Cosa vuol dire essere un Nuotatore amatoriale

Sensazioni, quotidianità e passione di chi vive l’acqua clorata solo per pura passione

La domanda è attinente al periodo, visto che, archiviate le vacanze, la maggior parte delle persone fa i conti con specchio e coscienza. Implacabili entrambi, a ricordare giornate intere ad ammirare da un comodo lettino sulla riva, accarezzati da brezza marina con un bicchiere di Spritz nella mano sinistra ed una ciotola di noccioline salate sulla destra, chi si sparava il miglio marino.
Le piscine di tutta Italia in questi giorni appaiono come nel giorno del 7 Gennaio, quando imploriamo miracoli pur di smaltire panettoni e cenoni. La fila alle segreterie degli impianti sportivi assomiglia sempre di più a quella del check-in del volo per le Baleari, ciabatte e t-shirt  con scritte improbabili incluse, tutti con l’aria indagatrice per capire quanto il tuo vecchio compagno di corsia sia ingrassato, per rubargli finalmente qualche secondo in acqua.

Bisogna ritrovare la motivazione e bisogna anche farlo in fretta. Almeno che non siate stati impegnati come atleti nelle passate Olimpiadi, non ci sarà nessuno a bussare al vostro citofono alle sette di mattina pur di farvi alzare dal letto per iniziare ad allenarvi. Tutto riparte da noi e noi soltanto.
Impresa ardua, dato che la paura di non uscire vivi da nemmeno mezz’ora di allenamento è alta in questo momento, almeno quanto la voglia di rimandare tutto a quando le temperature esterne daranno un senso a mettere da parte bikini e teli da mare.
Ma, seppur amatori, siamo pur sempre dei nuotatori e quindi, calendario alla mano, ci si dovrebbe preparare ad una stagione ai massimi livelli consentiti dal nostro corpo, magari già con la voglia di prenotare un volo per Budapest, sede dei prossimi Mondiali.

La maggioranza delle persone che gravitano nella nostra vita già si ponevano la domanda sul come, quando e soprattutto perché avremmo ripreso cuffia ed occhialini dal cassetto, mentre dopo un periodo di rifiuto di tutto ciò che profumasse di cloro, siamo pronti, o quasi, a ributtarci in acqua.
Abbiamo tutti bisogno di un Settembre, o di un Capodanno, o di un primo giorno di scuola per riscoprire la sensazione di essere lì per la prima volta, o di raccogliere qualcosa che si era lasciato in sospeso, o di resettare tutto ed iniziare daccapo. Ed è qui che arriva il senso di quello che siamo. Perché immedesimarsi in questo sport ti completa in un modo che chi vive fuori dalle dinamiche dell’acqua, difficilmente riuscirà a capire. Poco importa il livello agonistico o tecnico raggiunto, essere un nuotatore ti identifica e ti totalizza.

pensieri-nuotatoreQuando dici di essere un nuotatore, stai descrivendo il freddo che provi d’inverno a spogliarti e buttarti in quell’acqua che di lì a poco ti farà rimpiangere di non essere corso a casa sotto ad un piumone con una tazza di tè bollente tra le mani.
Stai sentendo la tua spalla destra che pulsa e tira, le fitte improvvise alle braccia quando di spingere acqua non ce la fanno più.
Quando dici di essere un nuotatore si apre la voragine nello stomaco che implora cibo, prima, durante e dopo gli allenamenti.
La sveglia che suona mentre fuori è ancora buio, il borsone che straripa di biancheria sempre bagnata e talvolta, i compleanni dimenticati e le feste disertate.
Quando dici di essere un nuotatore hai l’immagine del tuo allenatore sfocata dagli occhialini appannati, due dita puntate su un cronometro ed il fiato che si fa corto fino a farti scoppiare il cuore in petto.
Sei sempre stanco, affamato, di corsa tra piscina, lavoro e famiglia, spesso a giustificare te stesso e alla ricerca di un perché.

Essere un nuotatore ti insegna a rimanere solo e a fare i conti con i tuoi ricordi, la tua coscienza e la tua essenza.
Essere un nuotatore vuol dire non ascoltare la voce che ti dice che è troppo tardi, o troppo presto, o che sei troppo stanco, troppo triste o troppo felice per allenarti.
Essere un nuotatore ti pone davanti costantemente ed incessantemente scelte che non vorresti prendere, ti fa odiare ed amare il tuo corpo e la tua mente, alla quale poi non sono concesse distrazioni.
Apprezzi gli attimi, perché la tua vita è fatta di interminabili secondi ed allora ascolti soltanto la voce che ti sta dicendo che non sei troppo vecchio o troppo giovane, che non sei troppo stanco e che la tristezza che ti porti dentro sarà trasformata in pura forza.

tuffo-nuotoOgni giorno ti si porrà davanti la scelta tra ciò che è giusto fare e ciò che è semplice e tu sceglierai sempre e solo la strada della fatica.
Ogni giorno sceglierai tra ciò che gli altri ti dicono di fare e ciò che tu desideri.
Essere un nuotatore è desiderare di stare lì, aggrappato con le dita a tre centimetri di plastica, piegato ed immobile, prima di avvertire quel fischio che ti permetterà di sprigionare tutta la forza, tutta la rabbia che ti porti dentro ed il desiderio di vincere ancora una volta la tua sfida, contro il sonno, contro la fame, contro il dolore, la fatica e contro il cronometro, iniziando la tua nuotata.
E quella sensazione sarà la molla che ti farà scattare ogni giorno, anche quando le gambe faranno male ed il collo rigido vorrà importi di fermarti.
Non occorrono motivazioni esterne. Il senso, lo scopo ed il traguardo sono ad un passo, il primo passo che anche quest’anno ci porterà dritti sul piano vasca. Ricordatelo prima di tuffarvi!

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Giusy Cisale