È l’uomo dei Record nello Stile Libero, da Master 60 detiene quasi tutti gli Italiani e sei Europei
Se nel nuoto d’elite Katie Ledecky è l’unica che riesce a competere in quasi tutte le distanze dello stile libero, nei Master italiani c’è un atleta che è riuscito ad infrangere addirittura i Record Italiani di quasi tutte le distanze dello stile libero! Nato a Johannesburg, in Sud Africa, il 18 gennaio 1956, si è trasferito però a Firenze dall’età di 4 anni, seguendo nel capoluogo toscano anche gli studi Liceali e quelli per l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, prima di sposarsi con Anna, insieme alla quale ha avuto due figlie, Giulia ed Eleonora.
Stiamo parlando di Marco Alessandro Bravi, stimato tecnico fiorentino e atleta Master di spessore al punto da essere considerato un vero e proprio “fuori quota” della categoria M60 nella quale gareggia dalla scorsa stagione.
La passione per la musica lirica e la pittura si alternano a quella per il nuoto in conseguenza al quale gestisce piscine, compete da atleta Master e allena con grande successo alcuni atleti del settore che nelle ultime stagioni hanno realizzato importanti risultati.
Quell’aria da persona introversa è pura apparenza perché quando inizia a raccontare non si ferma più e gli occhi gli brillano nel ripercorrere le tappe della sua vita. Oltre ai record italiani della categoria M60 in tutte le distanze dello stile libero sia in vasca corta che in vasca lunga in cui gli manca solo quello dei 50 stile, Bravi detiene anche i Record Europei in lunga dei 400 e 800 stile e in corta dei 200, 400, 800 e 1500 stile libero, ai quali aggiunge i primati nazionali nei 200, 400 e 800 stile in lunga e 400 stile in corta che detiene anche da atleta M55.
Ma a che età e per quale ragione Marco Alessandro Bravi si è avvicinato al mondo del nuoto?
“Per caso, a 8 anni su consiglio di una vicina di casa che vedendomi così vivace ed esuberante, per farmi scaricare tutta questa vitalità, consigliò i miei genitori di iscrivermi alla leva di nuoto dei centri CONI. Tra i Maestri di non solo di sport che ho avuto ci sono Renzo Zannoni, Celio Brunelleschi, Gianni Gross, Enzo ed Elio Zabberoni e Sergio Pasquali. Con quest’ultimo ho avuto un rapporto del tutto speciale come aiuto allenatore agli Amici del Nuoto Firenze”
Come è stato il tuo passato da agonista?
“Non è stato di certo glorioso. Ottimo ai centri CONI nelle categorie esordienti, dove avevo raggiunto i vertici nazionali nei 200 e 400 stile. Poi mi sono perso sentendomi già vecchio e finito a 15 anni! Il mio momento migliore come atleta l’ho avuto attorno ai 20 anni agli Amici del Nuoto Firenze vincendo un titolo italiano di categoria nei 100 stile per poi cessare la carriera di nuotatore, incompiuta anche quella, e proseguire quella di allenatore, incompiuta anche quella, come molte altre cose nella mia vita!”
In che modo invece il mondo Master è entrato a far parte della tua vita?
“Mi avvicinai ai Master alla soglia dei 50 anni, quando ormai sovrappeso, mi chiesi se avessi dovuto far qualcosa per riprendermi fisicamente oppure rassegarmi al declino definitivo dell’età che avanzava”
Oltre ad essere un grande atleta sei uno stimato allenatore. Come e con che squadre gestisci questo doppio impegno?
“Quella di allenatore è la motivazione principale che mi spinge nel percorso Master e in particolare alimenta la mia immensa curiosità! Mi piace sperimentare, esplorare e verificare gli effetti che gli stimoli allenanti hanno sul fisico dell’atleta sempre meno giovane, anzi, sempre più anziano. Attualmente sono allenatore della Amici del Nuoto Firenze, società master con cui mi trovo benissimo. Tutti ragazzi, giovani o meno giovani, bravi e appassionati positivamente, senza troppi eccessi o fanatismi. Oltre agli “Amici” seguo e alleno anche atleti master di altre società. Voglio ricordare tra tutti, perché mi viene chiesto, i vincitori di titoli europei e italiani, Chiara Benvenuti, Sara Papini, Marco Pucci e i vincitori di titoli italiani Niccolò Ceseri, Stefano Luporini e Serena Orsimari, quest’ultimi due in open water. Ma anche gli altri atleti che alleno non sono da meno per impegno, passione profusa e voglia di migliorare. Queste sono le cose più importanti, aldilà dei titoli vinti o dei record realizzati”
Ti ritieni soddisfatto dei risultati raggiunti nei primi due anni da Master60 o ti è mancato qualcosa?
