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Nuoto Paralimpico, il CT Vernole spiega criteri per le convocazioni agli Europei

Selezione serrata ma non limitativa, con l’obiettivo di avere una squadra numerosa e di qualità

La Federazione Italiana Nuoto Paralimpico ha reso noti oggi i criteri di selezione per la nazionale Azzurra che andrà a competere ai Campionati Europei World Para Swimming che si disputeranno a Dublino dal 13 al 19 agosto.
I nuovi criteri per le prossime convocazioni prevedono per un atleta la possibilità di essere chiamato a far parte della squadra Azzurra se quest’ultimo sarà stato in grado di ottenere almeno una prestazione che si collochi tra le prime tre posizioni del ranking dedicato ai Campionati Europei di Dublino 2018 nel periodo che va dal 1° gennaio 2017 al 24 giugno 2018, tirando in gioco quindi anche le prestazioni che si otterranno in occasione dei Campionati Italiani Assoluti Estivi che si svolgeranno a Palermo dal 22 al 24 giugno.

A prima vista sembra quasi oggettivo che tali criteri siano molto selettivi, ma in realtà, come spiegato dal Commissario Tecnico Riccardo Vernole raggiunto telefonicamente, l’obiettivo non è limitare, bensì ampliare la forza della nazionale che ricordiamo, ai recenti Mondiali di Città del Messico è stata capace di vincere 38 medaglie (20 ori).

«L’obiettivo è di mantenere un trend di altissimo livello, considerato quello che abbiamo fatto negli ultimi due anni – ha dichiarato Vernole – Ho la consapevolezza che nonostante questo criterio molto selettivo, avremo una nazionale molto numerosa, ma anche mega competitiva. I criteri non sono restrittivi, ma evidenziano la qualità della nostra nazionale ad oggi. Il criterio secondario mi dà invece la possibilità di gestire quelle eventuali criticità che dovessero presentarsi per avere la possibilità di formare ad esempio una staffetta competitiva pur dovendo convocare un atleta che non rientra nei primi tre del ranking come gara individuale»

Oltre al criterio che guarda strettamente le vette del ranking europeo, si aggiunge, infatti, anche un secondo criterio di selezione, che darà eventualmente la possibilità al CT Vernole di convocare uno o più atleti anche se questi non avranno ottenuto una delle tre migliori prestazioni europee nel periodo osservato per i Campionati Europei. Questo jolly, se così vogliamo definirlo, non sarà però sprecato, perché la convocazione arriverà in questo caso solo se l’atleta dovesse rivelarsi effettivamente utile, o alla composizione di una staffetta potenzialmente da medaglia, o in base ad un’eventuale riclassificazione della sua classe di disabilità.

Ad oggi sono 25 gli atleti di interesse nazionale e circa 50 quelli che hanno un MQS fatto nel 2017 valido per gli Europei di Dublino, ovvero hanno almeno una prestazione realizzata utile alla partecipazione ai Campionati. Ma la squadra Azzurra riuscirà agli Europei a mantenere gli stessi standard di medaglia offerti ai Mondiali?

«Con il rientro in gioco dell’Ucraina, Inghilterra, Olanda e forse la Russia, di cui non ho ancora notizie, che in Messico mancavano, non sarà certamente facile il nostro impegno. A me piacerebbe in ogni caso arrivare tra i primi quattro che sarebbe comunque un risultato prestigioso»

A questo punto anche se non semplice, la domanda è d’obbligo: cosa sarebbe successo nel medagliere dei Mondiali se non ci fosse stato il terremoto?
«Personalmente avevo fatto alcune considerazioni prima dei Mondiali e partivo da una base fondamentale: avevo una squadra forte e tutti i convocati erano atleti potenzialmente da medaglia. Se ci fossero state altre nazioni, ovviamente avremmo scalato di un paio di posizioni nel medagliere, ma non per questo avremmo ottenuto un risultato meno prestigioso, considerando anche che abbiamo mezzi diversi rispetto ad altre nazioni, che possono ad oggi investire molto di più rispetto a noi. A tal proposito, spero che potremo in futuro organizzare sempre più incontri per curare e migliorare gli aspetti tecnici e preparativo – atletico dei nostri atleti che alla fine è quello che fa la differenza»

Conoscendo il CT Azzurro, siamo quasi certi che per leggere le convocazioni dovremo attendere il 2 luglio 2018, data ultima per l’iscrizione degli atleti ai Campionati Europei, soprattutto se si considera che allo scopo di formare la squadra nazionale, si terrà conto anche del limite imposto dal World Para Swimming relativo al numero massimo di atleti iscrivibili, per NPC, in ogni singola gara, che potrebbero essere tre nel caso vi siano solo atleti con medesima classe sportiva e comunque per stessa classe sportiva, o cinque se vi saranno più classi sportive nella stessa gara e dello svolgimento delle gare specifiche per classe sportiva per le quali si è potenzialmente convocabili.

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Relativamente all’ultimo punto, dovranno praticamente esserci almeno sei atleti di almeno tre nazioni per specifica gara, cinque atleti di almeno due nazioni per specifica gara nelle classi S1-S2 e quattro nazioni nelle staffette entro il 2 luglio.

Clicca qui per visualizzare il Ranking Europei Dublino 2018

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine