La prova del nove, quali sono le cose su cui fare attenzione per valutare la qualità della struttura natatoria
Il nuoto è uno sport completo, non solo per la salute, perché oltre al raggiungimento delle finalità didattiche, come l’ambientamento o la capacità di galleggiamento, in ogni livello di un corso di nuoto vengono perseguiti importantissimi obiettivi formativi di carattere generale, come lo sviluppo dell’autostima, della socializzazione, l’accettazione dell’insuccesso, la capacità di superare le difficoltà, lo sviluppo di una corretta immagine motoria ed altro ancora.
Ma come scegliere la struttura più adatta ai propri figli? Oltre alla durata del corso, ai prezzi ed alle eventuali convenzioni, è bene informarsi anche su altri aspetti che vi aiuteranno tantissimo a scegliere qual è la struttura giusta alla quale affidare i vostri figli per la pratica al nuoto. Chiarire da subito che tipo di servizi avrete, vi metterà nella posizione di poter essere completamente soddisfatti della scelta fatta, se le garanzie che vi vengono date verranno poi mantenute nel tempo, o al contrario, cambiare struttura in corso d’opera.
Ma per valutare una struttura prima di sceglierla, è bene fare alcune considerazioni che vi chiariranno le idee:
1. Che tipo di formazione hanno gli istruttori che seguono i corsi
Una Scuola Nuoto Federale marcata FIN, garantisce che all’interno della struttura opera personale qualificato e che nell’organico figura almeno un Allenatore di II livello, che garantisce in teoria una certa gestione professionale dal piano vasca, nonché di un medico sociale abilitato all’esercizio di tale funzione, due dirigenti sociali con funzioni rappresentative della Società e del Presidente che garantiscono una certa organizzazione di tutta la struttura e quindi anche dei suoi corsi. Se la piscina che state valutando non è una Scuola Nuoto Federale FIN, tenete gli occhi aperti su tutto e ricordate che risparmiando sulla retta mensile, non ne guadagnerete in servizi e qualità.
2. Che tipo di organizzazione viene seguita sul piano vasca
La legge prevede che sul piano vasca debba esserci sempre almeno un Assistente Bagnante, oltre al quale è bene che sia sempre presente un responsabile del piano vasca e almeno un istruttore per ogni corsia. Questi sono i minimi standard che rappresentano sicuramente un buon punto di partenza in termini organizzativi e qualitativi, diversamente ad esempio da chi impiega un solo istruttore a gestire due corsie per volta. È inoltre buon segno se la programmazione generale della scuola, gli appuntamenti fondamentali come le gare, il conseguimento dei brevetti ed altri eventi, il periodo di operatività e quant’altro di interesse del pubblico, siano specificate e descritte dalla struttura che offre corsi di nuoto mediante un chiaro opuscolo informativo.
3. Come si svolge una lezione tipica del corso di nuoto
Sapere cosa vi dovrete aspettare da un corso di nuoto è d’obbligo per non rimanere delusi dalle aspettative. Ogni struttura ha una propria organizzazione e ognuno gestisce la durata di una lezione (non meno di 30 minuti, meglio se tra i 50 e 60 minuti) come meglio crede: c’è chi impiega tutto il tempo che ha a disposizione per far nuotare gli utenti e chi invece preferisce suddividere la lezione tra un riscaldamento a secco, fuori dall’acqua, e il nuoto. La scelta dovrebbe dipendere dal livello dal quale partono i ragazzi che seguono quel determinato corso e non possiamo dire che una sia più giusta dell’altra, ma sicuramente possiamo affermare che il riscaldamento a secco e lo stretching sono certamente più giustificati per un atleta che dovrà sostenere una sessione di allenamento intensa e lunga, diversamente da chi invece si appresta ad apprendere tecnica ed acquaticità.
4. Quale sarà il tetto massimo di ragazzi che verranno impiegati in una sola corsia
Come in tutti i settori, c’è chi tiene di più alla qualità del servizio che intende offrire e chi invece tiene di più a ciò che gli entra in tasca, ma raramente il secondo tipo di imprenditore dura a lungo. Nel caso del nuoto, è bene informarsi sul numero massimo di ragazzi che riempiranno una sola corsia durante una lezione del corso al quale state valutando di iscrivere i vostri figli. Il tetto massimo di ragazzi che verranno messi a nuotare insieme, equivale a farvi valutare quale potrà essere la qualità del corso che la struttura potrà offrire, che sarà indubbiamente non elevato se questo numero sarà superiore alle dieci unità che in generale, è accettabile per una piscina da 25 metri. Più ragazzi ci sono in corsia e inevitabilmente più bassa sarà la qualità del corso, in quanto sarà molto più difficile far nuotare con continuità e in sicurezza il gruppo di corsisti. Questo numero è ovviamente legato anche al livello del corso e dovrebbe essere anche più basso se si parla di pre-agonismo ad esempio.
