Una stagione d’esordio nei Master memorabile, nella quale Francesca Travaglini ha ancora un obiettivo!

Dopo la rinascita sotto la guida di Remo Sacchi, vuole nuotare sotto al minuto nei 100 stile libero ai Campionati Italiani.  

Lei ha nuotato dai 6 anni ai 18 anni, arrivando ad essere stata vice campionessa italiana juniores nei 50 e 100 stile libero e raggiungendo anche la nazionale Juniores con gli Europei di Anversa 1991. Dopo ha lasciato il Nuoto per dedicarsi agli studi Universitari per la Facoltà di Medicina nella quale si è laureata e grazie alla quale oggi è Medico Radiologo al Niguarda, uno dei principali Ospedali del nord Italia situato a Milano, la città dove vive dal 2007.
Stiamo parlando di Francesca Travaglini, atleta di categoria M40 tesserata per la DDS che all’esordio da Master avvenuto in questa stagione, ha fatto parlare molto di se per gli straordinari risultati realizzati. Francesca è infatti riuscita a siglare quattro Record Italiani nei 50 e 100 stile libero in due giornate, sia in vasca corta che in vasca lunga: al 4° Trofeo Nuoto Ponente disputato in vasca corta il 17 aprile scorso a Genova, ha nuotato i 50 stile libero in 26”83, migliorando il 27”04 nuotato da lei stessa lo scorso gennaio con il quale aveva cancellato il 27”49 detenuto dal 2012 da Monica Soro ed i 100 stile libero in 58”61, a soli sette centesimi dal Record Europeo detenuto dalla finalese Raakel Luoto, migliorando il 59”65 da lei fatto sempre a gennaio, con il quale aveva abbattuto il precedente record detenuto da Valeria Vergani con 59”79 del 2014; al 3° Trofeo Europa SC disputato invece il 14 maggio in vasca lunga, ha migliorato il Record Italiano nei 50 stile libero segnando 27”43 cancellando il precedente detenuto da Daniela Deponti con 27”81 del 2009 e nei 100 stile libero chiudendo con un sontuoso 1’00”31, migliorando il precedente di 1’00”45 da lei stessa segnato ad aprile con il quale aveva cancellato l’1’00”95 stabilito nel 2007 da Silvia Parocchi, sfiorando anche in questa occasione il Record Europeo detenuto sempre dalla Luoto, stavolta per soli cinque centesimi.

remo-sacchiIl suo ritorno al nuoto nasce dalla voglia di misurarsi nel Triathlon! In una sola stagione in questa disciplina sportiva, si è messa subito in evidenza in diverse tappe, prima di andare a vincere una Coppa Crono ai Campionati Italiani.
Dopo è arrivata la chiamata di Remo Sacchi, oggi responsabile per il settore Nuoto alla DDS, che in passato è stato CT della nazionale Assoluti oltre ad aver allenato campioni italiani che hanno partecipato anche alle Olimpiadi, tra i quali il figlio Luca Sacchi. Sacchi senior ha avuto un ruolo fondamentale nella rinascita dell’atleta di origini molisane come agonista nel nuoto, ripescata dagli allenamenti che la stessa faceva per il Triathlon e ricaricata come una molla per gettarsi nelle competizioni Master dove ha ritrovato la voglia di misurarsi con se stessa e con il crono!

La prima curiosità e la prima domanda, visto il tuo recente passato nel Triathlon, è come mai ti sei ritrovata nel settore Master?
«Diciamo che il Triathlon nel quale mi sono reinventata e nel quale ho fatto una breve apparizione, mi ha ridato la voglia di tornare a competere nel nuoto che avevo lasciato per dedicarmi agli studi, visti anche i risultati non incentivanti arrivati negli ultimi anni di competizioni.»

Allora la domanda successiva viene spontanea: come mai una velocista pura come te si è buttata nel Triathlon?
«Diciamo che non sono proprio una velocista pura. Mi piace nuotare i 100 e 200 oltre ai 50 metri.»

Resta il fatto che ce ne vuole a passare dai 200 metri al Triathlon.
«In realtà sono arrivata al Triathlon spinta da un’amica, tenuto conto anche che sportivamente parlando, non mi sono mai fermata del tutto, cercando di tenermi sempre in forma. Una volta che mi sono consolidata nel lavoro dopo aver completato il percorso Universitario, ho pensato di dedicarmi un po’ più intensamente allo sport, ma mi serviva un obiettivo da inseguire e visto che in quel periodo mi ero avvicinata anche un po’ alla bicicletta, mi sono lasciata coinvolgere nel Triathlon, anche se nella corsa non sono per niente brava.»

