Sono settanta le primavere per il Sisco mentre Domenico Fioravanti tocca quota quaranta, due grandi personalità storiche che fanno da chioccia al Memorial Alberto Castagnetti che si disputa nel weekend a Verona
Domenico Fioravanti è stato il primo nuotatore italiano a conquistare una medaglia d’oro alle Olimpiadi, impresa riuscita dopo 100 anni di pura passione, grinta e forza di volontà che portarono l’Azzurro a trionfare in quella emozionante finale dei 100 rana ai Giochi Olimpici di Sydney segnando il Record Italiano ed Olimpico con il crono di 1’00”46. “Leggenda d’oro” scriveva la Gazzetta dello Sport il giorno successivo alla sua impresa, il 17 settembre 2000. L’urlo liberatorio dell’Azzurro a fine gara, dopo aver battuto tra gli altri atleti di quella finale i due principali campioni del momento, Roman Sludnov, il russo che allora deteneva il Record del Mondo e lo statunitense Ed Moses, secondo miglior specialista mondiale di sempre, resterà per sempre impresso nella memoria di tutti. Quattro quadrienni fa in cui l’Italia del Nuoto stava gettando le basi per costruire un nuovo percorso acquatico – clicca qui per rivivere l’ebbrezza di quella grande scalata.
Fioravanti riuscì addirittura a bissare la sua impresa due giorni dopo, vincendo contro tutti i pronostici i 200 rana con il crono di 2′10”87, nuotando i secondi 100 metri in negative splite e diventando il secondo miglior specialista della distanza di sempre, registrando inoltre il nuovo Record Europeo. Fioravanti è stato il primo italiano a vincere le Olimpiadi nella rana ed il primo in assoluto a centrare la doppietta olimpica nei 100 e 200 rana, risultato che ad oggi è riuscito soltanto al nipponico Kosuke Kitajima che ha centrato la doppietta per due volte, alle Olimpiadi di Atene 2004 ed a quelle di Pechino 2008.
La brillante carriera di Domenico Fioravanti oggi compie 40 anni, gli ha permesso di entrare a pieni voti nella International Swimming Hall of Fame.
Riccardo Siniscalco è stato invece uno tra i più importanti tecnici del nuoto italiano in quanto riuscì a plasmare Massimiliano Rosolino e portarlo a vincere, contro tutti i pronostici, tre medaglia alle storiche Olimpiadi di Sydney. Rosolino fu costruito nella scuola della Canottieri Napoli seguito durante la sua golden age proprio da Riccardo Siniscalco, un ex azzurro del mezzofondo che ha portato il partenopeo mezzo australiano a diventare l’atleta italiano che ha vinto più medaglie olimpiche di tutti. Fu sempre in quelle strepitose Olimpiadi di Sydney che lanciarono il Nuoto made in Italy sui gradini più alti di sempre e mai più raggiunti sino ad oggi che Massi, spinto e seguito passo dopo passo da Siniscalco, disputò ben cinque finali, vincendo una medaglia d’argento con Record Europeo nei 400 stile libero cedendo soltanto a Ian Thorpe ed una di bronzo nei 200 stile libero alle spalle di Pieter Van den Hoogenband e ancora Ian Thorpe realizzando Record Italiano nella semifinale con il quale cancellò Lamberti. Ma il grande capolavoro fu realizzato nei 200 misti ai quali Massimiliano Rosolino ci arrivò dopo aver nuotato una semifinale in maniera poco brillante, seppur davanti a tutti. L’Azzurro infatti commise due errori che avrebbero potuto costargli la medaglia d’oro nella finale, uno di natura tattica, spingendo la gara fin dalla prima frazione a delfino pagandone poi le conseguenze sulle successive ed il secondo di natura tecnica, respirando molto poco per favorire una maggiore velocità senza però tener conto della gestione complessiva della gara e pagando un conto salato in dispendio energetico. A partire da quel momento si realizzò quella che sarebbe stata una mossa decisiva per Riccardo Siniscalco il quale intervenne in maniera decisiva correggendo il tiro del suo campione che nuotò una finale perfetta. La gestione gara fu eccellente con la prima frazione nuotata a delfino in scioltezza respirando ad ogni ciclo di bracciata, impostazione tattica e tecnica che permise al partenopeo di arrivare ancora fresco alla frazione a dorso che gli permise di contenere benissimo gli attacchi dello statunitense Tom Dolan che poi bruciò nelle frazioni a lui più congeniali, la rana e lo stile libero. Fu proprio nella frazione a rana che Rosolino passò in testa prima di dilagare poi nella frazione a stile libero conquistando la vittoria e la seconda prestazione mondiale di tutti i tempi. Il crono che segnò in quella finale fu di 1’58”98 che gli valse anche come Record Italiano ed Olimpico.
Riccardo Siniscalco festeggia oggi 70 primavere.
Probabilmente non è un caso che in questo fine settimana viene ricordato sul campo gara il maestro dei maestri Alberto Castagnetti con il Memorial a lui dedicato che si disputa presso il Centro Federale di Verona, chiudendo così una casuale giorni dai grandi valori per il nuoto italiano. Castagnetti ha formato e guidato quella che poi è diventata grazie a lui la grande Federica Pellegrini portandola a conquistare le sue vittorie più importanti. Dal 2006 in poi infatti, sotto la guida di Castagnetti, la Pellegrini ha iniziato un percorso trionfale iniziando dai Mondiali di Melbourne nel 2007 dove vinse il bronzo nei 200 stile libero, preludio alle emozionanti Olimpiadi di Pechino nel 2008 dove vinse i 200 e 400 stile libero siglando in entrambe il Record Mondiale, risultato che bissò ai Mondiali di Roma nel 2009.
Castagnetti è stato fondamentale non solo per la Pellegrini, ma anche per tutto il nuoto italiano condizionandolo e rivoluzionato positivamente per sempre. È stato il Commissario Tecnico della nazionale dal 1987 al 2009 ed ha inoltre allenato diversi altri grandi campioni come Roberto Gleria, Giorgio Lamberti, Marcello Guarducci e Domenico Fioravanti. Con la sua guida, la nazionale Azzurra ha conquistato 4 medaglie d’oro, 2 d’argento e 7 di bronzo alle Olimpiadi portando il nuoto italiano sui gradini più alti del panorama mondiale.
Swim4Life – All rights reserved