Su Gregorio Paltrinieri e l’Australia non ha preoccupazioni e su Detti e sul gruppo che resta a Ostia ripone fiducia piena
Dopo poco più di un mese dallo spettacolare e storico Mondiale di Budapest, il “Clan del Moro” si è ritrovato ieri al Centro Federale di Ostia per ripartire per una nuova stagione che si prospetta ricca di domande.
Gregorio Paltrinieri infatti inizierà la preparazione con i compagni Gabriele Detti, Lorenzo Glessi, Ilaria Cusinato e Martina Caramignoli, ma poco dopo farà le valige per partire alla volta dell’Australia, dove si allenerà insieme all’amico Mack Horton.
I ragazzi del gruppo di ferro del Centro Federale di Ostia perderanno dunque un importante punto di riferimento in vasca, ma non per questo certamente perderanno la voglia di crescere ancora, imbrigliati e diretti dal grande Stefano Morini che di dubbi sui sei mesi senza Greg, non ne ha alcuni.
“Gregorio si divertirà sicuramente – afferma nell’intervista a Swim4Life Magazine Stefano Morini – Farà delle esperienze nuove e più intense e prolungate della volta precedente e sono certo che poi ritornerà con il suo solito entusiasmo che lo contraddistingue da sempre, quello che aveva fin dal primo giorno in cui arrivò a Ostia, quel 1° ottobre del 2010”
Paltrinieri lo hai praticamente svezzato, così come anche Detti, ma ad Ostia hai anche altri interessanti seguaci
“Gabriele e Gregorio sono effettivamente cresciuti a Ostia sotto i miei occhi e sono diventati nel tempo due campioni di grandissima caratura e importanza. Oltre a loro due ci sono però anche altri ragazzi, ma chiaramente non tutti possono primeggiare, sarebbe troppo facile e io la bacchetta magica non ce l’ho, altrimenti avrei vinto il Superenalotto e vivrei in Catamarano in qualche isola dei Caraibi. A parte gli scherzi, Gregorio e Gabriele sono bravi e hanno capito che la filosofia giusta è il lavoro durissimo, mentre gli altri stanno percorrendo ancora la strada che li porterà ad essere ciò che loro vogliono diventare ma il risultato finale questo dipende da tante cose”
Con Paltrinieri in Australia in compagnia di campioni come Horton, forse sarà più difficile per Detti restare a Ostia senza la sua spalla e traino in allenamento?
“Non è così, ci sono gli altri di cui parlavamo prima e poi Gabriele su queste cose è molto impermeabile, cioè non ha nessuna difficoltà a vivere da solo, allenarsi da solo e faticare anche duramente. Lui non si fa mai grandi domande, ma si fida ciecamente. Pensa che subito dopo appena terminata la finale dei 1500 stile ai Mondiali di Budapest, mi chiese se fosse stato meglio fare mille metri di scioglimento subito o nell’indomani”
Hai tirato in ballo la bellissima finale dei 1500 stile di Budapest e allora ti chiedo cosa ti passò per la mente quando Mykhailo Romanchuk si attaccò pericolosamente e inaspettatamente a Gregorio senza mollare un metro?
“Pensai che la finale fosse complicata per Gregorio, perché se si fosse trasportato Romanchuk fino in fondo penso che sarebbe stato difficile difendere l’oro. Gregorio però è ormai un atleta che sa gestirsi, un grande professionista ed in quella finale capì che bisognava staccare l’ucraino nel momento giusto, portando a casa la vittoria”
Tra l’oro di Kazan, quello di Budapest e quello di Rio, quale è stato quello più bello?
“L’olimpiade è l’Olimpiade, ma a prescindere dal valore della competizione, la vittoria di Budapest è stata la più difficile da conquistare, una gara in cui alla vigilia dei Mondiali pensavo che Greg si sarebbe fatto una passeggiata per vincere l’oro e invece è sbucato quel Romanchuk che ha fatto diventare la vittoria ancora più bella”
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