Una piccola incertezza può costare decimi di secondo importanti che possono decidere una qualifica, una medaglia o influire sul crono posto come obiettivo della competizione
In uno sport come il nuoto, nel quale i centesimi di secondo decidono l’esito di una competizione e talvolta di una intera stagione, è importantissimo preparare con cura maniacale ogni fase della competizione.
Una delle fasi di gara più delicate e che talvolta non riceve la dovuta attenzione in allenamento, è l’arrivo.
L’arrivo è un attimo che sancisce la conclusione della competizione, ma soprattutto nello stile di nuotata a rana, influisce in maniera importante sul crono finale, in quanto anche una piccola disattenzione, un’incertezza o un tempo sbagliato di coordinazione tra l’ultima bracciata e l’ultima gambata, può determinare un fallimento amaro e difficile da digerire.
Ecco perché diventa importante preparare l’arrivo in allenamento, per fare in modo di completare la gara correttamente ed avere tutti i numeri giusti per poter puntare con più fattibilità al vostro obiettivo, che sia una qualifica, una medaglia o un determinato traguardo cronometrico. Oltre alle prove di arrivo da eseguire magari al termine di un allenamento, anche durante l’allenamento stesso, al termine di ogni serie, è importantissimo arrivare al muretto in maniera decisa, sempre come se si stesse eseguendo l’arrivo di una gara.
A descriverla così sembra essere molto tosta a livello psicologico e sicuramente eseguire un arrivo che tende alla perfezione al termine di ogni serie può non essere semplice, ma sicuramente non è positivo nemmeno mancare completamente l’arrivo al muretto al termine di una serie, rallentando e fermandosi quel classico metro prima che invece influisce negativamente sull’allenamento dell’istinto dell’atleta nell’eseguire in maniera corretta e produttiva la parte conclusiva di una gara.
Essere preparati anche psicologicamente, oltre che meccanicamente, ad eseguire un arrivo perfetto, è importante negli ultimi metri di una competizione, quando le energie sono ormai al minimo ed ogni piccolo passo falso può compromettere tutto.
È bene perfezionare dunque la nuotata negli ultimi cinque metri della vasca, in cui coordinazione e tempo tra bracciata e gambata devono essere eseguiti con la sicurezza di nuotare in maniera perfetta.
In allenamento, posizionarsi poco prima delle bandierine per eseguire l’arrivo aiuterà a migliorare questa importante fase di gara. Questo esercizio permetterà all’atleta di studiare i suoi tempi e prendere i suoi riferimenti sulla vasca, così da non rischiare di improvvisare e sbagliare in gara.
Una bracciata in meno che consegue in un arrivo troppo lungo, o una in più che consegue in una mezza bracciata finale per toccare il muretto, sono gli errori più comuni di un arrivo a rana fatto male, ma allenando l’istinto, si eviterà un finale di gara spiacevole e lo stesso vale anche per le virate.
Da ricordare
Nella nuotata a rana è bene ricordare che dopo la partenza e dopo ogni virata, il nuotatore può effettuare una sola bracciata completa all’indietro fino alle gambe, durante la quale lo stesso può rimanere immerso. Dopo la partenza e dopo ciascuna virata, in qualsiasi momento precedente la prima battuta di gambe a rana, è consentita un’unica gambata a delfino.
Durante la nuotata a rana, i gomiti devono rimanere sempre sotto la superficie dell’acqua, ad eccezione dell’ultima bracciata prima della virata, durante la virata e nella bracciata finale all’arrivo.
Il tocco al muretto, ad ogni virata e all’arrivo della competizione, deve essere effettuato con entrambe le mani separate. Non importa a che altezza del muretto si tocca: da regolamento va bene arrivare con entrambe le mani sopra, sotto o sul livello dell’acqua, l’importante è non “appendersi” oltre il muretto. Inoltre, cosa importante da sapere in determinate occasioni in cui il tempo delle ultime bracciate non è stato eccellente, nell’ultima bracciata prima della virata o prima dell’arrivo è permesso effettuare una bracciata non seguita dalla gambata.
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