, né fisicamente, né mentalmente, riprendere a certi livelli dopo 4 anni di stop da gare.»
Torniamo alla tua nuova avventura. Quali sono i tuoi obiettivi adesso?
«Riprovare a tornare a certi livelli. So che è difficile, ma vorrei riuscire a fare i Campionati Italiani Assoluti e conquistare una finale in occasione dei prossimi Primaverili.»
Ti sei dato un lasso di tempo entro il quale centrare qualcuno degli obiettivi prefissati?
«Tutto quest’anno sicuramente. Poi dipende molto anche dal lavoro. Se ritorno a Milano, con le condizioni ideali, vorrei continuare a fare l’agonista, almeno per altri tre anni.»
A quando le tue prime gare da agonista?
«La prima gara sarà il 22 dicembre in occasione della Coppa Brema alla quale parteciperò come atleta della Tecri Nuoto, squadra italiana. In Belgio invece dovrei fare qualcosa a inizio gennaio, ma il primo appuntamento importante, da affrontare con un po’ di scarico, sarà il Campionato delle Fiandre che si terrà verso fine gennaio, una sorta di Sette Colli belga.»
Hai già notato qualche miglioramento da quando ti alleni in Belgio?
«Sicuramente sto migliorando moltissimo la tecnica. I primi test fatti mi risultano già molto soddisfacenti nonostante stia nuotando da sole tre settimane con loro. Appena arrivato in Belgio ho iniziato a nuotare subito con una squadra master locale, ma facevo pochissimi chilometri a settimana. Adesso, con parecchi chilometri in più addosso, ho sicuramente la possibilità più realistica di acquisire tecnica e quindi migliorare.»
Sai già quanto resterai ad Anversa?
«Resterò qui sicuramente fino a luglio/agosto, quindi avrò sicuramente tempo di fare tutta questa stagione. Dovrei riuscire a fare anche i nazionali estivi sempre qui in Belgio, dopo di che, sarebbe un sogno riuscire a fare il Sette Colli. I tempi per partecipare ce li avevo già prima da master, sarebbe una sconfitta non farli adesso!»
Ci dispiace che non ti avremo al 2° trofeo Swim4life così come nella prima edizione in quanto ormai sei un agonista, ma siamo molto contenti per te per il percorso che hai scelto di fare. Noi di Swim4life tifiamo Ratti!
«Bè visto che ormai sono agonista, quest’anno potrei partecipare al Trofeo Swim4life per fare il capitano di una delle staffette “Dream Team”» – risponde divertito Ratti.
In bocca al lupo “Big Mike-Hulk” Ratti!
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