Il prodigio della Canottieri Aniene vuole fare bene a Budapest, ma pensa anche al suo futuro e non esclude di migliorare anche i 200 stile per dare man forte alla 4×200
Margherita Panziera festeggia il compleanno il 12 agosto, un periodo particolare per un nuotatore d’elite perché spesso vede gli atleti impegnati in vasca in una competizione importante come un Mondiale o un Olimpiade e la veneta ha avuto la fortuna di vivere i suoi ultimi due compleanni molto vicini alle gare di sua competenza proprio in questi due principali eventi sportivi: a Kazan nel 2015 ha disputato l’11 agosto la semifinale dei 200 dorso in cui mancò la qualificazione alla finale per un soffio, mentre a Rio l’anno scorso era in vasca solo pochi giorni prima di spegnere le candeline per le batterie di qualifica sempre dei suoi 200 dorso.
Un singolarità se si considera che l’atleta del Circolo Canottieri Aniene non ha ancora 22 anni compiuti e soprattutto se si considera che non ha mai fatto la trafila di passaggio nella nazionale giovanile, arrivando direttamente nell’olimpo dei nuotatori tra un Mondiale ed un Olimpiade!
Il suo exploit è arrivato infatti come un fulmine che nessuno si aspettava agli Assoluti del 2015, dove vinse i 200 dorso migliorando tantissimo quello che era il suo personale nuotando la terza prestazione italiana di sempre, una prestazione talmente brillante che le valse il pass mondiale.
A Kazan si confermò ai livelli che aveva mostrato a Riccione, mancando tra l’altro la finale soltanto per 38 centesimi per un errore di inesperienza, ma il suo percorso è progredito, fino a portarla alle Olimpiadi di Rio, in cui 24 centesimi l’hanno separata dalle semifinali. In mezzo i Campionati Europei di Londra, dove ancora per un soffio, stavolta nove centesimi, non ha avuto la soddisfazione di nuotare nella finale.
Un prodigio insomma, che quando non nuota studia per conseguire la Laurea triennale presso la Facoltà dell’Università di Economia che tra pochi esami otterrà. Una ragazza semplice, che nei pochi momenti di tempo libero tra la piscina e gli studi, ama andare al cinema e cenare fuori con gli amici.
L’atleta allenata da Gianluca Belfiore ha grosse potenzialità per diventare una delle migliori nuotatrici italiane di sempre ma la strada è lunga e tortuosa, dettaglio che forse tira fuori il meglio da Margherita che in quest’annata non facile, è riuscita a nuotare per ben due volte il suo personale stagionale nei 100 dorso in occasione del recente Sette Colli, poco più di mezzo secondo rispetto alla prestazione di aprile agli Assoluti, un bel salto che ha convinto il CT Butini ad inserirla nella lista per i prossimi Mondiali.
Questa stagione non è stata facile per te nella tua gara principale, ma con la convocazione per i Mondiali di Budapest avrai possibilità di riscatto
“Quest’anno ho nuotato tempi che non mi rappresentano nei 200 dorso, anche se devo dire che dopo gli Assoluti avevo ricominciato a provare buone sensazioni in acqua. Dovrò cercare di riprendere quella strada e per provare nuovamente quelle buone sensazioni, con l’obiettivo di fare bene nei prossimi appuntamenti da qui a fine stagione”
Nuotare per due volte il tuo migliore stagionale nei 100 dorso al Sette Colli ti è valso la chiamata per i Mondiali di Budapest. Può rappresentare una vittoria in quest’annata particolare?
“Al Sette Colli pensavo di fare anche meglio nei 100 dorso, ma fin quando avrò un passaggio lento ai 50 metri, sarà difficile per me riuscire a nuotare sotto 1’01”. Era comunque da tanto che nuotavo un tempo del genere, sto bene in acqua e per questo sono contenta e adesso ho la possibilità di migliorare ancora prima che finisca la stagione. Sono molto contenta per questa convocazione ma non è un punto di arrivo, perché spero di riuscire a dare buoni risultati a Budapest considerando che mi sono allenata bene in questi mesi. Sicuramente dopo l’esperienza dei Mondiali di Kazan e delle Olimpiadi di Rio, stavolta riuscirò ad essere meno emozionata e quindi spero di dare buoni risultati”
Il tempo limite per i mondiali nei 200 dorso di 2’09”09, rapportato al tuo migliore di 2’09”54 fatto tra l’altro in una semifinale mondiale, quindi in un periodo clou della stagione, ti ha un po’ demoralizzata ad inizio stagione?
“Effettivamente il tempo richiesto è un tempo basso per me, ma è anche il tempo per entrare in finale ai Mondiali e quindi è giusto che sia così. Personalmente ho avuto un po’ di problemi di salute ad inizio stagione, in aggiunta al fatto che fossi un po’ scombussolata considerando che questo è l’anno post olimpico, però da gennaio sono riuscita ad allenarmi meglio e dopo gli Assoluti ho riscontrato anche dei buoni tempi in allenamento. Adesso mi sento molto più in forma, ma sarà sempre il campo gara che dirà quanto valgo”
Sei emersa tra i big italiani verso la fine del quadriennio e nonostante questo e la tua giovane età, sei riuscita a fare un Mondiale in lunga in cui ti sei giocata una semifinale, un Europeo in lunga in cui hai mancato di un soffio la finale, un Europeo in corta in cui invece la finale te la sei giocata ed un’Olimpiade in cui hai sfiorato le semifinali. Queste importanti e significative esperienze potranno darti un vantaggio per il tuo immediato futuro?
“Sicuramente le esperienze che ho fatto saranno molto utili per il mio futuro, soprattutto considerando che ho saltato per così dire il passaggio nella nazionale giovanile arrivando direttamente in quella assoluta. Mondiali e Olimpiadi mi hanno permesso quindi di capire cosa vuol dire competere a livello internazionale e considerato che sono ancora giovane, posso pensare di continuare a lavorare bene per migliorare ancora tanto”
Guardando proprio al futuro, al di là dei 200 e 100 dorso che sono le gare che ti rappresentano, considerati gli ottimi progressi mostrati anche nei 200 stile, hai mai pensato di poter puntare anche a diventare in breve il volto nuovo della 4×200?
“Mi piacerebbe molto preparare i 200 stile ma ci vuole un bel lavoro da fare e non so immaginare di lavorare per migliorare in maniera importante sia a dorso che a stile. Federica si allena a stile e gareggia anche a dorso ma perché lei è la Pellegrini, io no. Mi mancano i passi gara per un 200 stile, per cui intanto sto lavorando in maniera specifica per migliorare i 200 dorso. Magari per i 200 stile ci farò un pensiero più in avanti insieme al mio allenatore del quale mi fido ciecamente”
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