Nuoto, il punto di Cesare Butini sulle prime finali del Sette Colli

Una super Quadarella, l’exploit della Gabrielleschi, l’eterna Pellegrini, il ritorno di Sabbioni e molto altro nell’intervista a DT dell’Italnuoto

La Piscina del Foro Italico di Roma sta vivendo le emozioni e lo show che sta regalando la 56esima edizione del Trofeo Sette ColliInternazionali di Nuoto, giunta al giro giro di boa, con le gare e lo spettacolo che andrà in scena fino a domenica sera.

Abbiamo raggiunto il Direttore Tecnico dell’Italnuoto Cesare Butini, per fare il punto di quello che finora ha contraddistinto il percorso degli Azzurri impegnati in gara, sia come tappa di passaggio per la preparazione in vista dei Mondiali di Gwangju che come percorso di crescita individuale.

Parlando di crescita e miglioramenti non si può che far riferimento alla poliedrica Simona Quadarella, atleta allenata da Christian Minotti e tesserata per Circolo Canottieri Aniene e Fiamme Gialle, che ha condotto un 1500 stile autorevole, nuotando con una spaventosa media di 1’02” / 1’03” per ogni 100 metri, innescando un vero e proprio assalto al ranking mondiale agguantando la terza prestazione stagionale con il crono di 15’48”84.

“Sicuramente una gran gara quella di Simona che conferma le sue grandi potenzialità e soprattutto ci dà una chiave di lettura molto promettente per i prossimi mondiali – ha dichiarato Butini ai microfoni di Swim4Life Magazine – Il lavoro fatto in altura, terminato ai primi di giugno, ha avuto decisamente i suoi frutti, ma la cosa che fa confidare anche nella bontà del lavoro è il tempo della Gabrielleschi che con 16’10” di oggi è andata al di sotto del tempo limite richiesto per i mondiali e considerando che sarà lì anche per le gare di fondo, penso che potremo estendere la sua presenza anche per le gare in vasca se lei sarà disponibile, anche perchè potrebbe essere da tenere in considerazione per un futuro olimpico”

Con questo exploit di Giulia Gabrielleschi, si ripresenta anche al femminile il binomio 1500 e acque libere, così come Paltrinieri e Acerenza.

“Non so quale sarà l’impegno di Giulia nelle gare open water, ma di certo si riuscirà a conciliare con gli impegni in vasca in quanto parliamo di due specialità molto vicine come ritmo. Siccome il regolamento delle open water prevede, con le due presenze di Bridi e Bruni nelle selezioni del mondiale di Gwangju, una chiusura per quanto riguarda la possibilità olimpica nelle acque libere, i 1500 stile per Giulia costituiscono una chance importante per prendere un pass per le Olimpiadi dell’anno prossimo”

A questo Sette Colli abbiamo visto una grande prestazione di Federica Pellegrini che, a questo punto della carriera, riesce a migliorare mezzo secondo nella gara dei 50 stile nuotando in 24″92, ad otto centesimi dal primato italiano di Silvia Di Pietro. Come giudichi questa ennesima impresa?

“Sicuramente non devo scoprire io le doti di Federica, che non sono soltanto acquatiche ma anche di determinazione, voglia di lavorare e di mettersi sempre in gioco. Forse nella sua precedente vita natatoria – racconta scherzando – non ha dedicato tanta attenzione ai 50. Ricordo in una gara a Livorno, lei era molto giovane, quando riuscì a battere Cristina Chiuso sui 50 con 25”51. Quindi è chiaro come abbia nelle corde la possibilità di essere una grande nuotatrice su tante specialità. In alcuni momenti della sua vita ha battuto e pigiato tasti più importanti che le hanno permesso di vincere tutto quello che c’era da vincere,ora si sta dedicando ad una nuova frontiera, lo fa con entusiasmo come sempre fa e con grande voglia di mettersi in gioco e ottenere grandi risultati”

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Come giudichi invece la prestazione di Simone Sabbioni sui 50 dorso (24”97, ndr) con tanto di primato personale e il 51″95 nei 100 farfalla del campione europeo in carica Piero Codia.

“Simone è tornato ad essere finalmente competitivo e sembra che in una settimana si sia trasformato completamente. Lui è andato a Barcellona e non aveva certo brillato a livello di prestazione, qui ha fatto il suo migliore dimostrando di essere in una buona condizione e speriamo che ci dia anche delle indicazioni per i 100. Su Codia siamo vicini al crono di 50”64 che gli ha permesso di vincere l’Europeo dell’anno scorso, pensavo qualcosina meglio nella parte finale però in vista del mondiale, la cura di questi dettagli è ancora da affinare. Mancano ancora 4 settimane e Piero comunque ormai ha dimostrato una solidità nell’ottenere prestazioni e non possiamo solo che migliorare da qui al Mondiale”

Sui 100 rana Nicolò Martinenghi ha chiuso con un notevole 59”30. Come lo giudichi?

“Molto bene, è la sua miglior prestazione dell’anno. Ha fatto 59”37 in Lussemburgo ad inizio gennaio e questo da fiducia al suo lavoro. Nicolò deve soltanto prendere ancor più consapevolezza delle sue grandi potenzialità e cercare di avere più continuità nel lavoro. Ha purtroppo qualche black out di troppo, che non gli permettono di esprimere al massimo tutte le sue potenzialità e quindi spero che questa sia una grande iniezione di fiducia per avere proprio questo cambio di mentalità nell’allenamento”

Un’ultima battuta su Ilaria Bianchi apparsa in gran forma sui 50 e a caccia del pass mondiale sui 100 , come la vedi?

“Anche Ilaria ha nuotato un tempo della vita sui 50 con 26”38, e questo dà l’idea del potenziale sul 100. Andremo a fare un mondiale che sarà propedeutico per quella che sarà l’olimpiade, soprattutto per l’argomento staffetta, dove mi farebbe piacere, con l’appoggio del consiglio federale e delle Federazione, la possibilità nelle miste di avere almeno un doppione valido che ci possa garantire competizione per la conquista di un posto nella 4×100 mista”

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Lorenzo Giovannini

Dipendente di un’azienda farmaceutica di Prato. Ha un passato da agonista e dal 2010 partecipa al Settore Master. Reporter sul piano vasca.