“Direi che il mio bilancio di atleta è certamente positivo ed è andato oltre ogni aspettativa. Forse potrebbe starci un record mondiale, vedremo”
Oltre ai numerosi record internazionali ne vanti anche ben 15 italiani tra la categoria M55 e M60 in tutte le distanze dello stile libero il che è una particolarità unica. Come riesci ad essere competitivo ad alto livello sia nella velocità che nel fondo?
“A questa domanda chiamo in causa l’allenatore più che l’atleta. Considerando che ognuno di noi ha tre motori, io in allenamento cerco di farli girare alternativamente tutti al meglio. Naturalmente la mia preparazione è improntata essenzialmente per le gare dei 200, 400 e 800 stile libero, ma usando periodicamente lavori utili per le distanze più corte (50 e 100) o per quelle più lunghe (1500) posso di tanto in tanto divertirmi a fare qualsiasi distanza con buoni risultati”
Dopo i 50 anni è sempre più difficile richiedere alte prestazioni dal proprio fisico, ma per te il tempo sembra non passare mai. Quale è il tuo segreto?
“Partiamo da una semplice considerazione e cioè quella di non pensare che il fisico umano dopo una certa età sia limitato a fare! Detto questo, ritengo doveroso dire che non ci sono segreti particolari, ma solo una forte preparazione tecnica e atletico – condizionale. Sono solito suddividere le categorie sportive in atleti e non atleti, quindi abbiamo atleti giovani e atleti anziani, non atleti giovani e non atleti anziani e gli atleti anziani possono essere superiori ai non atleti giovani. Non so se mi spiego. Poi, entrando nello specifico, è giusto evidenziare che un atleta anziano invecchiando tenda a perdere forza per sempre, per cui diventa indispensabile lavorare in palestra sulla forza per poter rallentare questo processo inevitabile. Riepilogando, non ci sono segreti particolari per ottenere certe prestazioni da anziano, ma, e vale anche per i giovani, bisogna fare solo tanti sacrifici, spendere tanta fatica e lavorare duro”
Tra tutte qual è la gara che preferisci affrontare e che senti più tua?
“Anche se recentemente ho scoperto gli 800 dove raccolgo ottimi risultati, direi che sicuramente i 400 stile libero sono la mia gara, perché mi riesce molto naturale e, anche quando non sono in condizione, riesco sempre a gestirla al meglio, cioè con una distribuzione corretta delle andature, cosa che parrebbe ovvia, ma osservando come gareggiano molti master, anche giovani, mi accorgo che purtroppo non lo è”
Preferisci più la vasca corta o quella olimpionica?
“Mi alleno in vasca corta e uso la lunga solo quando devo fare certi lavori specifici. Per gareggiare invece, preferisco la lunga, mi diverte di più!”
E sulle Acque Libere? Ti attrae anche quell’ambiente?
“No, sinceramente non è sport che fa per me. A me piace veder scorrere sotto di me la linea blu e le sensazioni che provo gareggiando in piscina mi gratificano. Non posso dire altrettanto per le open water, anche se in passato ho partecipato a diverse gare e con discreti risultati”
Quali sono gli obbiettivi che ti piacerebbe poter centrare quest’anno?
“Alcuni li ho già centrati, parlo dei record europei che mi mancavano 1500 stile in lunga e 200 stile in corta oltre ad avere ritoccato diversi di quelli che già avevo. Il mio obbiettivo principale di questa stagione resta comunque quello di nuotare un grande 400 stile in lunga”
Prima hai accennato alla possibilità di fare un record mondiale dopo tanti europei già stabiliti. Quale pensi possa essere alla tua portata in questo momento?
“Avevo già cercato di conseguirlo nei 400 stile in corta ai recenti Regionali Toscani, ma forse colpevole un passaggio troppo veloce l’ho mancato per un secondo. L’occasione per riprovare a farlo sarà al Trofeo Hard Swim che si terrà il 26 marzo a Livorno. Non sarà facile riuscirci perché ho ripreso la preparazione a pieno ritmo e non sarò certo brillantissimo, ma provare non costa nulla”
I Mondiali Master a Budapest sono tra i tuoi obiettivi?
“Non credo, ma sto ancora valutando se partecipare o meno, in quel periodo sono molto impegnato col mio lavoro e poi non sono molto interessato a questo tipo di competizioni, mi spaventano un po’ a causa degli alti numeri di partecipanti e un po’ per i disagi che ne derivano”
Come ti piacerebbe concludere questa intervista?
“Senza ombra di dubbio vorrei ringraziare chi mi accompagna durante i faticosi e duri Allenamenti: il merito dei risultati da me ottenuti va con questi condiviso. In mancanza di questo aiuto e supporto morale, forse non avrei trovato la forza e le energie necessarie per affrontare questo percorso”
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