Il riscontro emerge dalle statistiche dei controlli antidoping eseguiti fino a maggio pubblicate dalla FINA.
A 56 giorni dalla 31esima edizione dei Giochi Olimpici estivi, la FINA ha pubblicato le statistiche parziali di questa stagione relative ai controlli antidoping eseguiti in collaborazione con le agenzie predisposte fino a maggio. Ben 1.477 i test condotti nei primi cinque mesi di quest’anno, sia durante che fuori delle competizioni che hanno coinvolto 678 atleti, dei quali a quasi la metà sono stati fatti esami sia del sangue che delle urine. È un numero importante che mediamente supera quello prodotto l’anno scorso che vide 2.362 test eseguiti, dei quali 1332 al di fuori delle competizioni, ma i fitti e più numerosi controlli coincidono con il particolare anno olimpico nel quale la FINA tiene a monitorare costantemente i primi 10 atleti delle ranking mondiali di Nuoto, Pallanuoto, Tuffi e Sincro, controlli che la FINA stessa garantisce che proseguiranno sugli stessi ritmi in vista dei successivi Campionati del Mondo di Nuoto in vasca corta che si terranno a dicembre a Windsor, Canada.
Il Nuoto la disciplina ovviamente più controllata in rapporto al bacino di atleti che formano il movimento sportivo, con 1.022 controlli eseguiti nei primi cinque mesi di quest’anno. Il Paese più sotto controllo fino ad ora è stato la Russia con 227 test eseguiti complessivamente in tutte le discipline acquatiche, seguita da Cina con 181 e Spagna con 114.
A sorpresa gli USA che vantano un bacino di atleti molto ampio, contano soltanto 92 test, seguiti dal Brasile con 91.
Sono 75 invece i test eseguiti per l’Italia, 27 soltanto a maggio, dei quali sono stati interessati complessivamente 37 atleti del nuoto in vasca. Il più controllato è stato Gregorio Paltrinieri con sei test eseguiti negli ultimi tre mesi, mentre l’atleta Azzurro a cui hanno bussato alla posta con più frequenza è stato Marco Orsi che ha ricevuto i controlli antidoping a sorpresa almeno una volta al mese a partire da febbraio. Oltre a Paltrinieri, controllato anche tre volte in un mese, hanno subito controlli doppi anche Diletta Carli, Gabriele Detti e Andrea Toniato.
Tra gli atleti più controllati c’è il magiaro Lszlo Cseh con sette test eseguiti a partire da febbraio, seguito da Katinka Hosszu con sei controlli, mentre sono soltanto tre i controlli per il cinese Sun Yang che risulta essere tra gli atleti meno verificati, a differenza del connazionale Ning Zetao controllato cinque volte.
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