Quanto è dolce il sapore della vittoria dello scudetto dell’Aniene.

Il Tecnico Daniele Naldi commosso alla premiazione ed afferma sicuro: “E’ l’inizio di un nuovo ciclo!”

La gioia del primo scudetto non si dimentica mai ed è così anche per il gruppo guidato da Daniele Naldi che ai recenti Campionati Italiani Paralimpici Società ha alzato per la prima volta la coppa del titolo di Campioni d’Italia, arrivata al termine di un percorso di sacrifici e costruzione durato cinque anni in cui la Canottieri Aniene non è mai riuscita ad andare oltre il secondo posto, sempre all’ombra di quella insuperabile Santa Lucia Roma.

La squadra romana ha dimostrato grande carattere in questi cinque anni e grande coesione di un gruppo che nonostante la mancanza della vittoria tanto ricercata, non ha mai mollato la presa. E non è facile andare avanti quando il trionfo non arriva per quattro anni di fila, non è facile per la squadra, fatta di atleti che sacrificano il proprio tempo per dedicarsi ai colori che rappresentano e non è facile per la Dirigenza del club che anno dopo anno ha continuato ad investire credendo fermamente nel progetto, nato e portato avanti con grande passione e convinzione dei propri mezzi.

La Canottieri Aniene ha saputo essere lungimirante ed ha saputo aspettare, piazzando quando doveva, la zampata giusta per affermarsi definitivamente e prendersi ciò che meritava raccogliere. Lo ha fatto con la forza di giovani interessanti come la 13enne Marika Del Mastro, classe di disabilità S9 che ha vinto la finale Futuri Campioni e con atleti di grande esperienza e indubbia qualità come Imma Cerasuolo, campionessa storica del nuoto paralimpico, vincitrice di due medaglie d’argento ai Mondiali di Argentina 2002 e una medaglia d’oro e una d’argento ai Giochi Paralimpici di Atene nel 2004.

Quanto vale lo scudetto vinto quest’anno da questa straordinaria Aniene Paralimpica, lo abbiamo chiesto proprio al Tecnico Daniele Naldi che insieme ai suoi atleti ha raccolto questo successo.
imma-cerasuolo«Per me vale tantissimo perché c’è stata una fase di aggregazione e costruzione non indifferente. Questo è lo scudetto della programmazione e soprattutto del cuore perché sono riuscito a portare a Lignano tutti quegli atleti che hanno iniziato l’avventura con noi cinque anni fa e che nel corso di questi anni si erano fermati temporaneamente per dedicarsi ad altro, vedi la Cerasuolo. Ci tenevamo tanto nell’anno della Paralimpiade a raggiungere questo risultato e dare un’alternativa alla vetta della classifica nazionale, senza togliere niente a nessuno ovviamente. Siamo cresciuti piano piano negli anni e praticamente senza bonus, ovvero con una media reale di circa 2mila punti ad atleta, abbiamo conquistato questo fatastico scudetto. Cercheremo di migliorare il settore femminile perché siamo ancora un po’ indietro rispetto ad altre realtà e proseguiremo su questa strada se il Circolo Canottieri Aniene riterrà importante continuare ad investire sul Paralimpico.»

Quanto è costato negli ultimi anni mantenere compatta la squadra che è arrivata sempre seconda ai Campionati Italiani di Società?
«Non è che in questi anni il nostro unico obiettivo fosse esclusivamente il Campionato di Società, fermo restando che si tratta di un obiettivo importante. In questo ultimo quadriennio abbiamo portato anche due atleti alle Paralimpiadi di Londra, conquistato medaglie importanti sia ai Mondiali che agli Europei, non ultima quella di Ciulli a Funchal e inoltre nel frattempo abbiamo dato anche un supporto tecnico importante a quegli atleti che ce lo hanno richiesto, fatto di analisi biomeccaniche o semplicemente di attenzione e programmi di allenamento.»

