Dopo vari tentativi falliti per pochi centesimi da Master25, il toscano è riuscito dopo ad abbattere lo storico record in vasca olimpionica di Huez e adesso punta al primato nei 50 stile
Sembrava un appuntamento che non dovesse arrivare mai quello del Record Italiano per Niccolò Ceseri che nella scorsa stagione ha inseguito e sfiorato in più occasioni, avvicinandosi prima a meno ventitré centesimi e poi a meno cinque centesimi nei 50 stile libero, oltre a mancare di diciassette centesimi prima, dieci centesimi poi e ancora due centesimi quello dei 100 stile libero, entrambi in vasca olimpionica per la categoria Master25.
Quest’anno il passaggio alla categoria Master30 lo aveva visto coerentemente vicino al record Italiano per poi mancarlo per pochi centesimi e seppure non potesse essere omologato perché nuotato ancora nell’anno solare della categoria dalla quale proveniva, l’atleta della Amici del Nuoto Firenze, società in cui fa l’istruttore di nuoto, acquagym e allenatore della squadra pre agonistica, aveva avvicinato il traguardo nei 50 stile libero a dicembre in occasione del Trofeo Città di Riccione, dove nuotò in 23”58, che attualmente è il secondo crono all time di tutte le categorie Master in Italia.
E invece no, quel primato è finalmente arrivato domenica scorsa nella piscina Carmen Longo di Bologna, dove il toscano allenato da Marco Alessandro Bravi ha nuotato i 100 stile libero in 52″31 (978,40 punti), terza prestazione all time di tutte le categorie Master in Italia dietro il 52”08 nuotato sempre dallo stesso atleta e al 51”98 di Antonio Furia, con il quale è riuscito ad abbattere lo storico e quasi inarrivabile 52”61 detenuto da Klaus Huez dal 2004.
Un risultato storico al quale però, per coerenza, Ceseri ha voluto abbinare un altro primato mancato per poco, quello nei 50 stile libero disputati nella sessione successiva in cui ha fermato il crono a 23″61 (975,86 punti), meno otto centesimi dal Record Italiano di Davide Diambri del 2007.
Come hai reagito quando nella scorsa stagione hai sfiorato più volte il Record Italiano sia nei 50 che nei 100 stile libero senza mai centrarlo per pochi centesimi?
«Beh, lì per lì un po’ di amarezza ti rimane, specialmente ai Campionati Italiani che chiudevano la stagione e i cinque anni da M25 e mi sarebbe piaciuto lasciare un piccolo segno; però son sempre piccoli “fallimenti” che di testardaggine ti invogliano a riprovare!»
È vero che allenarsi per fare un record è diverso dall’allenarsi per competere, seppure ad alti livelli?
«Allenarsi per fare un record ti focalizza molto, io preferisco non disperdermi troppo negli allenamenti; solitamente mi è sempre piaciuto, cambiando di anno in anno, focalizzarmi su uno stile e un paio di distanze, sacrificando gli altri stili e distanze, concentrandoti solo su quello che vuoi fare. Il programma del mio allenatore è mirato per un paio di distanze, scegli lo stile prevalente e parti» risponde sorridendo Ceseri
Con quali variabili tu hai dovuto fare i conti nel preparare l’assalto a un record italiano?
«Lavoro e impegni familiari sicuramente! Parto sempre a inizio stagione che non so mai come è organizzata la mia giornata e per me è un grosso problema, Sono molto preciso sul sapere che fare per tutto il giorno successivo, mi piace riuscire a incastrare tutto e non avere punti morti, ma le variabili ci sono sempre, quindi i cambi all’ultimo minuto su un allenamento tocca sempre farli»
Cosa hai provato domenica quando finalmente sei riuscito a nuotare il Record Italiano nei 100 stile?
«Sinceramente ci ho messo una decina di secondi per ricordarmi quei maledetti decimi quanti dovevano essere, poi ho tirato un bel sospiro e ho sorriso. Arrivato dal mio allenatore ho fatto un po’ la faccia da serio, quello soddisfatto il giusto, ma invece lo ero eccome, anche se penso che lui avrebbe preferito sotto i 52 secondi»
Ti aspettavi di farcela o avevi magari programmato il traguardo in un altro momento della stagione?
«Avevo programmato di poterlo fare la settimana prima, poi abbiamo fatto un’altra settimana di mantenimento e quindi sapevo di essere nelle stesse condizioni»
Poco dopo hai però voluto mantenere la tua coerenza con la sfortuna sfiorando il Record Italiano nei 50 stile. Deluso o va bene così per stavolta?
«Deluso no, ma ci riproverò!»
Adesso l’obiettivo sono i 50 stile ovviamente, quando pensi di riprovarci?
«Penso che se ne parlerà almeno tra un mesetto, sempre che non sia già stato abbassato da qualcun altro ovviamente»
Tu sei un velocista particolare perché sei uno dei pochi atleti che ha vinto più volte l’Australiana di Firenze, nota per essere forse la più competitiva in Italia. Come si fa a gestire un’Australiana e che allenamento è necessario sostenere?
«Penso che quella sia stata la gara dove più sentivo effettivamente addosso il riscontro del duro lavoro svolto in allenamento. Non saprei dirti come si fa a preparare una fatica del genere, mi affido totalmente al mio allenatore»
Qual è stata l’Australiana che ricordi con maggiore piacere e perché?
«Proprio quella dell’anno scorso, nella piscina Costoli. Ho partecipato a molte Australiane e mi veniva l’angoscia quando arrivavo in finale perché sapevo di aver finito le energie e, infatti, perdevo. Ne avrò perse almeno cinque in finale e anche l’anno scorso temevo i ripetesse, ma le braccia giravano bene e più vedevo il mio avversario alle mie spalle, più mi veniva voglia di aumentare il ritmo. Chiusi in 24”8 se ricordo bene, con Andrea Prayer (organizzatore della manifestazione, ndr) che urlava il tempo al microfono. Bellissima esperienza»
«Prima di chiudere l’intervista vorrei ringraziare Marco che ho conosciuto come allenatore tre anni, ma non saprei da dove iniziare e quindi racchiudo tutto in un semplice grazie – conclude così l’intervista Ceseri – Che voglio estendere anche alla Amici del Nuoto Firenze, società dove nuoto, alleno e mi diverto»
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