L’atleta napoletano diventa il primo italiano nella storia a muovere un marchio di importanza mondiale verso la realizzazione di costumi da gara su misura per atleti paralimpici
Nella sua prima uscita ufficiale in Azzurro in occasione del Meeting Internazionale di Berlino del 2015, Vincenzo Boni ha realizzato un Record Mondiale nei 100 dorso ed uno Europeo nei 50 dorso e con quell’inizio scoppiettante, non si poteva che puntare ad occhi chiusi sul napoletano che infatti non ha tradito le attese.
L’atleta di classe di disabilità S3 tesserato per il Caravaggio SV e seguito dal Tecnico Azzurro Enzo Allocco insieme all’allenatore Alessio Sigillo, ha infatti negli ultimi due anni portato a casa una medaglia d’argento e due di bronzo ai Mondiali di Glasgow nel 2015, una d’oro, tre d’argento ed una di bronzo agli Europei di Funchal disputati ad aprile 2016 ed una di bronzo alle Paralimpiadi di Rio, infilando una impressionante striscia di successi che lo hanno portato ad essere uno degli atleti paralimpici più interessanti del movimento natatorio italiano.
I successi portano altri successi e allora il napoletano da quest’anno è entrato nelle Fiamme Oro ma come se non bastasse, è entrato anche a far parte del Team Speedo diventando il primo atleta paralimpico italiano ad essere affiancato da un marchio così importante. Ma con questo “matrimonio” tra Speedo e Boni si è scritta una pagina di storia importante per il nuoto paralimpico, perché la conseguenza di questa partnership è stata che si facesse un primo passo per la personalizzazione dei costumi da gara su misura per atleti paralimpici che in Italia non esisteva fino a ieri, a parte il marchio che affianca la Federazione Italiana Nuoto Paralimpico che produce costumi per gli atleti Azzurri. Speedo è diventato infatti il primo marchio di importanza mondiale in Italia a muoversi in maniera importante verso il nuoto paralimpico, iniziando a realizzare costumi su misura per atleti disabili.
E Vincenzo Boni ha saputo come ringraziare sin dalla prima uscita della nuova stagione e del nuovo quadriennio, realizzando quattro Record del Mondo, due nei 50 dorso, uno nei 50 e uno nei 100 stile libero, in occasione dei Campionati Italiani Assoluti Paralimpici disputati a Portici ad inizio aprile.
Il nuovo quadriennio è ripartito dalla vasca corta di Portici in cui hai siglato quattro Record del Mondo, niente male come ripresa dopo una Paralimpiade spettacolare no?
“Tralasciando la Paralimpiade della quale insieme abbiamo già parlato e detto tutto in occasione della festa al Caravaggio Sporting Village a cui hai preso parte, si ricomincia il nuovo quadriennio da Napoli che dopo la classificazione internazionale e questi record sembra essere nel mio destino e il fatto che proprio il destino abbia fatto si che il primo Campionato Italiano della stagione si sia fatto in vasca corta anziché olimpionica, ha i suoi lati positivi. Considerando che i reduci di Rio non hanno nel mese di aprile 2017 quello che avevano nelle braccia nel mese di aprile 2016, direi che è stato un bene gareggiare nella prima uscita della stagione in vasca corta, dove abbiamo avuto la possibilità di puntare anche a prestigiosi primati internazionali. Partire così è entusiasmante e incentivante”
Anche se ti aspettavi questo primato, è stato emozionante realizzarlo a casa tua?
“Arrivare alla piastra cronometrica e sentire dal commento del Mister (Enzo Allocco, ndr) che avevo rotto il ghiaccio dei Campionati infrangendo un Record del Mondo accompagnato dagli applausi del pubblico, è stato molto bello e mi ha gasato tantissimo”
L’inizio è lodevole, ma anche questa come quella di Rio sarà una stagione lunga perché i Mondiali si terranno ad ottobre. Ti preoccupa questo lungo cammino che ti separa dal Messico?
“Questa è la mia seconda stagione nuotata in un certo modo ed a certi livelli e prima non avrei mai pensato di poter riuscire a sostenere certi ritmi di allenamento ed ottenere così tanto dal mio corpo. Questo mi fa essere sereno per il lavoro che dovrò affrontare quest’anno per arrivare carico in Messico. Sarà una stagione ancora più lunga di quella di Rio e paradossalmente forse più impegnativa, ma proprio quest’anno gli stimoli non ci mancano: sono diventato un atleta della Polizia di Stato e inoltre da gennaio sono diventato un atleta Speedo. Sono due traguardi che mi inorgogliscono tantissimo. Essere un rappresentante delle Fiamme Oro è un grande prestigio per me e allo stesso modo, avere alle spalle un marchio come Speedo e sapere che loro hanno deciso di puntare su di me insieme ai tanti campioni che fanno già parte del team, mi dà una spinta pazzesca. A chi me lo chiede sono veramente tanto orgoglioso di dire che faccio parte del Team Speedo. Questo sarà il mio primo Mondiale post Paralimpiadi nel quale voglio fare ancor meglio del bronzo di Rio e partire con queste spinte è fantastico”
L’ingresso nelle Fiamme Oro e nel Team Speedo sono due traguardi veramente molto importanti, ma soprattutto sono due traguardi che segnano la storia per il nuoto paralimpico italiano. Come ti senti ad esserne testimone?
“Da Speedo Italia sono stati veramente meravigliosi con me ed abbiamo iniziato insieme un percorso nuovo per un atleta paralimpico italiano. Poter avere un costume personalizzato è la base dalla quale partire per raggiungere grandi traguardi e sapere di poter indossare nelle mie competizioni un costume disegnato apposta per me, mi dà veramente una significativa marcia in più. Non vedo l’ora di indossarlo per nuotare nuovi record!”
Vincenzo Boni che punta ad ottenere sempre di più nonostante le medaglie pesanti già conquistate, cosa sogna di realizzare in questa stagione?
“Sogno di migliorare la posizione sul podio ottenuta alle Paralimpiadi di Rio e migliorare il mio crono. Dopo essere diventato un atleta delle Fiamme Oro e di Speedo che per me è già un sogno che si realizza e considerando che alle mie spalle ho inoltre lo straordinario appoggio del Caravaggio Sporting Village che mi sostiene in maniera eccellente, non posso che puntare a migliorarmi”
Cosa ti permetterà di migliorare ancora in questa stagione?
“Le analisi biomeccaniche introdotte nei collegiali dallo staff Tecnico Federale mi hanno permesso di migliorare molto la mia nuotata e diminuire anche il rischio infortuni e questo è stato molto importante. Per il resto, sono un atleta a 360 gradi ed ho la testa giusta per poter realizzare risultati sempre più importanti, cinesi permettendo”
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