Il “bagno” prima di una gara.

Come e perché nel nuoto è importante anche l’ultimo giorno di Tapering.

Un ciclo completo di allenamento, definito come Macrociclo, è finalizzato ad una determinata competizione, anche se non è escluso che vengano disputate gare anche durante il periodo di carico, per testare la preparazione o più semplicemente per allenarsi ad affrontare psicologicamente e fisiologicamente la gara importante.

Come già discusso in diversi nostri articoli, un macrociclo di allenamento comprende un certo numero di settimane entro le quali aumentare gradualmente i carichi di lavoro fino a portarli al limite che si imposta come “massimo”, per poi scaricare diminuendo i volumi di allenamento, soprattutto della così detta parte centrale dell’allenamento, che prevede la preparazione specifica, con l’obiettivo di completare una preparazione fisiologica finalizzata a far salire al picco massimo la curva di supercompensazione in occasione dell’evento clou prefissato in calendario.

Prima di avviare un macrociclo è ovviamente necessario costruire le basi della preparazione e quindi curare nel dettaglio la parte aerobica. Solo successivamente sarà possibile incrementare i lavori di allenamento, affrontando impegni di soglia anaerobica e massimo consumo di ossigeno, per poi passare alla parte di specializzazione con lavori di passo gara.
Per completezza di argomento, ogni periodo del macrociclo comprende a sua volta dei Mesocicli che normalmente arrivano fino a sei-otto settimane di allenamento e Microcicli nei quali organizzare i singoli allenamenti.
Il macrociclo comprende anche un periodo di pre-gara durante il quale si va a lavorare per finalizzare proprio le gare più importanti prefissate all’interno del programma stagionale.
Uno dei mesocicli fondamentali che va curato e preparato con attenzione è quello del Tapering, ovvero dello Scarico che precede la gara.

Il Tapering va studiato ed organizzato da soggetto a soggetto, in base alle attitudini personali dell’atleta ed alla specialità e distanza nuotata, ma in generale, nel periodo di scarico è importante ridurre la quantità dei volumi di lavoro, nelle misure opportune e senza ridurne le intensità. In poche parole l’organismo ha bisogno di abituarsi gradualmente al cambiamento dei volumi di lavoro, così come per il carico, anche per lo scarico di lavoro, nel quale pur continuando a lavorare, si porta l’atleta ad “alleggerirsi” affinchè la sua curva di supercompensazione arrivi al picco e lo porti ad essere nelle condizioni di dare il meglio delle proprie capacità e potenzialità, non alcuni giorni prima, non alcuni giorni dopo, ma nei giorni precisi in cui disputerà le gare.

Il Tapering dura in genere un paio di settimane, mentre in atleti evoluti il periodo può variare in base a diversi fattori. Anche gli ultimi giorni di scarico assumono un valore importante per la buona riuscita della prestazione competitiva.
Quante volte avete sentito parlare di fare il “bagno” nell’ultimo giorno che precede le gare? Fare il bagno per un nuotatore non assume il significato stesso della frase, ma nel gergo natatorio con questa espressione si intende nuotare una sessione di allenamento molto leggera nella quale, dopo l’opportuno riscaldamento, vanno sostenuti alcuni scatti brevi, esercizi per tecnica e sensibilità, prova virate e partenze ed infine una gradita serie in A2, ovvero con andature ad intensità molto blande per smaltire le ultime tossine e durante la quale è sempre bene curare anche l’assetto e la tecnica di nuotata, sforzandosi di far caso agli errori che si commettono durante gli allenamenti più intensi.

tapering-swimmingPerchè non perdersi il “bagno” prima della gara
Il “bagno” da fare il giorno prima della gara può essere definito come una vera e propria attivazione pre-gara e pertanto, così come nelle serie di attivazione da eseguire prima di affrontare la parte centrale dell’allenamento, è opportuno non saltarla, anche perché, come detto prima, nei ritmi blandi del bagno pre-gara si ha più possibilità di fare attenzione ai piccoli dettagli che possono fare la differenza poi in gara e quindi far caso ad errori di tecnica ed impostazione di nuotata.
Inoltre si comincia anche così ad entrare in clima gara, evitando allo stesso tempo di non arrivare impreparati a tutte le fasi fondamentali della competizione che vanno dagli aspetti alimentari e di riposo, a quelli organizzativi in merito alla preparazione della borsa, della considerazione delle tempistiche che necessitano per recarsi in piscina e per fare il riscaldamento pre-gara, fino al momento in cui arriva il fatidico fischio lungo da parte del Giudice Arbitro che invita così a salire sul blocco di partenza.

Ricordiamo infine che un macrociclo di allenamento comprende anche un periodo di transizione che si affronta normalmente a stagione terminata, durante il quale si smaltiscono le tossine accumulate fisicamente e psicologicamente durante i carichi di lavoro della stagione appena conclusa, senza perdere i progressi acquistati, o se preferite, in mantenimento della preparazione in vista della stagione successiva. Restare completamenti a secco e quindi evitare completamente di allenarsi, non è una valida scelta da seguire durante il periodo di transizione, in quanto il riposo assoluto non solo porta alla perdita dei progressi raggiunti, ma ritarda anche le tempistiche di ripresa e del buono stato di forma una volta ricominciati gli allenamenti.

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine