Vola per lavoro ma in ogni posto del mondo trova sempre una piscina dove allenarsi.
Lui si chiama Nicola Gorgosalice, alcuni lo conoscono semplicemente come Niko San, il nickname usato nella community Mondo Master, fa l’assistente di volo e per vivere la sua passione, il nuoto, lo fa girando il mondo! L’atleta Master45 tesserato per la Larus, è originario di Mestre ma vive a Roma ormai da 25 anni. Da pochi giorni è un 47enne, ma da oltre dieci anni vive una smisurata passione per il nuoto che lo spinge a cercarsi una piscina dove allenarsi in qualsiasi posto lui si trovi per lavoro. In Italia o nel resto del mondo non fa differenza, ogni volta che Nicola viaggia, si organizza per nuotare in una delle piscine più comode, o meno impossibili da raggiungere, nel posto dove si troverà dopo aver fatto il suo ordinario volo di lavoro. Non ha un passato da agonista e anno dopo anno i suoi traguardi sono sempre quelli di segnare i suoi tempi migliori di sempre. Grazie al nuoto, al suo lavoro e all’esigenza di trovare una piscina dove potersi allenare, Nicola ha conosciuto molte persone in questi anni ed ha visitato anche molte piscine in giro per l’Italia e per il mondo, portandosi dietro un bagaglio di esperienze che lo accompagna in ogni giorno della sua vita. Se per antonomasia, un Master è colui che deve sacrificare tanto per potersi allenare regolarmente e poter gareggiare, Nicola è l’essenza dell’essere Master!
Iniziamo dal cosa fai nella vita che è alla base della tua storia di atleta Master.
«Faccio l’assistente di volo, lavoro che svolgo da 25 anni esatti nei quali ho volato tantissimo. Ho 47 anni ma ho iniziato molto giovane e devo dire che mi piace molto il mio lavoro.»
Da quanto tempo nuoti?
«Quando ero piccolo nuotavo al mare al Lido di Venezia. Ho fatto il corso di nuoto in mare e poi ho fatto altri sport ma alla fine sono tornato al nuoto. Ho praticato il nuoto in maniera intervallata da sempre direi, ma dopo alcuni anni di nuoto libero, sono diventato Master e sono tale da sette anni.»
Si sa che in genere gli atleti di Nuoto Master fanno salti mortali a volte per poter far coincidere la propria vita con gli allenamenti e le gare, ma nel tuo caso hai dovuto fare proprio il diavolo a quattro per poter restare attaccato a questa passione! Come hai fatto in questi anni a far conciliare il nuoto, gli allenamenti e poi le gare con il tuo lavoro?
«È tutto molto complicato e molto molto impegnativo. Il mio lavoro è molto stressante ma il nuoto e la passione per questo sport, mi hanno aiutato molto e mi fanno sempre superare le tante difficoltà. Non potrei farcela senza nuotare. Mi alleno da solo infatti e ho gareggiato perfino durante i turni di lavoro. È molto impegnativo ma è anche molto bello.»
Hai detto di aver fatto gare anche in mezzo ai turni di lavoro, quale è stata la condizione più incredibile che hai vissuto per dividerti tra nuoto e lavoro?
«Nessuna in particolare. Se hai la passione e ci metti un po’ di impegno, puoi fare tutto. Comunque due anni fa il Trofeo di Firenze e quest’anno il Trofeo De Akker di Bologna sono stati tra i più difficili da incastrare con i turni di lavoro, ma ce l’ho fatta. Mi piacerebbe poter partecipare a qualche manifestazione al sud tipo Sicilia, Puglia e naturalmente Campania.»
Quante piscine avrai visto in questi sette anni?
«Che io ricordi, una per ogni scalo, credo 25 più o meno ma non ne sono sicurissimo.»
Qual è stata la piscina più bella che hai visitato?
«In Europa mi viene in mente la piscina di Bruxelles, struttura molto antica e molto affascinante anche se la vasca non è nulla di che. In Italia penso a quelle di Torino che ha impianti molto belli e poi a quella di Palermo che vanta un contorno paesaggistico spettacolare con vasca all’aperto tutto l’anno, una favola!»
E quella che più ti ha lasciato di stucco?
«Madrid M86, Barcellona Saint Jordi e Picornell, Londra con la piscina con mattonelle tipiche british style e tetto in lamiera. Ognuna delle piscine viste in giro per il mondo mi ha lasciato un ricordo.»
Dov’è che invece ti sei sentito più come se fossi a casa tua?
«Nelle piscine dove nuoto con gli amici conosciuti tramite Facebook che per lo più sono tutte in Italia. All’estero nessuna per il momento.»
Che differenze hai trovato tra i vari Paesi che ha visto parlando di modi di gestire una piscina?
«Alcuni Paesi sono molto rispettosi delle regole per igiene e pulizia e per divisione corsie in base alla velocità, in altri Paesi invece non danno importanza a certi aspetti. Posso dire sostanzialmente per quello che ho testato io che tutto il mondo è Paese; trovi di tutto all’estero e in Italia, senza dubbio.»
Come ti organizzi ogni volta che ti sposti in altre città o Paesi per trovare la piscina per allenarti?
«I turni di lavoro vengono comunicati mensilmente ed io cerco sempre di lavorare il pomeriggio così da poter nuotare la mattina. Do priorità agli allenamenti più impegnativi cercando di farli a Roma, a casa mia, mentre gli altri li faccio fuori, dove mi trovo. Contatto di volta in volta le piscine o gli amici dei singoli scali dove dovrò soggiornare dopo il volo e così facendo mi organizzo in modo tale che quando arrivo a destinazione devo solo raggiungere l’impianto e allenarmi. A volte è semplice, a volte difficilissimo.»
Certo che per avere la pazienza e trovare la forza di fare tutto questo, la tua passione per il nuoto deve essere smisurata. È sempre stato così?
«Devo dire no, è venuta con il tempo. Io per ottenere un risultato combatto molto più di un altro atleta, proprio per le circostanze durante le quali trovo il tempo di allenarmi. Sono molto serio e do tutto quando nuoto. A volte sono devastato dalla stanchezza, dal non aver mangiato e dallo stress, però mi butto in acqua, nuoto e passa tutto. Io sto molto meglio in acqua che su per aria – afferma sorridendo Nicola – Da quando faccio i Master, ogni mio risultato lo divido con il mio allenatore Alessandro Brugiolo, la mia squadra della Larus e con una persona molto speciale, Alessandro Salvatori che fa il mio stesso lavoro (lui è un pilota di lungo raggio).»
Oltre al lavoro e al nuoto hai anche una famiglia. Come trascorri il tuo tempo quando sei a casa?
«Mi riposo, sto con mia moglie e figlia. Una vita molto semplice, nessun grillo per la testa.»
Come ti fa sentire il nuoto? Cosa ti fa provare una gara? E come stai dopo ogni allenamento?
«Mi fa sentire molto bene il fatto di nuotare. Sono molto sereno e felice dopo ogni allenamento; in gara gestisco moltissimo la tensione, anche troppo forse, dipende poi dalla gara e da come la sento. A volte un pizzico di adrenalina in più non farebbe male.»
Siamo alle porte del nuovo anno. Quali sono i tuoi buoni propositi?
«Fare come l’anno scorso che è stata una bella stagione. Migliorare i 100 e 200 stile libero, non chiedo altro. Basta stare bene.»
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