La cosa importante nel nuoto è pensare sempre a come si sta nuotando
Il nuoto è uno sport in cui bisogna sempre essere lucidi mentalmente, avere bene in mente come nuotare e a quali ritmi, pensare a cosa si sta facendo durante la nuotata, a come lo si sta facendo e “ascoltare” le sensazioni percepite durante la nuotata stessa, allo scopo di essere “collegati” con l’acqua e ottenere il meglio dalle proprie prestazioni.
Ci sono sette cose che tutti possono fare per migliorare subito:
Prova le partenze in allenamento
Il gesto tecnico della partenza non è difficilissimo da apprendere ma va ripetuto a ogni allenamento, per perfezionarlo e far si che diventi un’abitudine meccanica da sfruttare in gara. Entrare in acqua nel modo migliore per ottenere una spinta e un abbrivio efficace è alla base di una buona gara. Immaginare sempre di centrare il famoso buco del salvagente che si utilizza quando si impara a tuffarsi e assumere un assetto più affusolato possibile, aiuta ad impostare una partenza valida. Ripetere ad ogni allenamento, senza indugi né pressioni.
Esegui le virate in allenamento alla ricerca della perfezione
Le virate rappresentano un momento di ricarica per la velocità. Non sono un momento di riposo, né un momento in cui rifiatare, ma una fase di gara in cui “riaccendere” la velocità ed è per questo che è importante spingersi in maniera forte dal muretto a ogni virata, ripetendo ogni volta il gesto tecnico in allenamento, sempre alla ricerca della virata migliore. Questo aiuterà a migliorare questa importante fase di gara e abituare il corpo al gesto tecnico da sfruttare in gara, ricordando che i piedi si poggiano sul muretto mezzo metro sotto la superficie dell’acqua, si carica poi tutto il corpo sulle ginocchia, come quando si salta, e si assume più velocemente possibile la posizione di stramline, sfruttando così al massimo l’abbrivio di spinta in uscita dalla virata. Meglio si esegue la virata e più si acquisisce velocità nelle ripartenze risparmiando energie per la nuotata.
Esegui l’arrivo
Molti nuotatori hanno la cattiva abitudine di non completare la vasca al termine di una ripetuta, un errore di leggerezza non da poco. L’allenamento si chiama anche formazione non a caso, ma perché è il momento in cui si forma la nostra prestazione, in tutti i suoi aspetti, anche per l’arrivo. Non basta provare qualche arrivo a fine allenamento per perfezionare la tecnica, perché ricordate che anche la mente va allenata e per abituarci senza pensarci troppo ad eseguire un arrivo efficace, che non ci faccia perdere centesimi di secondi importanti in gara, è opportuno eseguire l’arrivo alla fine di ogni ripetuta.
Cura la respirazione
La respirazione è una delle fasi più delicate della nuotata, perché condiziona la nuotata stessa e il ritmo con la quale si sostiene. Praticare una efficace respirazione, significa innanzitutto mantenere un costante e regolare ritmo di espirazione, senza trattenere mai il fiato. Trattenere il fiato, dopo aver inspirato, ovvero trattenere anidride carbonica, porterebbe a non avere un buon ritmo di respirazione e di conseguenza a rompere continuamento il ritmo di nuotata, perché si avrebbe sempre la sensazione di non avere abbastanza aria, sentendo il bisogno di inspirare di più. Inspirare ed espirare lentamente è invece il modo giusto di eseguire la respirazione durante la nuotata, perché si sfrutterà meglio l’ossigeno che ricordiamo è il carburante dei muscoli. Provate ad eseguire correttamente la fase di respirazione in ogni allenamento.
Stretching
Lo stretching regala molti vantaggi e prepara il corpo a essere flessibile a tutti i movimenti che dovrà affrontare durante la nuotata, a renderli meno impegnativi e prevenire infortuni, così come ne abbiamo parlato in maniera approfondita in un nostro recente articolo dedicato all’argomento – clicca qui per leggerlo – L’allungamento muscolare, fatto in maniera opportuna e corretta, offrirà benefici al corpo che vanno anche oltre la semplice prestazione natatoria, quindi non saltate questa fase di riscaldamento, mai.
Riscaldamento
Abbiamo appena accennato sul riscaldamento, che è un momento utilissimo per migliorare quegli aspetti tecnici in cui siamo carenti e che durante l’allenamento mettiamo difficilmente a fuoco, presi dalle ripetute e dai recuperi. Infatti, se ci riflettete, il riscaldamento è il momento in cui siamo più lucidi perché non ancora stanchi ed è proprio per questo che possiamo focalizzare meglio su errori e su come correggerli, pensando costantemente ai gesti tecnici che facciamo, ad esempio per compiere una bracciata o per eseguire una fase subacquea, ricordando le indicazioni fornite dall’allenatore in merito agli errori commessi. Un buon riscaldamento non sarà soltanto la base di una buona prestazione, ma anche un momento per migliorare la propria tecnica, per cui non sprecate il vostro tempo eseguendo in maniera meccanica il riscaldamento che precede la sessione di allenamento. Sfruttate a pieno questo momento per limare la vostra tecnica di nuotata!
Defaticamento
Talvolta, soprattutto nel nuoto amatoriale, si dà poca importanza al defaticamento a fine allenamento, perché magari si ha fretta di uscire dalla vasca o perché più semplicemente non si ha voglia di nuotare ripetutamente a bassi ritmi per smaltire lentamente la fatica accumulata durante la sessione. Questo è un errore, perché la parte di defaticamento, non solo aiuta l’organismo a recuperare forze smaltendo le tossine accumulate durante gli sforzi fatti per l’allenamento, ma contribuisce in maniera molto importante alla ricostruzione aerobica, argomento di cui abbiamo parlato in maniera dedicata e approfondita in un precedente articolo – clicca qui per leggerlo – Ricordate, il defaticamento rappresenta una fase importante che determina il miglioramento del nuotatore.
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