Facendo riferimento alle precedenti quattro stagioni da seconda, che sapore ha la vittoria arrivata finalmente quest’anno?
«Dall’alto dei miei 56 anni mi sono commosso! Ho visto la gioia negli occhi dei ragazzi quando hanno visto la coppa che avevamo sudato ed è indescrivibile ciò che ho provato. In passato abbiamo avuto alcune realtà molto brave che in anni di duro lavoro hanno costruito la storia della Federazione, adesso ci siamo anche noi nella storia e vogliamo rimanerci, provando a costruire qualcosa di nuovo visto che abbiamo due tra i più bravi esordienti e due tra i miglior atleti più esperti. Non dico che faremo 13 come il grandissimo Santa Lucia, ma step by step proveremo a costruire qualcosa di importante. Condivido con tutto lo staff tecnico e i dirigenti che ci hanno creduto fino in fondo, nonostante fossimo arrivati per quattro volte secondi. Abbiamo aggiunto anche belle ciliegine sulla torta, come la vittoria di Marika Del Mastro nella Finalissima Futuri Campioni e la Coppa Maschile, ma speriamo di avere tante altre emozioni del genere negli anni a venire, anche se la prima volta non si dimentica mai.»

All’Aniene mancherebbe un’altra di ciliegina sulla torta per questa stagione, ovvero la qualificazione di Simone Ciulli alle Paralimpiadi di Rio. Agli Europei di Funchal, dove ha conquistato la medaglia di bronzo nei 50 stile, l’ha sfiorata per 16 centesimi, per poi allontanarsi nuovamente dopo la prestazione di Lignano. Cosa manca all’atleta toscano per nuotare i 25”24 minimi richiesti per il pass?
simone-ciulli«Visto che ha già nuotato 25”18, non gli manca assolutamente niente. Come tecnico, sono certo che lui valga un tempo già leggermente sotto i 25 secondi, dati che arrivano dagli allenamenti. Manca forse la tranquillità e il voler a tutti i costi raggiungere un tempo, certamente lo aiuta. Simone deve avere la voglia di divertirsi e di scoprire qualcosa di nuovo, così come ha fatto a Eindhoven qualche anno fa. Non dobbiamo dimenticare poi che Ciulli è un ragazzo che ha impegni lavorativi non indifferenti il che è un pensiero in più per lui. Io penso che darebbe un sicuro valore aggiunto alla nazionale e che sarebbe inoltre una pedina importante anche per la staffetta mista. Simone deve raggiungere l’obiettivo delle Paralimpiadi e lo deve fare non per me, non per la Canottieri, ma per se stesso, perché se lo merita, perché è una persona esternante seria, sopraffina e la sua forza è proprio nella sua testa. È un atleta a 360 gradi e io sono convinto che ce la faremo. Tutti sono atleti importanti, ma credo che avere un S10 che nuoti sotto i 25 secondi i 50 stile, possa essere un vanto anche per la Federazione Italiana.»

Tornando all’Aniene squadra, questa vittoria rappresenta l’inizio di un nuovo ciclo?
«Io me lo auguro. Mi sembra che in Società abbiano apprezzato molto questa vittoria esponendo il trofeo nella sala del Circolo Canottieri Aniene per 24 ore, il che è un grande onore. Svolgere un’attività del genere ha grandi costi e non è facile quindi portarla avanti con continuità. Noi del settore Paralimpico ci siamo anche tassati in alcune situazioni nel corso di questa stagione, cosa che ci rende ancora più merito credo, ma lo abbiamo fatto semplicemente perché ci sentiamo parte di qualcosa di importante. Sono sicuro che persone lungimiranti quali i Dirigenti dell’Aniene, hanno apprezzato tanto questo traguardo, per cui sono certo che abbiamo iniziato un nuovo ciclo. Personalmente, qualsiasi decisione prenderanno in futuro, resterò sempre innamorato e riconoscente all’Aniene per quello che hanno fatto per me, ma soprattutto per quello che hanno reso possibile per i miei ragazzi in questi cinque anni.»

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine