Nuoto, come eseguire un riscaldamento pre gara efficace in una vasca affollata

Alcuni consigli per prepararsi bene per disputare gare anche quando ci si trova davanti ad una tonnara

Chi afferma che il nuoto non è uno sport di contatto, dovrebbe provare almeno una volta un riscaldamento pre gara! Quante volte vi è capitato di arrivare in piscina per il consueto riscaldamento pre gara e notare l’altro e tanto consueto sovraffollamento in vasca, al punto da esitare prima di tuffarvi? Il pensiero ricorrente è “non riuscirò mai a riscaldarmi bene in questa tonnara” e spesso si fa anche “a botte” per ritagliarsi qualche metro di accelerazione in più durante una vasca.
I “peggiori” dell’ambiente acquatico sono probabilmente i Master che come se le consuetudini di affollamento dei riscaldamenti in ogni categoria di nuoto che si rispetti non bastassero, a peggiorare lo scenario si aggiungono le caratteristiche chiacchierate, fermi all’altezza del muretto intralciando simpaticamente virate e arrivi altrui. Ma anche questo fa parte del gioco.

Il riscaldamento dovrebbe preparare il corpo a muoversi a ritmi elevati e questo significa semplicemente che bisogna prepararlo ad aumentare la frequenza cardiaca, allungando delicatamente i muscoli, provare dolcemente i movimenti tipici della nuotata dello stile in cui si concorrerà e soprattutto preparare la mente alle imminenti gare.
Prima di condividere qualche suggerimento, la cosa fondamentale è non fare esperimenti nel giorno della gara! Ciò significa che è molto meglio non cambiare nulla delle proprie tattiche di gara, modalità di virata e partenza provate in allenamento, ma anche occhialini mai usati prima, così come allo stesso modo, è molto meglio non provare a cambiare alimentazione provando pasti e bevande nuove.

Veniamo al momento topico, il riscaldamento pre gara che è possibile svolgere in maniera efficace anche nella piscina più affollata che mai. Per avviare bene la giornata di gare, la cosa più importante è svegliarsi molto presto, così da permettere innanzitutto all’organismo di “carburare” e arrivare a quei ritmi in cui risponde più prontamente e brillantemente ai comandi. Questo permetterà anche di arrivare presto in piscina e sfruttare la vasca quando ancora non è super affollata per poter avviare il riscaldamento, anche se la propria gara è ancora parecchio distante nel programma gare. Si avrà modo di preparare il corpo alla competizione e familiarizzare con la vasca in cui gareggerai di lì a poco.

Quando la vasca sarà ricolma di atleti intenti a riscaldarsi, al punto da non avere più spazio per poter nuotare in maniera efficiente e continuativa, prova ad allenare le gambe fermo sul posto! trovate un angolo della vasca in cui potete lavorare e in posizione verticale, provate la gambata a stile o a delfino, in maniera rapida e continuativa: in questo modo aumenterete la frequenza cardiaca che è uno degli obiettivi principali del riscaldamento. Diversamente, potete sempre nuotare impiegando soltanto le braccia attivandone i relativi muscoli.

Se si necessita di provare qualche vasca di velocità, fai sapere agli altri quello che intendi fare: comunica agli altri atleti in vasca che sei fermo al muretto per aumentare la distanza con chi ti precede perché devi provare uno scatto veloce.

Un altro modo per eludere la folla in vasca è di dedicarvi alla prova della partenza, in attesa di avere più spazio in vasca. Si avrà così la possibilità di fare qualcosa a cui probabilmente non si riesce a dedicare tempo in quantità durante gli allenamenti, provando tra l’altro proprio il blocco di partenza dal quale si partirà in gara, perché anche se standard, i blocchi di partenza hanno sempre dimensioni e forme diverse i diversi.

Se i ritmi in corsia sono particolarmente lenti, approfittatene per provare le rematine. Questo esercizio è molto importante per affinare la sensibilità con l’acqua e prepararsi a nuotare con bracciate efficaci per la gara.

Quando ogni cosa di quelle sopra elencate diventa difficile da mettere in pratica, allora provate il riscaldamento a secco, sicuramente una scelta estrema, ma meglio di nulla. Movimenti delle braccia, delle spalle, corsa leggera o altri esercizi aerobici imitando i gesti di nuotata, possono aiutare non poco a riscaldare i muscoli anche per il nuoto. Assicurati di fare un po ‘di “aria che nuota” dove imiti i movimenti dei tratti a terra come faresti nell’acqua. Questa non è certamente la soluzione per un riscaldamento ideale, ma sarà rappresenterà l’ultima spiaggia in assenza di altre opzioni.

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L’ultimo consiglio riguarda il galateo del warm-up: se ci si ferma all’altezza del muretto, è bene assicurarsi di posizionarsi lateralmente, in modo da non intralciare gli altri nuotatori per arrivi e virate. Se lo spazio a destra della corsia che è quello da occupare se ci si ferma è già impegnato, cambia corsia, o posizionati lungo la stessa, facendo attenzione a non intralciare l’arrivo degli altri nuotatori.
Evitate di nuotare a delfino per tutta la vasca, limitandovi al massimo a praticare poche bracciate in partenza o in arrivo, quando siete sicuri di non incrociare nessuno. Scontrarsi mentre si nuota a delfino può essere molto pericoloso per entrambi i malcapitati.
Infine, è bene essere amichevoli durante il riscaldamento: innervosirsi non aiuta mai, soprattutto prima di una gara. Alcuni nuotatori purtroppo non hanno familiarità con il galateo del riscaldamento e anche nei peggiori dei momenti, un sorriso fa sempre la differenza.

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine