Europei Nuoto, cede il blocco del dorso durante la partenza di Sabbioni per la 4×50 mista, il CT Butini «Stiamo ufficializzando ricorso»

«La gara è stata nettamente falsata da un incidente meccanico. Bisogna forse rinormare una procedura di partenza in caso di rottura di un device»

Foto dell’inviato Lorenzo Giovannini

Una situazione senza precedenti quella accaduta nella finale della Staffetta 4×50 mista che ha visto l’Italia protagonista di un episodio molto spiacevole e frustrante che ha compromesso le grandi aspettative di risultato che c’erano attorno al quartetto azzurro.

In fase di partenza dalla corsia 8 per gli Azzurri si è presentato Simone Sabbioni, poco prima in acqua per la semifinale dei 100 dorso nella quale ha centrato la qualificazione alla finale, pronto a lanciare il quartetto che avrebbe lottato per un piazzamento sul podio o addirittura per la vittoria. Dopo essersi posizionato a piedi uniti sull’aletta del blocco del dorso, introdotto nel nuoto dalla primavera del 2014, al fischio si è contratto come al solito per darsi il miglior slancio possibile. Al momento della partenza però Simone è scivolato rovinosamente, perdendo l’appoggio con i piedi e scivolando di schiena con l’acqua. Quello che sembrava essere un incredibile errore tecnico si è rilevato invece qualcosa di più. Il susseguirsi della gara è stato un rincorrere un piazzamento purtroppo irrecuperabile con le successive frazioni a rana di Fabio Scozzoli (25″21), a farfalla di Elena Di Liddo (25″47) e la chiusura a stile di Erika Ferraioli (23″79) chiaramente condizionate dall’episodio.

“L’aletta è ceduta e il meccanismo si è srotolato mentre Simone metteva il piede in appoggio per partire – ha dichiarato il CT Cesare Butini – non so cosa preveda il regolamento dato che si è fatta anche una premiazione. Penso sia doveroso tutelare l’immagine della squadra che non ha fatto errori”

Parliamo di un episodio unico, mai accaduto prima che quindi non può godere di episodi storici che possano far capire come sia giusto affrontare la situazione.

“Penso che sia anche l’inizio di un precedente che debba far capire cosa fare quando un attrezzo meccanico si rompe. Questa situazione danneggia il regolare svolgimento della gara, dove nel nostro caso avevamo la possibilità di giocarcela per vincere. La gara è stata nettamente falsata da un incidente meccanico. Bisogna forse rinormare una procedura di partenza in caso di rottura di un device”

L’Italia non è rimasta a guardare ma subito si è attivata per far luce sull’accaduto.

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“Stiamo facendo reclamo ed inoltrando ufficialmente il nostro ricorso – ha proseguito Butini ai nostri microfoni – Non so se sarà possibile rifare la gara, ma sarà comunque una situazione che prevede un vuoto normativo e che deve prevedere una soluzione logica. Gli altri tre atleti hanno poi gareggiato in una situazione emotiva non ideale dovuta a un errore che non è dipeso da Simone”

Conclude Cesare Butini, aspettando l’evolversi della situazione.

“La protesta non penso possa sanare la situazione attuale ma sicuramente la potrà normare. Dal momento che ogni corsia ha un suo giudice, è nel suo compito capire se c’è un errore che non dipende dall’atleta. In quel preciso momento è proprio il giudice che può sospendere la gara per poterla ripetere”

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Ciro Porzio

Consulente informatico, matematico con la passione per le statistiche e apprendista nuotatore. Ricopre diversi ruoli di responsabilità in Swim4Life Magazine.