Nel mondo Master è conosciuto come l’uomo dei record, ma i suoi risultati sono anche frutto della complicità di Silvia
Dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna. Quante volte avete sentito dire questa cosa o avete letto da qualche parte quest’affermazione? Sicuramente non poche volte e sapete perché? Perché è proprio vero.
Un uomo, per quanto grandi siano le sue capacità, non potrà mai raggiungere alti risultati se non avrà nel contempo delle sue sfide una grande donna che sappia affiancarlo dandogli la forza, comprenderlo mettendolo a suo agio, sostenerlo nei momenti più difficili ed esaltarlo nel modo giusto nei momenti di vittoria.
Di esempi nella storia se ne possono fare un’infinità, da Oona O’ Neill moglie del celebre artista cinematografico Charlie Chaplin, a Clementine Churchill, moglie del Primo Ministro britannico Winston Churchill, personaggio decisivo nell’epilogo della Seconda Guerra Mondiale, fino a Michelle Obama, Rita Borsellino e tante altre ancora.
Noi però parliamo di Nuoto e in questa intervista parliamo di Master e della grande donna che affianca in tutto e per tutto il grande Carlo Arturo Travaini, conosciuto anche come Mister40 Record o più semplicemente come Charlie!
Travaini non ha bisogno di presentazioni, ma se vogliamo conoscere veramente l’atleta che da tre stagioni sta sfornando primati su primati dopo essere tornato alle competizioni a distanza di trent’anni dal suo ritiro dal nuoto, bisogna necessariamente conoscere anche la moglie Silvia Fava.
Essere donne non è mai facile e proprio Silvia ne è uno dei tanti esempi. Quattro anni fa ha subito un’ablazione cardiaca a causa di una fibrillazione atriale, un’alterazione elettrica del ritmo cardiaco, a seguito della quale porta un apparecchio elettronico nel petto che registra le attività cardiache e le riporta a un Ospedale di Milano per tenere sotto controllo il suo stato di salute. Nonostante questo, grazie al marito, ai figli e ai medici che l’hanno curata, vive la sua passione per il nuoto, anche lei ex agonista da giovanissima, disputando le competizioni Master insieme al marito Carlo e girando l’Italia intera, anche per conoscere le diverse realtà Master del nostro territorio.
Silvia e Carlo hanno due figli, uno è ingegnere meccanico e lavora nell’Azienda di famiglia e l’altro studia Comunicazione Interculturale e giapponese alla Bicocca di Milano.
Silvia e Carlo hanno nuotato insieme a cavallo degli anni ‘70 e anni ’80, allenati prima da Angelo Tozzi che ha portato Travaini al bronzo agli Europei Giovanili e ha portato Silvia all’insegnamento del nuoto, poi con il prof. Roberto Randetti con il quale Travaini ha vinto due titoli Italiani Assoluti nei 100 rana, assistito proprio da Silvia.
È proprio in quegli anni che è nato l’amore tra i due, che però poi hanno preso strade differenti nel corso del tempo, allontanandosi, ma solo per poco. Dopo varie vicissitudini, Silvia ha, infatti, ritrovato Carlo nella sua vita e ha voluto sposarlo in Chiesa, perché come racconta Silvia, “Lui era ed è il mio unico vero amore”.
Lunghe e impegnative stagioni Master sembra che non abbiano affievolito la voglie dei due di gareggiare e divertirsi in piscina, al punto che Silvia ha ripreso gli allenamenti già da un bel po’ nonostante la sua stagione, come quella di Carlo, sia terminata tardi con gli Europei di Kranj.
“Ho ripreso gli allenamenti piano piano perché è stato un anno molto impegnativo, del quale mi ritengo soddisfatta per come ho concluso la scorsa stagione. Arrivare a concludere con un bel faticoso 200 rana, per me distanza lunghissima che considero una gara di fondo, dopo i problemi di salute che ho avuto e completare il Circuito speciale della rana con i 50 e 100 metri con i miei best time agli Europei dopo che mi sono allenata per tutta l’estate, anche durante le vacanze di agosto, è stato per me fantastico e mi ha resa veramente molto felice. Capendo purtroppo per me che se si vuole migliorare, non si può prescindere dagli allenamenti fatti seriamente e lo riconosco che purtroppo non sono una che si applica molto”
Riuscire a fare quello che hai fatto tu dopo i problemi di salute che hai avuto, ti fa sentire un po’ come una Iron Woman?
