“Da qui a tre anni voglio arrivare ad essere competitivo in tutte le distanze della rana per essere al top per le Olimpiadi di Tokyo”
A sentirlo parlare non sembra confrontarsi con un ragazzo poco meno che 18enne, anzi si ha la percezione di chiacchierare col “ragazzo della porta accanto” che sa bene cosa significa sacrificare la propria vita per un obiettivo a lungo termine. Mamma Alessandra e papà Samuele saranno sicuramente orgogliosi di come il giovane campione emergente Nicolò Martinenghi riesca a far trasparire non solo la sua classe in acqua, ma anche la sua grande ed ammirevole maturità fuori dalla vasca. Appassionato di basket in cui il papà è stato cestita e in cui qualche volta gioca ancora tra amici, fa la spola in treno e in auto con i genitori tra Busto Arsizio e Azzate per andare a scuola, quarto anno di Liceo Scientifico Sportivo, e nuotare. Terminato il Liceo punta all’Università per garantirsi come lui afferma, quella solidità per il futuro lavorativo che potrà dargli soltanto una Laurea.
Classe 1999, il nuotatore di Azzate sta collezionando record su record ad ogni uscita ufficiale che lo vede impegnato in vasca, diventando protagonista assoluto della rana italiana in cui detiene già il Record Italiano Assoluto dei 50 metri ed il Record Italiano Cadetti, Junior e Ragazzi nei 50, 100 e 200 metri.
Al momento predilige sicuramente meglio lo sprint dei 50 e dei 100, ma non disdegna la resistenza dei 200 in cui sembra voler puntare per il futuro. Proprio recentemente agli Assoluti di Riccione è diventato il primo italiano a scendere sotto i 27 secondi nei 50 rana in vasca lunga chiudendo in 26”97, mentre ha sfiorato il Record Italiano nei 100 in cui però il 59”42 di Fabio Scozzoli dista soltanto 4 centesimi.
Dopo il bellissimo Europeo Junior dello scorso anno, a luglio lo vedremo tra gli Azzurri che prenderanno parte ai Mondiali di Budapest e non partirà sicuramente in sordina avendo nuotato attualmente nei 50 e 100 rana il secondo e quarto miglior crono mondiale dell’anno.
Come ci si sente ad aver realizzato un’impresa in cui mai nessun italiano era riuscito prima, ovvero abbattere il muro dei 27 secondi nei 50 rana?
“Sono contento di quanto ho fatto e sono molto soddisfatto perché nei 50 sapevo di poter fare un buon risultato, ma non fino a questo punto. Sapevo di poter migliorare il mio 27”32, ma non pensavo di poter scendere sotto il muro dei 27 secondi ed è stata una bella sorpresa che ha condizionato positivamente anche le successive gare disputate ai Campionati Italiani, facendomi cavalcare un’onda che in scioltezza ha reso tutto più facile per me. Alle spalle c’è un gran lavoro, sia nel quotidiano che in America durate il raduno con la Nazionale, ma questo viene sempre ripagato e ora ne sto raccogliendo i primi frutti”
Sei molto vicino anche al Record Italiano nei 100 rana, ma cosa hai pensato quando ti sei reso conto di averlo mancato per soli 4 centesimi?
“Prima della gara leggevo che mi candidavano a questo record che pensavo potesse essere nelle mie potenzialità, ma sicuramente in futuro e non adesso e arrivare a soli 4 centesimi dal traguardo è stato per me già un risultato straordinario. La cosa che conta è che sono riuscito a strappare il pass per Budapest e poi vedere il miglioramento di quasi mezzo secondo sul mio personale ha reso tutto ancora più bello”
Che effetto ti fa gareggiare al fianco di Fabio Scozzoli (foto a destra di Andrea Staccioli / Deepbluemedia) che sicuramente è stato tra i tuoi idoli?
“Quando ho iniziato a gareggiare da piccolo, Fabio era ai suoi massimi livelli e vederlo trasformare da idolo a rivale nel corso dei miei anni è stata un’emozione unica e straordinaria. Da lui ho imparato tantissimo ed altrettanto ho da imparare perché è un campione a tutti gli effetti che ha avuto la forza di rialzarsi dopo un duro infortunio e poi tutt’ora riesce ad esprimersi ai livelli che gli competono. Da chi ha più esperienza come lui c’è sempre tanto da imparare”
A Riccione però sei emerso tra i protagonisti anche nei 200 rana, tra l’altro stabilendo il nuovo Record Italiano Cadetti con 2’11”63. Essendo una distanza Olimpica contrariamente ai 50, pensi possa essere una specialità che potrai affinare in futuro?
“A Riccione volevo essere competitivo anche nei 200 che poi è la gara in cui sono nato e quando sono partito nella finale ho voluto provarci fin dai primi metri forzando il passaggio ai 100 metri. Non essendo però pronto per questa distanza e impreparato a tenere un passo così forte, ho ceduto negli ultimi metri, facendo comunque un buon risultato perché ho migliorato il mio personale ed il Record Italiano Cadetti e Junior. Vorrei preparare al 100% anche questa gara, per far si che entro Tokyo 2020 possa essere competitivo in tutte le distanze della rana”
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