Quanto è importante valutare la predisposizione sportiva e somatotipo
Le misure antropometriche influiscono nelle performance natatorie e coloro che consigliano e guidano i giovani ad una disciplina sportiva come il nuoto, dovrebbero saperlo, così come dovrebbero conoscere perfettamente l’impegno cardiocircolatorio, respiratorio e muscolare.
L’orientamento sportivo è rilevante nei soggetti al termine dell’età evolutiva per favorire benefici psicofisici e non danni permanenti muscolo articolari, ma diventa fondamentale ed un compito estremamente delicato quando riguarda l’orientamento sportivo dei soggetti in età scolare prepuberale.
In questo caso servirebbe raccogliere il maggior numero possibile di informazioni, quali dati o misure antropometriche, funzionali, anamnestici e genetici, per poter fare una previsione anche approssimativa del patrimonio morfologico che questi bambini avranno al termine dell’accrescimento.
La conoscenza della costituzione fisica è utile per fare un buon uso dei mezzi del neofita e delle metodologie di allenamento da utilizzare per poter operare un’opportuna selezione dei giovani ed avviarli verso le attività più congeniali alla struttura fisica di ciascun bambino e verso gli sport agonistici per loro più idonei.
La valutazione preventiva degli attributi anatomici funzionali e delle caratteristiche psichiche delle singole costituzioni, rappresentano la guida più sicura della pratica dell’attività motoria per trarre giovamento, motivo di irrobustimento e di salute e non elementi di disarmonia e di malattia, o causa di infortuni.
Come le misure antropometriche influiscono nel nuoto
L’esame somato-antropometrico e funzionale degli atleti praticanti attività sportiva agonistica ha permesso nel corso degli anni di rilevare un insieme di caratteristiche fisiche, funzionali neuroendocrine e psichiche che rappresentano un tipo costituzionale di atleta ideale per ogni singolo sport.
Le misure antropometriche vengono effettuate secondo precisi punti di riferimento detti punti antropometrici che sono suddivisi in punti anatomici o fissi se reperiti sempre nella medesima sede anatomica. I punti somatometrici si possono suddividere anche rispetto alla loro simmetria.
Nel nuoto sono favoriti i soggetti con caratteristica morfologica non massiccia e piuttosto allungata, anche se il peso è lievemente superiore alla media.
In entrambi i casi risulta favorevole un elevato sviluppo degli arti superiori rispetto gli arti inferiori in quanto la massima propulsione viene fornita proprio dagli arti superiori.
Questo risulta evidente soprattutto nelle lunghe distanze in cui gli arti inferiori hanno una partecipazione non rilevante.
In entrambi i casi i caratteri antropometrici che si discostano dal tipo ideale possono essere compensati da elevati valori di capacità fisica e di efficienza idrodinamica.
Le maggiori dimensioni della gabbia toracica favoriscono alcuni atleti in quanto potranno disporre di un maggior volume polmonare, questo significa un maggior galleggiamento ed una maggiore e prolungata possibilità di immersione in apnea.
Se accompagnati da grande scioltezza muscolare ed articolare, presentano uno sviluppo armonico, anche se ovattato da una discreta presenza di adipe nel sottocutaneo che dà nell’insieme un aspetto morbido e rotondo, con una tendenza a una prevalente distribuzione degli arti come fattore favorevole per un migliore galleggiamento.
Come le misure antropometriche influiscono nel nuoto
Il rapporto tra costituzione e sport secondo Tanner/Sheldon determina tre varianti del somatotipo:
- Endomorfismo: con relativa adiposità
- Mesomorfismo: con relativa robustezza muscolo scheletrica
- Ectomorfismo: con relativa longilineità
Nel nuoto gli atleti sono normolinei o longilinei, dotati di una muscolatura armonica e presentano ricchezza di adipe nel sottocutaneo grazie alla quale vi è plasticità e morbidezza alla linea corporea che favorisce il galleggiamento con uno spiccato senso dell’idrodinamismo.
Ancora oggi, non sono state prese sul serio le misure antropometriche da tenere sotto controllo nel corso dell’età evolutiva dei piccoli atleti e nel corso degli anni da tutti gli educatori, istruttori ed allenatori.
Sottovalutando tale argomento, purtroppo, pregiudicano la salute ed influiscono nelle performance, creando danni seri e a volte permanenti ai giovani sportivi agonisti, a livello muscolare, capsulo articolare e psicologico.
Il rendimento ottimale di un individuo in una determinata disciplina sportiva è subordinato ad alcuni caratteri morfologici o morfometrici e vengono suddivisi in due gruppi:
- Predisponenti, cioè esistono già all’inizio dell’attività specialistica e sono caratteri prevalentemente scheletrici
- Da esercizio, modificabili con l’esercizio sportivo stesso in quanto riguardanti le parti molli
Nel nuoto, la statura ha un valore selettivo ma non determinante in assoluto. Una stretta relazione tra appropriate caratteristiche fisiche e morfologiche individuali e il raggiungimento di risultati sportivi di alto livello, accompagnati da adeguati allenamenti al fine di migliorare le prestazioni, permette di conoscere meglio quali doti sono necessarie affinché uno sport venga praticato con successo.
Il fine ultimo non è di creare una fabbrica di campioni, ma poter indirizzare appropriatamente un soggetto verso un determinato sport che gli è più congeniale, sia dal punto di vista antropometrico che dal punto di vista funzionale.
Compito fondamentale di un buon allenatore è quello di evitare preferibilmente la specializzazione di un unico stile e di uniche distanze di percorrenza nel nuoto già in tenera età.
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