Il CT Riccardo Vernole a 360 gradi sui Campionati Italiani, ma sulle convocazioni per le Paralimpiadi aspetterà le classificazioni di Berlino.

Elogio all’Aniene, ai giovani e agli organizzatori, mentre per i nomi che andranno a Rio ci sono otto atleti in ballottaggio per cinque posti a completamento della rosa.

Gli eccellenti Campionati Italiani Paralimpici Società disputati lo scorso fine settimana a Lignano, hanno dato non solo nuovi spunti a livello nazionale, con la vittoria a pieni voti del Circolo Canottieri Aniene ed i numerosi giovanissimi emersi con prestazioni significative che hanno fornito quel ricambio e quella continuità importante a tutto il movimento, ma hanno dato anche importanti spunti per quello che sarà il proseguo di questa stagione che culminerà con le Paralimpiadi che si terranno a Rio dall’8 al 17 settembre 2016.

Dopo lo storico successo dei Campionati Europei di Funchal, dove l’Italia ha conquistato 34 medaglie, l’Italnuoto Paralimpico si prepara infatti ad affrontare l’esame più importante, quello che vedrà lo squadrone guidato dal CT Riccardo Vernole coadiuvato dai Tecnici Enzo Allocco, Enrico Testa e Federica Fornasiero paragonarsi ai più grandi del mondo nel contesto dei Giochi, obiettivo curato nell’ultimo quadriennio.
Ed è proprio con il CT Vernole che ci siamo confrontati a 360 gradi su quanto emerso da questi Campionati, sia per quanto concerne l’ambito nazionale sotto l’aspetto tecnico ed organizzativo che per l’ambito internazionale proiettandoci a Rio.

Come valuti il Campionato consumato in quest’anno paralimpico?
«È stato un bel campionato sotto tutti i punti di vista, dalla vittoria dell’Aniene che si è confermata una squadra eterogenea a tutti gli altri aspetti importanti. Dell’Aniene devo dire di aver notato uno spirito diverso rispetto al passato e forse anche per la presenza di tanti atleti, si percepiva in maniera evidente la loro voglia di raggiungere la vetta della classifica. Da sottolineare inoltre che a livello di punteggio, se non vado errato, abbiano realizzato il più alto in assoluto mai totalizzato.»

emanuela-romanoGli organizzatori locali dell’Aspea Padova si sono confermati anche quest’anno all’altezza di ospitare un evento di tale portata?
«Il contesto organizzativo è stato perfetto e le proiezioni di tempistica rispettate sulla tabella di marcia sono stata veramente una grande cosa. Cercheremo di fare anche meglio quando avremo a disposizione un database aggiornato nel quale poter confrontare i tempi di iscrizione affinchè siano più coerenti a quelli realmente realizzati poi in gara che ci darebbe modo di fare delle previsioni sulle tempistiche ancora più precise.»

Importante, storica e meritevole la vittoria dell’Aniene, ma alle sue spalle si sono viste anche altre realtà importanti per il movimento nazionale.
«Una nota di merito va infatti anche alla Polisportiva Bresciana che ha raggiunto tre podi e che è una squadra molto interessante in quanto completa visto che ha moltissimi atleti giovani, tutti del territorio di appartenenza, atleti di prospettiva futura e super campioni. Se dovessi immaginare ad un prototipo di squadra, penso che quella bresciana sia attualmente un ottimo esempio da seguire.»

A questo punto mettiamo una nota anche sulla prova della Lazio Nuoto?
«Beh, se pensiamo a quanto accaduto a Luglio con il Santa Lucia e quanto è stato costruito poi per mettere in piedi la Lazio Nuoto, il risultato raggiunto a Lignano è straordinario. Gli ex atleti del Santa Lucia non hanno solo cambiato colori passando alla Lazio Nuoto, ma hanno dovuto anche riconquistare spazi acqua e fiducia di dirigenti di una nuova società. Non dico che il secondo posto conquistato vale come il primo scudetto vinto con il Santa Lucia, ma il risultato ha comunque un grandissimo valore per questa squadra, festeggiato come da tradizione di questo gruppo in un ristorante ad Incisa. L’obiettivo fissato per il futuro insieme a Gianluca Cacciamano è di essere un punto di riferimento per i disabili della città di Roma ed il fatto che 22 sui 26 atleti attuali atleti sono romani, lo conferma.»

