Doppio ruolo, Responsabile Stampa e madre della famiglia FINP per Giada Lorusso.

Vivere gli atleti sotto l’aspetto umano è un valore aggiunto per il gruppo che a Rio punta a sbalordire.

«Arrivare all’incontro con la squadra nazionale prima della partenza per un Campionato e vedere davanti ai tuoi occhi quelle divise bianco-blu con il tricolore e quei sorrisi immensi, ti fa passare qualsiasi preoccupazione.»

Esordisce così Giada Lorusso, Responsabile dell’Ufficio Stampa della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico, nel descrivere il suo particolare rapporto vissuto intensamente con tutti coloro che alimentano il movimento, soprattutto con gli atleti che, ci racconta, quando vede emozionati e gioiosi, prova una felicità riflessa. Per ognuno di loro ha tante parole di stima profonda, per ognuno di loro è capace di delineare un profilo che li definisca, sia dal lato sportivo, ma soprattutto da quello umano, una capacità che le conferisce un ruolo molto delicato.

Ad ogni Campionato emerge un aspetto molto importante del movimento del nuoto paralimpico italiano, ovvero che la FINP è una famiglia. In questa realtà, Giada Lorusso è un po’ la madre di questa famiglia, perché coinvolta sempre a 360 gradi in tutto ciò che riguarda gli atleti, sia professionalmente che emotivamente. Quanto è oneroso questo ruolo assunto naturalmente in questi anni?
«Intanto sono lusingata di essere vista in questo modo. Quando scrivi un articolo, o guardi  semplicemente le prestazioni degli atleti, che è una cosa che proprio non riesco a fare, oppure osservi il loro sorriso o la loro lacrima nel contesto sportivo, che è proprio la cosa a cui non riesco a sottrarmi ed è per questo che far parte del movimento del nuoto paralimpico mi coinvolge a 360 gradi. Per me è normale approfondire il rapporto con un atleta, mi risulterebbe difficile immaginare il contrario, per cui gli atleti li osservo, li studio e magari vado anche oltre l’aspetto tecnico con una telefonata di incoraggiamento, o un abbraccio per un traguardo raggiunto o per una delusione incontrata lungo il percorso. È l’aspetto umano che vivo naturalmente ogni giorno da quando sono Responsabile Stampa della FINP, non so se giusto o sbagliato, ma in questo momento posso dire che funziona.»

Magari con loro ti capita di condividere anche la camera in occasione di un Campionato importante.
giulia-ghiretti-giada-lorusso-nuoto-paralimpico«Certamente, mi è successo ai Mondiali di Montreal 2013 con Serena Scipione e poi quest’anno agli Europei di Funchal con Giulia Ghiretti, insieme alla quale ho dormito nella stessa stanza per 11 giorni. A un certo punto è stata lei a tranquillizzare me e questo può far capire tutto. È stata un’esperienza meravigliosa che purtroppo non potrò rivivere a Rio perché gli atleti soggiorneranno nel villaggio olimpico, mentre io nell’hotel destinato alla Stampa, ma saprò aspettare, perché l’anno prossimo ci saranno i Mondiali in Messico.»

Cosa significa vivere da vicino anche il lato umano degli atleti?
«Sicuramente è sofferenza, gioia, apprensione ed emozione. Bisogna dire che questa squadra è un gruppo fantastico, non c’è rivalità tra loro e quindi di conseguenza io posso essere tranquilla e naturale con tutti, perché tutti sono tranquilli tra loro. Non dovrebbe esserci il preferito, ma qualche volta c’è, anche se non lo diamo a vedere.»

Proprio come nelle migliori famiglie!
«Esattamente e soprattutto c’è molto rispetto. Ogni tanto devo tirare le orecchie a qualcuno perché non mi invia i moduli correttamente, però devo dire che ascoltano molto quello che gli dico ed è un onore lavorare con loro in questo modo perché sono tutti ragazzi straordinari.»

Può essere questo un valore aggiunto al movimento del nuoto paralimpico italiano e in particolare al gruppo della nazionale?
«Sicuramente si. Il gioco di squadra, la coesione tra gli atleti e il coinvolgimento emotivo sono importanti. Agli Europei di Funchal non eravamo pochi, 17 atleti che hanno sempre tifato l’un per l’altro, anzi, ho visto anche abbracci che non mi aspettavo. Speriamo che questo possa fare la differenza anche ai Giochi di Rio.»

Parlando di Rio e quindi delle Paralimpiadi, avremo la nazionale più folta della storia del nuoto paralimpico italiano, cosa che diciamo sempre agli ultimi Campionati tra Mondiali ed Europei, ma stavolta abbiamo raggiunto quota 20! Che valore ha questo aspetto statistico?
«Questi numeri da record sono assolutamente storici per l’Italia, ma non dico che fossero impensabili alla vigilia della stagione scorsa, perché dietro c’è un lavoro perfetto fatto dal CT Vernole e da tutto lo staff tecnico della nazionale. I successi arrivano perché li stanno preparando da quattro anni ed hanno lavorato in maniera così fine e scrupolosa che secondo me hanno costruito una nazionale perfetta. Stanno addirittura già lavorando su Tokyo 2020.»

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Mancano ancora due mesi e quindi c’è ancora un po’ di tempo per metabolizzare, ma come pensi che vivrai l’avventura di Rio?
giada-lorusso-stampa-finp«Non so rispondere in maniera esaustiva a questa domanda. L’emozione degli Europei di Funchal è stata tanta e sinceramente non pensavo di partecipare fisicamente sia agli Europei che alle Paralimpiadi che sono due eventi di grandissima caratura. Rio è stata per me come una convocazione ricevuta da un atleta e quando il Presidente Valori, insieme al Segretario Riccobello, me lo hanno comunicato in maniera molto carina chiedendomi se il mio passaporto fosse in regola, ti confesso che mi sono commossa. Non so come la vivrò in termini emozionali, ma sicuramente so che sarà un’occasione in cui crescere tantissimo.»

Che tipo di chicche stai preparando per il pubblico?
«Due mesi al via non sono tanti e quindi sto già preparando tante cose per le Paralimpiadi. Laddove il wi-fi internet me lo dovesse permettere, intendo fornire aggiornamenti live dal Brasile da condividere sulla pagina Facebook e Twitter della FINP che crescono costantemente e coinvolgono un pubblico sempre più ampio. Per la FINP sarà molto importante anche il supporto della Rai in questo evento, nonché quello di Swim4Life Magazine per amplificare le nostre gesta.»

Le idee non mancano insomma.
«Ogni giorno ce ne sono di nuove, ma a Rio cercheremo di mettere in pratica soltanto le migliori.»

E quindi oltre alle dirette Rai, diamo appuntamento agli appassionati anche sulla pagina Facebook della FINP!
«Seguiteci, perché alle Paralimpiadi di Rio proveremo ad offrirvi anche il dietro le quinte della competizione, ovvero la parte più emotiva degli atleti, facendo vivere l’evento anche sotto altri aspetti, allontanandoci ovviamente da tutto ciò che è gossip che non rientra nella nostra politica ed etica.»

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine