La storia dello sport paralimpico italiano alle Paralimpiadi si tingeva d’oro con la medaglia emozionatane vinta dal varesino nei 200 misti, il primo oro per l’Italia a Rio e per Morlacchi ad una Paralimpiade
Un anno fa, era la la sera dell’11 settembre a Rio, quando Federico Morlacchi si tuffava dalla corsia numero 3 dell’Aquatics Stadium di Rio de Janeiro per la finale dei 200 misti classe S9, una gara per niente facile in cui doveva confrontarsi con avversari che avevano dimostrato nelle semifinali di essere ossi veramente duri, come l’ungherese Tamas Sors e gli australiani Timothty Disken e Brandon Hall, proprio quello che due giorni prima gli aveva messo la mano davanti nei 400 stile libero.
Federico era appunto reduce dall’argento vinto nei 400 stile libero, seconda medaglia conquistata dall’Italia del nuoto alle Paralimpiadi di Rio dopo l’argento nei 100 dorso classe S1 vinto da “Ciccio” Bettella, la prima medaglia in assoluto incassata dal team Italia ai Giochi, ma la sete di vittoria del varesino era tanta, come quella di un viaggiatore nel deserto che non beve da giorni.
Il livello di difficoltà della finale si assaggia fin dai primi metri, in cui il magiaro Tamas andava a comandare agevolmente la gara nella prima frazione a delfino, seguito però da un agguerrito Morlacchi che prova a restare attaccato alla scia dell’avversario che lo precede anche nella successiva frazione a dorso in cui però veniva superato da Hall, ma pochi istanti dopo accadeva l’incredibile.
Il varesino allenato da Max Tosin viene fuori infatti nella frazione a rana, offrendo una nuotata impressionante che lo vede protagonista di una risalita esaltante fino alla testa della gara che conquista con non poca fatica. La lucidità infatti si abbassa e gli ultimi 50 metri sono una sofferenza atroce per tutti: per Morlacchi in vasca a giocarsi non solo una semplice medaglia d’oro, per i tifosi col fiato sospeso a seguire la finale e per il clan Azzurro a bordo vasca, incredulo e ansioso di guardare cosa dicesse il tabellone dei tempi al tocco della piastra cronometrica.
“Negli ultimi metri non capivo più niente, ma la mia testa dura mi ha fatto andare oltre la paura di non farcela – raccontava Morlacchi dopo la vittoria – Non avevo nemmeno capito che stessi per vincere, me ne sono reso conto solo quando ho visto accendersi la lucina rossa sopra la mia mano”
Record Italiano abbassato da 2’17″76 a 2’16″75, a 34 centesimi dal record europeo, e oro, il primo ad una Paralimpiade per Morlacchi che aveva già vinto Mondiali ed Europei nella distanza completando così il triplete, il primo per l’Italia ai Giochi di Rio che arrivava proprio nel nuoto e proprio il nuoto e Morlacchi regalavano all’Italia anche la 500esima medaglia vinta ad una Paralimpiade. La storia nella storia!
“Mi sono divertito tantissimo, è stata una faticata ma è stata la gara più bella della mia vita – affermava soddisfatto Federico Morlacchi dopo la vittoria – Credo che ora posso morire felice, le ho vinte tutte. Piangere? No, non lo faccio mai per le mie vittorie. Il mio mestiere è far emozionare gli altri”
Una storia emozionante, da lacrime, quelle del Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli: “Sono felice in una maniera che non si può descrivere, perché è il nostro primo oro e arriva dal nuoto – commentava Pancalli – È qualcosa che mi prende al cuore. Federico se lo merita tutto, è un ragazzo fenomenale che ci crede e si impegna. Questa medaglia è un capolavoro”
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