Spostiamoci sul Trofeo Futuri Campioni che da tre anni dà un incentivo importante al movimento giovanile paralimpico durante tutta la stagione, fino ad arrivare poi all’evento della finalissima dei Campionati di Società che rappresenta già un evento molto significativo.
«Vedere un Trofeo Futuri Campioni con atleti che realizzano prestazioni straordinarie e ragazzi giovani che si presentano al blocco di partenza con uno spirito agonistico paragonabile ad un veterano, è qualcosa di entusiasmante. Questo trofeo ci dà la possibilità di lavorare sui giovani e gettare le basi per il futuro del nuoto paralimpico italiano ed i risultati ottenuti fino ad oggi sono eccellenti.»

Marika Del Mastro che ha vinto la finale femminile può essere una speranza concreta per il futuro?
«È ancora molto giovane e quindi è difficile capirlo ma deve sicuramente continuare su questo percorso perché ha possibilità di crescere. La mia speranza è quella che si possa organizzare in Italia il prossimo Campionato Europeo giovanile che sarebbe il top nell’anno post Paralimpiadi in quanto ospitarlo sarebbe un’occasione per avviare un progetto giovani molto ampio.»

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arjola-trimi-nuoto-paralimpicoDai futuri campioni a quelli attuali ed il collegamento con Arjola Trimi è scontato. Due Record del Mondo ed uno Europeo ai Campionati Italiani di Società è qualcosa di incredibile. Dove ci può portare questa ragazza?
«A lei ho detto che ci sta viziando! È un piacere vederla nuotare e secondo me dovrebbe essere oggetto di studio su quelle che sono le qualità tecniche dell’atleta paralimpico. Purtroppo due delle sue gare non sono nel programma paralimpico S4, ma inserite nella categoria S5 in cui avrà meno possibilità di competere, ma l’obiettivo adesso è quello di andare ad acciuffare la messicana Herrera che sicuramente stiamo spaventando con questi risultati.»

Parlando di Arjola Trimi e di Paralimpiadi, che risposte hai avuti da questi Campionati in prospettiva Rio 2016?
«Ci sono stati importanti miglioramenti di alcuni atleti di interesse nazionale, come ad esempio quello nei  200 stile della Palazzo, così come l’ottima prestazione arrivata dalla Boccanera, salita al settimo posto della ranking, e di Sottile che ha scalato anche lui posizioni nella ranking sia nel dorso che nei misti.»

Cosa serve quindi per completare la rosa che andrà ai Giochi Paralimpici?
francesca-palazzo-nuoto-paralimpico«Fondamentalmente ho tre dubbi sulle femmine e due sui maschi, non come persone ma come posti. Abbiamo almeno quattro donne che si giocano tre posti a completamento della rosa femminile che ho già in mente, mentre per i maschi potremmo avere uno o forse anche due posti che si giocheranno almeno quattro atleti. A tal proposito, tra gli altri aspetto anche una risposta da Ciulli che oltre alla gara individuale può darci un supporto prezioso anche nella staffetta mista. Ma dobbiamo comunque aspettare le classificazioni internazionali che verranno fatte a Berlino nella prossima settimana (7 e 8 giugno n.d.r.) che potrebbero cambiare tutto lo scenario paralimpico italiano in virtù di quelle che saranno poi le convocazioni.»

Può quindi arrivare qualche convocazione non prevista dopo le classificazioni di Berlino?
«Potrebbe essere, ma preferisco non fare nomi e attendere ciò che verrà fuori da Berlino.»

A questo punto quando prevedi di diramare ufficialmente le convocazioni?
«Penso che a questo punto le convocazioni verranno diramate direttamente dopo le classificazioni di Berlino ma più precisamente, vorrei aspettare fino ai Campionati Italiani estivi di Bergamo dove poi vorremmo anche presentare la squadra che partirà per la spedizione di Rio, dopo di che quella squadra si riunirà in un collegiale previsto a Roma dal 18 al 26 agosto, dove inviterò a partecipare anche gli allenatori delle squadre degli atleti convocati, prima di partire poi per il Brasile il 30 agosto.»

Cosa serve a questa squadra per fare bene?
«Sicuramente la tranquillità e la fiducia ma tengo a sottolineare in questa nostra preparazione, anche il supporto che ci sta dando il nostro sponsor tecnico, importante e prezioso in questo momento anche grazie alla sensibilità e professionalità di Francesco Fabbrica, perché fare una serie di costumi da gara su misura per gli atleti disabili che hanno disputato prima gli Europei di Funchal e che prenderanno parte poi alle Paralimpiadi di Rio, ci permette di avere uno strumento importante per avvicinarsi alla perfezione e che potrà darci una spinta in più per poter fare bene.»

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine