Entra in acqua e lascia fuori tutte le preoccupazioni, le paure, le insicurezze e concentrati sulla bracciata e sulla gambata e allora ti accorgerai che potrai mettere da parte camomilla e valeriana per sostituirle con cuffia e occhialini
Albe e tramonti, l’inizio e la fine che delimitano una giornata. Giornate belle, giornate un po’ meno belle.
Giornate in cui sembra andare tutto a rotoli, dove un piccolo episodio crea una cascata di eventi infausti che non sembrano voler andare incontro a risoluzione.
Un po’ come il domino cinese: la caduta di un tassello avrà come conseguenza la caduta di tutti gli altri. Dunque si iniziano ad accumulare tensione e stress che in qualche modo si vorrebbe allentare.
Salire sul Monte Everest ed iniziare ad urlare fino a quando le corde vocali non imploreranno aiuto sembra un po’ eccessivo e sicuramente non alla portata di tutti, a meno che non abitiate in Nepal e non abbiate la forza di volontà delle Giovani Marmotte.
La miglior terapia contro lo stress si chiama nuoto!
Ma la soluzione più a portata di mano c’è, basta seguire dettagliatamente alcune semplici istruzioni che riportiamo di seguito:
- Sedetevi per cinque minuti e razionalizzate su tutto ciò che vi ha portato il cortisolo alle stelle
- Procuratevi un borsone abbastanza capiente perché si sa che lo spazio non è mai troppo e come sempre, una volta terminato l’allenamento (si, l’allenamento) e bisogna riporre il materiale al proprio posto sembra sempre che non ci entri mai più nulla nel borsone. Le ipotesi a riguardo sono semplici: o il borsone ha perso dei centimetri (quelli che noi ritroviamo e poi mettiamo sul girovita soprattutto la domenica) oppure magicamente il materiale si moltiplica
- Scegliete un costume rigorosamente colorato perché si sa, “Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita”
- Mangiate un pezzetto di cioccolata ( fondente ovviamente, dato che siete atleti seri) fin quando la concentrazione di serotonina non si eguaglierà a quella del cortisolo
- Escogitate un modo per raggiungere la piscina, anche se sarà necessario invocare un dragone cinese o comporre il numero di un pedicab, giusto per rimanere sulla tematica orientale
- Tuffatevi in acqua con la stessa prepotenza con cui un delfinista affronta il warm-up
- Chiedete al vostro allenatore di fare un bel lavoro in B2, così da essere più felici e spensierati
Gli effetti collaterali riscontrati sono debolezza muscolare e olezzo clorato che contraddistingue la pelle.
Le giornate “no” capitano un po’ a tutti, anche ai nuotatori, pur essendo noi una razza speciale, ma non di certo privilegiata.

“Nuotare è ovvio per me. Mi sento rilassato, a mio agio e conosco l’ambiente. Mi sento a casa” – Parole del grande Micheal Phelps.
Ed in realtà è così per tutti coloro che del cloro vivono. Entrare in vasca è come entrare nella confort zone, nel porto sicuro in cui nuovamente ritornano la tranquillità e le certezze perse poco prima.
Nuotare ti tiene lontano dai guai e ti permette di mantenere la fedina penale pulita: tutta la violenza e la rabbia verso persone e/o cose può essere riversata in acqua senza nessuna ripercussione, tranne che una prestazione medio/bassa che varia poi da individuo a individuo.
Magari chissà, Phelps avrà fatto qualche suo record mondiale dopo aver litigato con la fidanzata, oppure dopo aver sbattuto il mignolo del piede contro lo spigolo di una porta.
Inspirazione ed Espirazione. Due movimenti così semplici ma così efficaci nel risolvere i problemi che neanche dieci sedute da uno psicologo potrebbero fare meglio!
Nuotare crea la possibilità di prendere contatto con i propri pensieri, di vedere ciò che prima risultava buio con una certa nitidezza. Insomma il nuoto è un po’ l’anti-fog degli occhialini svedesi, con questo si ha un’altra visione delle cose.
Entra in acqua e lascia fuori tutte le preoccupazioni, le paure, le insicurezze e concentrati sulla bracciata, sulla gambata. Concentrati sul tuo corpo che scivola attraverso l’acqua e dimenticati di tutto il resto.
Nuota più forte, spingi di più arrivando a sentire solo i muscoli che si contraggono e che si rilassano e poi si contraggono e si rilassano ancora e ancora.
Nessuno ci da le istruzioni su come affrontare la vita, ma hanno costruito le piscine e quindi in un certo senso il metodo per affrontarla ce l’hanno suggerito.
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