L’entusiasmo del pubblico ed il livello tecnico offerto dagli atleti in vasca ha confermato l’evento tra gli appuntamenti clou della stagione.
La piscina Samuele di Milano quest’anno ha offerto un’edizione particolarmente interessante del Trofeo Città di Milano che nonostante la vicinanza con i Campionati Italiani Assoluti nell’anno olimpico e nonostante il rientro dal collegiale Azzurro che ha visto lavorare gli atleti di interesse nazionale per cinque lunghe settimane di carichi di lavoro, ha offerto importanti riscontri cronometrici e alcuni atleti di punta si sono presentati all’appuntamento della Nuotatori Milanesi già in forma olimpica, tra i quali Gregorio Paltrinieri, Gabriele Detti, Federica Pellegrini e l’eterno Filippo Magnini. Per questo e per tutto quanto il resto visto nella kermesse milanese, è apparso visibilmente soddisfatto il patron Roberto Del Bianco.
«Il fatto che a marzo siano venuti fuori certi tempi è veramente incredibile, diversi risultati sono stati veramente significativi, tanto che in molti non si aspettavano di assistere a questo spettacolo.»
Questo vuol dire che gli atleti, al di là degli impegni stagionali, tengono molto all’appuntamento di Milano che è diventato ormai un classico del nuoto d’elite.
«Se c’è una logica nella distribuzione del lavoro e quindi nelle attese, considerando che in questo momento teoricamente non si dovrebbero fare risultati importanti, fa ben sperare vedere certi riscontri adesso, al Trofeo Città di Milano. Gli atleti hanno fatto un periodo intenso di cinque settimane di collegiale dal quale sono tornati da poco e in questo momento questo meeting diventa molto significativo e importante in quanto si disputa a sole quattro settimane dai trials degli Italiani, quando appunto normalmente non ci si aspetta certi risultati.»
Probabilmente anche la cornice di questo meraviglioso pubblico di Mecenate sta facendo la sua parte creando ulteriore entusiasmo ed incentivazione per gli atleti in gara.
«Si, sicuramente si è avvertito non poco entusiasmo da parte del pubblico, cosa della quale sono molto contento.»
Questo anche grazie all’ottima gestione con la cronaca diretta post gara dal piano vasca che è stata veramente interessante e coinvolgente per atleti e pubblico.
«Certo e sono molto soddisfatto anche di questo perché tanti collaboratori hanno dato l’anima per realizzare tutto quello che si è visto al Trofeo. Organizzare un meeting di questa portata non è facile, immaginate tutto quello che è stato fatto notte e giorno, anche con l’allestimento della piscina. Tutto ciò, insieme alla vicinanza del meeting con gli Assoluti, rende questo appuntamento molto sentito.»
Alla sesta edizione, la seconda che cade in un anno olimpico dopo quella del 2012, possiamo dire che questa manifestazione è matura?
«Si, anche se è chiaro che si può fare sempre meglio, aggiustare certe cose e fare ancora di più, ma questa sesta edizione ha indubbiamente migliorato quanto fatto in quelle precedenti. C’è meno stress, più preparazione ed organizzazione e la macchina cammina più fluida e decisa.»
C’è qualche idea per innovare nella prossima edizione?
«Vorrei proporre una manifestazione che ripercorre le caratteristiche di organizzazione con batterie al mattino e le finali al pomeriggio, quindi allungando un po’ di più l’evento. Non è da sottovalutare che dopo gli Assoluti abbiamo anche le gare giovanili con un’alta qualità di atleti che sono poi le nostre speranze per il futuro del nuoto italiano. Questa è la formula che ci piace e che confermeremo sempre.»
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