La tecnica di bracciata influisce notevolmente sulla velocità della nuotata
La perfezione della tecnica è un qualcosa che si insegue, o si dovrebbe inseguire tutti i giorni negli allenamenti quotidiani per poter migliorare anche di pochi centesimi, che nel nuoto possono valere oro. Nonostante lo stile libero sia lo stile di nuotata più praticato a tutti i livelli proprio perché tecnicamente è meno difficile rispetto agli altri stili, anch’esso prevede determinati accorgimenti da osservare per poter migliorare quel crono che talvolta si stabilisce fisso su un numero e non ne vuole sapere di cambiare.
Per evitare di farlo cambiare addirittura in peggio, è bene affinare la tecnica prima della forza e poiché una delle spinte maggiori nello stile libero arriva dalla bracciata, è bene curare principalmente quella, per poi passare a tutti gli altri accorgimenti su assetto e gambata.
Cominciamo dalla mano. In che modo va infilata in acqua? Che posizione deve assumere?
Prima di tutto, iniziamo col dire che il miglior modo per tirare acqua al proprio mulino è quello di tenere le dita leggermente divaricate tra loro. Per spiegare il motivo per il quale è meglio nuotare con le dita leggermente separate anziché unite tra loro, sono intervenuti addirittura alcuni fisici che hanno elaborato un vero e proprio studio in merito, presentato tra l’altro al 69° Meeting Annuale della American Physical Society per la Divisione di Fluidodinamica che si è svolto lo scorso novembre a Portland. In sintesi, lo studio ha dimostrato dopo alcune prove fatte con diverse posizioni delle dita della mano, che aprendole ad una distanza di circa dieci gradi tra loro si crea più resistenza sull’acqua, in quanto viene ostacolato il flusso d’aria, fattore che causa una migliore presa, una maggiore spinta in avanti e quindi una maggiore propulsione, con un aumento della velocità del 2,5% rispetto ad una nuotata in cui le dita vengono completamente chiuse durante la bracciata. Le dita vanno però leggermente separate solo una volta in acqua, perché seppure rilassata, la mano e le dita devono rompere l’acqua stando unite.
Ingresso della mano in acqua e movimento del braccio
La mano entra in acqua mantenendo la retta proiettata dalla spalla, senza incrociare la testa e senza allargarsi al di fuori del corpo, ruotando il palmo di circa 45 gradi verso l’esterno, così da immergere il pollice prima di tutto il resto della mano. La mano deve essere leggermente posta verso il basso, come quando si scava nella sabbia ad esempio, ed il gomito tenuto alto. Una volta in acqua, il braccio deve distendersi, allungarsi e agevolare il movimento del rollio, abbassando dunque leggermente la spalla del braccio disteso. A quel punto la mano spinge acqua portando la rotazione del braccio verso il basso e leggermente verso l’esterno del corpo, con le dita separate come detto prima.
Spinta
La mano deve spingere acqua verso dietro, con il braccio che ruota dall’esterno leggermente verso l’interno del corpo ed il gomito piegato a 90 gradi. La mano spinge l’acqua fino alla fine della rotazione del braccio in acqua, sfiorando l’anca prima di uscire dall’acqua.
Uscita del braccio dall’acqua
Per completare in maniera corretta la bracciata, è importante spingere fino alla fine della rotazione del braccio e portare il gomito verso l’alto solo quando la mano esce fuori dall’acqua ed ha quindi completato la bracciata. Anche questo movimento deve agevolare la fase di rollio che si produce con il corpo. È durante questa fase che avviene velocemente la respirazione ed è durante questa fase che il corpo assume la massima rotazione intorno al suo asse.
Ti è piaciuto questo articolo? Allora metti un Mi Piace alla nostra Pagina Ufficiale su Facebook!
Swim4Life – All rights reserved