“Beh, Iron Woman mi sembra un pó troppo rispetto a quelle donne che lo sono davvero! Io mi Considero una donna tosta che cerca di tener testa ai tre maschi di casa, un pó caparbia e a volte testona, non solo nel nuoto, ma anche nella vita di tutti i giorni. È stata proprio la vita di tutti i giorni che mi ha allenata a essere come dici tu una Iron Woman: ho nuotato per tanti anni da giovanissima, poi ho allenato, ho insegnato, ho lavorato con persone diversamente abili, messo su famiglia insieme a Carlo e ho dovuto anche affrontare e superare tante difficili esperienze che mi hanno segnata tanto e dalle quali sono riuscita ad uscirne grazie a mio marito”
È stata quindi molto importante la presenza di Carlo al tuo fianco?
“Devo dire che è stata fondamentale. Mi ha aiutata tantissimo, abbiamo avuto una vita piuttosto travagliata, ma siamo sempre riusciti a venirne fuori insieme ed a testa alta. Lui è il mio respiro”
Che siate un tandem molto unito penso sia palpabile anche dall’esterno. Non è comune trovare una coppia così complice, anche nel fare così tante gare Master in giro per l’Italia sempre insieme. Come ci riuscite?
“Da Master sono tre anni che viaggiamo insieme ogni weekend ma è già una vita che io seguo Carlo nel nuoto. Sappiamo essere prima di tutto amici e per questo non ci annoiamo mai. E poi quando partecipiamo alle gare Master, siamo sempre uniti e ci sosteniamo l’uno con l’altra. Io sento che lui c’è quando faccio una gara e sono convinta che anche lui avverta la mia presenza. Ogni record che Carlo ha infranto, io ero lì con lui a urlare, come avrete sentito molte volte, “Go Charlie Gooooo”
Insomma siete una cosa sola?
“Direi proprio di si, anche se però siamo opposti. Infatti la frase più significativa che Carlo usa per definirci è ”Simili nel Dissimile”. Sarà che Carlo mi è stato sempre vicino, soprattutto nei momenti difficili, Lui mi ha aiutato anche a superare un lungo momento molto complicato in cui avevo attacchi di panico dopo la perdita di una mia carissima amica. Ne sono venuta fuori senza farmaci grazie alla tenacia ed alla presenza costante, anche non fisica, di Carlo che non mi ha mai compassionata, ma mi ha sempre spronata e sostenuta”
Come ricordi gli anni dell’agonismo di Carlo?
“Carlo è sempre stato un grande, un perfezionista che cerca sempre di preparare al meglio ogni gara, ieri come oggi. Vorrei che venisse ricordato non con quelle battutine che ogni tanto circolano e che fanno riferimento a doping o altre cavolate, ma con apprezzamenti della persona umile, sportiva e disponibile con tutti che in realtà è. Io credo che nessuno che lo abbia conosciuto, salutato e visto, possa smentirmi”
Cosa avete trovato di bello nel nuoto Master?
“Le persone che frequentiamo in piscina e al di fuori dell’ambito competitivo. Amici stupendi che ci arricchiscono con le loro esperienze e il bello è che riusciamo con tante persone appassionate come noi a organizzare goliardiche trasferte ed a ritrovarci per stare insieme durante cene tanto piacevoli”
Cosa provi invece quando Carlo gareggia?
“Sono momenti bellissimi. Scivola sull’acqua come se danzasse con lei; Carlo ci tiene tanto al fatto che io debba prendergli i tempi, che i miei occhi lo scrutino nel riscaldamento per le sue verifiche e sensazioni e che debba seguire le sue gare e io sono la sua prima tifosa e critica. E poi ci piace rispettare il nostro rito scaramantico: io stritolo le orecchie a lui e lui le stritola a me. Inoltre gli faccio da massaggiatrice: sono diplomata all’Accademia Italiano Shiatsu Do, perché non ha voluto nessun altro che gli curasse i muscoli affermando che ”Le mie dita lo conoscono bene”, mentre lui aiuta me con la dieta alimentare, anche se con scarso risultato – conclude sorridendo Silvia – Ci sosteniamo in tutto e per tutto”
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