Com’è stata questa esperienza?
«Mi sono dedicata per tutta l’annata sportiva alle gare sprint, facendo soltanto un olimpico a fine stagione che ho finito con un risultato accettabile. Sono arrivati discreti riscontri, non a livello d’elite, ma per essere stata una principiante, me la sono cavata bene.»

Quindi è stata la competizione nel Triathlon che ti ha spinta a tornare a nuotare?
«In realtà non ci pensavo nemmeno lontanamente di tornare a nuotare, visto che se lo avessi fatto, avrei voluto dedicarmi in un certo modo affinché potessi essere competitiva e non sentivo di avere questa disponibilità, anche perché avrei avuto bisogno di un allenatore di un certo tipo. C’è bisogno di avere un ottimo condottiero per un cavallo che ha energia da sprigionare! Poi è successo che a maggio dell’anno scorso Remo Sacchi mi ha notata durante gli allenamenti in vasca per il Triathlon del quale è Presidente il figlio Luca Sacchi e mi ha proposto di allenarmi. È stato l’inizio della bellissima avventura nei Master.»

Com’è stata la tua prima gara nel settore Master? È stato come te lo aspettavi o diverso?
«Remo mi aveva preannunciato che si trattava di gare alle quali partecipavano tantissimi atleti e delle più variegate fasce di età e devo dire che è una situazione che mi è piaciuta subito. È stato molto bello vedere tante persone appassionate e affiatate, alcune delle quali senza un passato agonistico, affrontare una gara con vari obiettivi.»

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francesca-travagliniQual è stata la gara che ti è piaciuta di più quest’anno e che ti ha dato una soddisfazione particolare?
«Sicuramente i 100 stile libero nuotati al 4° Trofeo Nuoto Ponente di Genova che mi hanno regalato un’emozione unica che mi ha fatto anche commuovere in quanto venivo da un periodo poco facile, durante il quale mi sono dovuta fermare anche per problemi fisici. È stata una gara che ho affrontata con estrema serenità e quando è venuto fuori il 58”61, ho esultato con gioia, perché avevo fatto una gara perfetta, nella quale avevo provato le migliori sensazioni possibili, riuscendo a fare il miglior risultato possibile.»

Come mai non hai fatto gli Europei di Londra?
«Non è facile per me gestire la vita lavorativa abbinata a quella sportiva e non tralasciare il tempo libero. Ho un lavoro che mi impegna tanto, un marito, Jacopo, distante tantissimi chilometri per lavoro e poi sinceramente non mi ha entusiasmato sapere che ci fossero così tanti partecipanti.»

Quindi l’ultimo appuntamento stagionale sarà agli imminenti Campionati Italiani di Riccione?
«Si e sarà l’occasione per tentare di migliorare i tempi nuotati quest’anno nei 50 e 100 stile. Vincere è sempre bello, ma preferisco riuscire a fare un tempo che mi soddisfi anziché vincere con un tempo che non mi piace. Preferirei arrivare seconda ma nuotando un tempo che mi piace.»

Quale obiettivo cronometrico hai per l’occasione?
«Beh, dopo il crono di 1’00”31 nuotato a maggio nei 100 stile, sicuramente quello di scendere sotto al minuto!»

Che corrisponderebbe al nuovo Record Europeo!
«Sai che questa cosa me l’ha fatta scoprire Swim4Life Magazine nell’articolo che scriveste per il Trofeo Europa SC? Io avevo guardato soltanto la tabella dei Record Mondiali, dopo di che ho scoperto che per un soffio avevo mancato il primato continentale. In ogni caso tra gli obiettivi che mi sono posta, c’è anche quello di migliorare il mio best time nei 100 stile fatto da Juniores in vasca corta che è 58”39.»

francesca-travagliniInsomma, il mondo master ti ha travolta?
«Si, assolutamente, mi ha dato una seconda possibilità per esprimermi e poi come dicevo prima, è molto interessante e mi piace molto osservare anche la varietà di persone e livelli competitivi che le gare master offrono. Ovviamente io vengo da uno stampo agonistico e faccio le gare con quella mentalità che sarebbe difficile per me cambiare oggi.»

Il Nuoto Master rischia di perderti come è già successo con il Triathlon oppure la tua sarà un’esperienza lunga?
«Il mio ex allenatore di Triathlon, Simone Diamantini, mi diceva sempre che il Triatleta deve essere pronto a qualsiasi imprevisto, gestendo alla meglio la situazione che si presenta, che può capitare ad esempio nel cambio tra il nuoto e la bici, senza farsi prendere dall’ansia. Questa teoria la applico oggi anche nella vita quotidiana e devo dire che mi aiuta molto a gestire qualsiasi cosa nel modo più efficiente. Anche per questo, sono una che vive molto alla giornata e non fa progetti a lungo termine.»

Si ringrazia per la concessione delle foto HLMPHOTO e Martina Folco Zambelli

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine