Nata nel Rugby, è una pratica oggi molto diffusa in diversi altri sport tra cui il nuoto.
La preparazione sportiva è in continua evoluzione per migliorare le prestazioni degli atleti, per spingerli sempre di più verso il limite e far si che questo possa essere spostato più in avanti e tra le nuove frontiere sperimentate negli ultimi anni, è sempre più diffusa quella della terapia del bagno ghiacciato da fare subito dopo l’allenamento.
Questa pratica è in voga da circa 15 anni e la prima disciplina sportiva in cui si è sviluppata è il Rugby, seguita a ruota dal Football Americano. Subito dopo gli allenamenti e le partite, i giocatori si immergevano in vasche colme di ghiaccio per recuperare più velocemente dalle lesioni provocate dai contatti con gli avversari e dalle fatiche accumulate.
Proprio perché la pratica della terapia del bagno di ghiaccio è abbastanza recente, non esistono ancora molti studi scientifici che possano provare la sicura efficacia di questo tipo di trattamento, ma il fatto che si stia diffondendo rapidamente in diversi sport, è una prima prova tangibile che il metodo funziona, soprattutto se sono gli americani ad usarlo.
Dopo il Rugby ed il Football Americano, la terapia si è diffusa anche in altri sport come il Tennis, il Volley e poi è arrivata nel Nuoto, usata principalmente dagli statunitensi che si sa, sono sempre un passo più avanti degli altri. Persino nella bellissima pubblicità della Under Armour, si vede una scena in cui Michael Phelps, dopo l’intenso allenamento, si prepara a fare un bagno con acqua e ghiaccio, lasciando immaginare che negli USA sia dunque pratica ormai comune, tanto è vero che la larga diffusione dei bagni di ghiaccio, ha fatto si che sul mercato fossero disponibili anche delle vasche gonfiabili e quindi facilmente trasportabili per poter eseguire il tipo di trattamento in qualsiasi posto.
Ma a cosa serve fare un bagno in acqua ghiacciata?
Prima di tutto, il bagno in acqua ghiacciata viene fatto subito dopo la pratica sportiva, immergendo il corpo ad una temperatura solitamente fissata tra i 10 ei 15 gradi Celsius e per una durata di circa dieci minuti, ma alcuni usano anche fare bagni da un minuto ripetuti con frazioni da due minuti per circa cinque volte.
Nel momento in cui il corpo viene immerso in acqua ad una temperatura tale, i vasi sanguigni di tutti i muscoli si contraggono e proprio in difesa del forte freddo improvviso, spingono il sangue verso il cuore affinchè la temperatura corporea possa mantenersi calda.
Dopo il bagno ghiacciato e la conseguente vasocostrizione, il sangue circola rapidamente di nuovo dal cuore verso le estremità del corpo, con la finalità di riscaldarlo, attivando allo stesso tempo una vera e propria ossigenazione muscolare grazie alla quale vengono eliminate molto velocemente le tossine accumulate durante la fatica data dallo sforzo fisico, in particolare l’acido lattico, provocando dunque un recupero muscolare molto accelerato.
In un nostro articolo nel quale si affrontava l’argomento relativo all’acido lattico – clicca qui per leggerlo – spiegavamo che i dolori che talvolta si avvertono qualche giorno dopo una gara o uno sforzo fisico dovuto ad un allenamento particolarmente intenso, sono dovuti indirettamente alla produzione in eccesso di acido lattico ed alle conseguenti microlesioni cellulari che vengono riparate gradualmente proprio nei giorni seguenti la pratica sportiva.
Ebbene, il beneficio dell’ice baths therapy è corrisponde quindi ad nutrimento e rinvigorimento dei muscoli infiammati in conseguenza alla pratica sportiva, portando i tessuti a ricostruirsi più velocemente grazie all’aumento del flusso sanguigno provocato dal trattamento che elimina velocemente le tossine e drenando l’acido lattico dai muscoli affaticati.
Una sorta di massaggio che però ha il vantaggio di agire contemporaneamente su tutti i gruppi muscolari, di essere più efficace sui tessuti profondi e di fornire effetti utili non solo ai muscoli, ma anche ai tendini, alle ossa ed ai nervi, consentendo un recuperaro fisico molto più veloce del normale.
Uno dei pochi studi su questo tipo di terapia, condotto nel 2013 dall’americana Journal of Strength and Conditioning Research, ha dimostrato che effettivamente esistono benefici tangibili per gli atleti che praticano la terapia dei bagni di ghiaccio. Lo studio ha esaminato 24 giocatori di Rugby professionisti, alcuni dei quali dopo la pratica sportiva sono stati sottoposti ad un bagno di ghiaccio, altri ad un bagno di contrasto con freddo e caldo ed altri ancora al riposo assoluto. Nei giorni successivi, i giocatori sono stati testati e confrontati e quelli che avevano seguito il trattamento con il bagno di ghiaccio avevano recuperato meglio di tutti gli altri che invece hanno mostrato un maggiore gonfiore alle gambe ed un affaticamento maggiore durante la pratica sportiva, anche durante i giorni successivi.
In conclusione, i bagni di ghiaccio aiutano a prevenire lesioni muscolari, a recuperare molto più in fretta riducendo il dolore muscolare provocato dalle microlesioni muscolari conseguenti alla formazione eccessiva di acido lattico e accelerano la riparazione di queste ultime fornendo un rapido recupero.
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