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Ripresa allenamenti, che tipo di nuotatore sei?

Siete decisi a ricominciare oppure avete bisogno di ancora un altro po’ di riposo? Ecco sette tipi di nuotatori che ritroviamo alla ripresa degli allenamenti in piscina

La ripresa allenamenti è una realtà ormai per tutti e le vaste distese di acqua azzurra e limpida della bella estate sono ormai un ricordo lontano!

La realtà è che ormai non ci resta che infilare tutto il necessario nel borsone, testa bassa e concentrarsi sulla ripresa allenamenti e nuotare macinando chilometri.

Ogni individuo vive il rientro in acqua a modo suo e secondo il proprio istinto: c’è chi ha bisogno di un po’ più di tempo per ingranare la marcia, chi è pronto da subito a tuffarsi in gara e chi non riesce proprio a far a meno delle sdraio in riva al mare.

Ma osservando con la lente d’ingrandimento la specie clorata, ci domandiamo quali sono le tipologie di nuotatori o meglio le scuse più utilizzate dai nuotatori che si incontrano tra le corsie dopo la pausa estiva?

Ripresa allenamenti, che tipo di nuotatore sei?

“Chi ben comincia è a metà dell’opera”

Di questa schiera fanno parte tutti coloro che allo scoccare della mezzanotte del 1° settembre si avviavano verso la piscina muniti di tutti gli attrezzi indispensabili per la ripresa allenamenti in piscina.

Accampati con tende e sacchi a pelo, aspettano l’orario di apertura della struttura con la stessa ansia con cui il più sfegatato degli appassionati aspetta l’uscita del nuovo modello di cellulare di ultima generazione. In preda alla frenesia si lanciano in acqua senza accorgersi di aver ancora le ciabatte ai piedi!

“Ho deciso, inizio Lunedì!”

La maggior parte degli scienziati e i “vecchi anziani”, riuniti intorno una tavola rotonda, stanno studiando questo misterioso fenomeno di allineamento intermolecolare che ha stabilito la convenzione che ogni qualsiasi forma di inizio, o di “zero” come lo definirebbe un matematico, ha come natura il “lunedì”, ma sapere nello specifico di quale si tratti, del prossimo lunedì o tra un anno, non è dato saperlo. 

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Colpa del traffico che attanaglia le grandi città o un gatto nero che attraversa la strada o una cuffia persa in qualche buco nero di Hawking, ogni scusa è buona per rimandare la ripresa allenamenti.

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“L’ultima cena”

Abbiamo l’esemplare che proprio non riesce a resistere ai dolci, chi invece alla pizza o chi ancora alle patatine fritte. Insomma sembra proprio impossibile rinunciare al piacere del cibo.

In effetti il vero motto di questa tipologia di nuotatori è “non esiste nulla che non possa essere risolto con un sorriso e un buon pranzo.” 

Tutti però giustificano l’ultimo boccone con “da domani dieta ferrea, inizio a nuotare di nuovo seriamente.” Sono coloro che oltre ad avere come obiettivo stagione un Trofeo, un Campionato Regionale e Italiano, hanno come nemico la bilancia e rientrano in acqua con lo scopo di sconfiggerla.

“Chi si ferma è perduto”

Una categoria alla quale appartengono davvero pochi elementi. Sono quelli che non hanno mai smesso di allenarsi, sia per le competizioni che si protraggono anche nel periodo estivo, sia per non perdere neanche un muscolo della propria tartaruga.

Gli stessi, al mare trasportano le borse frigo con l’unico scopo di allenare tricipiti e dorsali e che a ferragosto, prima di qualsiasi pranzo o di qualsiasi falò, non hanno desistito alla solita corsetta mattutina o nuotata in mare.

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“Questo è il mio anno”

I buoni propositi sono all’ordine del giorno. La lavagnetta di fianco al frigo, riporta tutti gli obiettivi stagionali e che da il buongiorno ogni mattina.

Carichi di grinta e di entusiasmo, affrontano la nuova stagione quasi come se fosse la prima. L’emozione del primo giorno di scuola non si scorda mai.

Insomma verrebbe da l’inizio “anno nuovo vita nuova”, ma spesso si sviluppa l’arte del rimandare con una nonchalance pari a quella acquisita negli anni quando bisogna virare durante il warm-up.

In pratica si rimanda fin quando il proprio allenatore, preoccupato per la vostra scomparsa, finisce per rivolgersi alle forze dell’ordine per tirarvi fuori da casa.

“Chi va piano va sano e va lontano”

Nessuna fretta, nessuno che gli nuota dietro o almeno così pare. Meglio iniziare ingranando pochi metri alla volta, non si vorrà mica accumulare troppo acido lattico?

Oggi cento metri, domani forse duecento e così via…magari per il primo Trofeo forse si riuscirà a portare a termine un allenamento completo.

“Si stava meglio quando si stava peggio”

L’idea di uscire di soppiatto e ritirarsi dall’allenamento non è poi così da escludere. L’esigenza di ritornare in acqua è subito sostituita da un senso di nostalgia per il divano e la serie Tv preferita, accompagnata da tanto di snack che allietano la visione.

È nel momento in cui all’ennesima virata mal riuscita, quando le gambe sembrano  pesare di più di tutti i borsoni zuppi d’acqua del post allenamento, che si rimpiangono i pranzi o quel gelato mangiato nel pomeriggio afoso di Agosto o quello Spritz che ha accompagnato gli aperitivi in spiaggia al tramonto. Tutte le calorie ingerite sono accusate.

Abbiamo quindi capito che il rientro può essere traumatico, soprattutto se c’è stata una pausa durata settimane o meglio ancora mesi.

C’è chi ha bisogno di un po’ più di incoraggiamento, chi non si fa prendere dall’ansia dell’iniziare qualcosa di nuovo e chi di iniziare non ne vuole proprio sapere ed appende cuffia e occhialini al chiodo.

Tutti gli elementi, dalla temperatura dell’acqua al compagno di corsia, sono essenziali per  dar il giusto sprono e per rendere la nuova stagione qualcosa di eccezionalmente incredibile.

E se la voglia di relax è forte, tanto quanto il desiderio di ritornare in acqua, nessuno vi proibisce di portar con voi il tanto amato fenicottero rosa.

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Rosaria Oliviero

Studentessa presso la Facoltà di Farmacia e appassionata swimmer! Un passato da agonista ed un presente da nuotatrice Master la spingono a seguire il nuoto in tutte le sue sfaccettature