5. Che tipo di imprenditore gestisce la struttura
Anche il tipo di imprenditore che gestisce la piscina è indice di qualità e professionalità: un ex nuotatore sarà sicuramente molto più attento a tanti aspetti legati all’attività natatoria praticata nella piscina che gestisce, rispetto ad una persona che si occupa di tutt’altro e che il nuoto non lo ha mai vissuto in prima persona.
6. Temperatura dell’acqua
Spesso i genitori tendono a lamentare una temperatura troppo fredda dell’acqua della piscina, mettendo spalle al muro i gestori che talvolta, onde evitare le lamentele dei clienti, sono costretti ad aumentarle pur andando contro ciò che viene dettato dalle normative del CONI. Per garantire veramente la salute dei bagnanti, la temperatura dell’acqua deve essere preferibilmente compresa tra i 26 e 28 gradi centigradi, 29 quando la vasca è dedicata esclusivamente ad attività di avviamento al nuoto, o attività per bambini. È bene sapere, prima di lamentarsi del presunto freddo che si teme per i propri figli, che quella è la temperatura giusta per svolgere nuoto e che al di sopra di quelle temperature, viene compromessa la qualità dell’aria che si respira nell’ambiente piscina a causa delle esalazioni di cloro.
7. Temperatura e ricambio d’aria degli ambienti piscina
La ventilazione è una funzione essenziale in un ambiente natatorio al chiuso, in quanto anche questo determina la qualità dell’aria. L’immissione di aria fresca dall’esterno con opportuno filtraggio, ha lo scopo di rinnovare l’aria contaminata e mantenere buone condizioni in fatto di qualità e temperatura. Secondo le leggi vigenti, la temperatura dell’aria nel locale in cui è posta la vasca, non deve essere inferiore a quella dell’acqua contenuta nella vasca e quindi deve aggirarsi tra i 26 e 28 gradi (o 29 se si svolgono attività destinate a bambini piccoli), l’umidità relativa può arrivare al massimo al 70%, il ricambio d’aria esterno nel locale ove risiede la vasca deve essere di almeno 20 metri cubi all’ora per metro quadrato di vasca e cosa non meno importante, la temperatura dell’aria negli altri locali, come ad esempio degli spogliatoi, non deve essere inferiore ai 20 gradi centigradi. Dando un’occhiata attenta alle tubazioni dell’aria presenti in piscina e facendo alcune domande al gestore, si può provare a capire quale sarà la qualità dell’aria degli ambienti.
8. Quantitativo di cloro immesso in acqua
Il controllo del cloro residuo libero deve essere effettuato almeno due volte per turno, all’apertura e nel periodo di massimo affollamento della vasca e in ogni caso almeno una volta ogni due ore. Il pH dell’acqua della vasca deve mediamente avere un valore di 7,4, mentre quello del cloro residuo libero deve essere fra 0,6 ed 1,5 mg/l. Il cloro attivo in uscita dovrà essere compreso tra 0,4 e 0,6 mg/l, mentre nella vasca non dovrà superare la concentrazione di 1 mg/l. Una struttura che opera in maniera coscienziosa e coerente con quanto previsto dalla normativa, sarà fiera di dimostrarlo, diversamente da chi opera al risparmio, che tenderà a definire tali dati privati e non di dominio pubblico.
9. Quali sono le regole da seguire in piscina e come sono tenuti gli spogliatoi
Anche qui, ogni struttura gestisce i propri spazi come meglio ritiene farlo, ma la migliore sarà sempre quella che imporrà regole severe per garantire igiene e pulizia a tutti gli utenti. L’utilizzo dei copri scarpe all’interno degli spogliatoi, la presenza fissa di almeno un inserviente che terrà sempre puliti gli ambienti, la disponibilità di appendi abiti in numero sufficiente, l’obbligo di fare la doccia prima di entrare in piscina e l’uso della cuffia per svolgere l’attività natatoria, sono regole basilari che indicano un’ottima gestione da parte della Società che gestisce l’impianto. Al di sotto di questi minimi, è bene fare le proprie valutazioni.
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