La lecchese nuota vicina al Record Italiano primeggiando davanti alla platea di Napoli che la esalta
Gradinate ancora piene, pubblico instancabile, la sesta giornata di gare del nuoto alle Universiadi di Napoli si apre così nella piscina Scandone, che accoglie con un boato l’ingresso ai blocchi di partenza di Alisia Tettamanzi per la finale degli 800 stile libero femminili.
La partenza dell’atleta tesserata per la Nuotatori Milanesi e Marina Militare CS Nuoto è un po’ in sordina rispetto alle avversarie, ma la 22enne prova a risalire e agganciare le tre avversarie in testa, impresa che non le riesce, chiudendo sesta in 8’42”20 peggiorando di circa un secondo il crono delle qualifiche di ieri mattina.
“Non era una finale facile da fare dopo due 1500 e un 800 in pochi giorni e so che il tempo di stasera non mi appartiene e che non sono nella miglior forma per fare meglio – ha dichiarato l’atleta alla sua prima nazionale in vasca ai microfoni di Swim4Life Magazine – Ho provato a cambiare ritmo ai 600 metri, ma poi mi sono mancate le forze per chiudere bene perché ho avvertito un po’ di stanchezza. Questa Universiade è stata comunque un’esperienza importante per me, gareggiare in casa è sempre bello e poi il pubblico è stato straordinario in questi giorni, sostenendoci sempre a gran voce ”
L’oro è andato all’atleta del Paese del sol levante Waka Kobori con 8’34”30, seguita sul podio dalla russa Irina Prikhodko con 8’37”36 e dall’altra nipponica Chinatsu Sato con 8’38”19.
L’esultanza è però dietro l’angolo per il pubblico italiano che si gode tutta l’adrenalina che sa sprigionare una gara secca come quella dei 50 metri. Ai blocchi di partenza le donne della finale dei 50 dorso che vedono la lecchese Silvia Scalia partire con i favori del miglior crono nuotato nelle semifinali.
Partenza buona, attacco perfetto, l’atleta delle Fiamme Gialle e Circolo Canottieri Aniene si impone fin dai primi metri nuotati in subacquea che la vedono spuntare di una spanna davanti alle avversarie.
La progressione c’è e nessuna avversaria riesce più a riacciuffarla, con la 23enne (ne compirà 24 il prossimo 16 luglio, ndr) che mette la mano davanti a tutte con lo strabiliante crono di 27”92, a solo tre centesimi dal suo Record Italiano!
“Sono veramente molto contenta di questo risultato – ha dichiarato Silvia Scalia ai microfoni di Swim4Life Magazine – Il mio obiettivo era l’oro, ma non ero certa di poter riuscire a vincerlo, così come non mi aspettavo di poter nuotare sotto ai 28 secondi. È bellissimo festeggiare il mio primo oro importante a livello internazionale in casa, con un pubblico fantastico che mi ha incitata tanto e che ringrazio. Adesso mi aspettano i Mondiali, dove oltre ai 50 e 100 dorso, spero di poter nuotare anche la staffetta, almeno nelle qualifiche”
Per l’atleta allenata da Gianni Leoni si tratta del primo oro importante dietro a quello vinto ai Giochi del Mediterraneo sempre nei 50 dorso, un ottimo auspicio a pochi giorni da Gwangju, quello che sarà il suo primo Mondiale. Alle sue spalle sul podio la statunitense Elise Haan con 28”02 e l’australiana Calypso Mcdonnell con 28”25.
Precedentemente si era assistito alle semifinali dei 50 rana femminili, prive di Azzurre in gara, hanno visto la brasiliana Jhennifer Alves confermarsi miglior crono, così come nelle batterie del mattino, arrivando alla finale con 30″73, mentre la finale dei 100 farfalla maschili, anch’essa senza Azzurri in gara, ha offerto uno spettacolo raro, con due atleti in ex aequo sul gradino più alto del podio ed entrambi dalle corsie laterali: il giapponese Shinnosuke Ishikawa dalla corsia numero due e il russo Egor Kuimov dalla corsia numero otto che hanno beffato gli avversari chiudendo davanti a tutti in 52”05, precedendo sul podio lo statunitense Stewart con 52”11.
La finale dei 200 stile libero femminili ha dato nuovamente opportunità al pubblico di Napoli di far sentire il proprio tifo, assordante ed entusiasmante, accogliendo nel migliore dei modi le Azzurre Linda Caponi e Alice Antonia Scarabelli. La gara si rivela fin da subito molto difficile, con le statunitensi Gabrielle De Loof e Paige Madden che impostano un ritmo molto alto, comandando a spalle larghe per tutta la finale e chiudendo rispettivamente con l’oro in 1’57”62 e l’argento con 1’58”31.
La gara delle Azzurre comincia invece con una partenza molto titubante, complice anche uno start forse un po’ lungo, ma nonostante questo l’assalto alla prima linea di Linda Caponi si materializza poco dopo la prima vasca. Passaggio in 58”69 ai 100 metri e terza piazza agganciata, ma l’atleta del Team Nuoto Toscana Empoli e Centro Sp.vo Carabinieri si lascia beffare al tocco della piastra, complice un arrivo da parte sua un po’ troppo poco brillante, che le fa segnare il crono di 1’59”24 alle spalle della Baklakova che chiude in 1’59”00.
“Non sono contenta di questa prestazione, anche perché dopo il buon tempo fatto in staffetta (1’58”97, ndr), pensavo di poter fare bene – ha dichiarato Linda Caponi ai microfoni di Swim4Life Magazine – Sicuramente l’arrivo è stato lento e la partenza poco convinta, un aspetto tecnico quest’ultimo che non mi vede quasi mai molto veloce, ma pensavo di poter agguantare il podio e con il tempo della staffetta ci sarei riuscita”
Chiude quinta alle sue spalle Alice Scarabelli, che nuota in 2’00”51, non riuscendo mai a sferrare l’attacco decisivo per diventare veramente minacciosa nella seconda parte di gara, quando il podio si è delineato.
“Onestamente non so cosa mi sia mancato, sicuramente la partenza poteva essere migliore ma onestamente lo start è stato un po’ troppo lento e questo mi ha condizionata un po’ – ha dichiarato Alice Scarabelli ai microfoni di Swim4Life Magazine – Questa è stata comunque la mia prima finale internazionale e considerando che i 200 stile non li dovevo nemmeno fare, direi che sono comunque contenta del risultato complessivo. Riparto da questa finale con l’obiettivo di migliorare, sperando che a questa esperienza ne seguano tantissime altre analoghe”
Le semifinali dei 50 stile libero non premiano nemmeno il 21enne Giovanni Izzo che così come nelle qualifiche del mattino (22″76, ndr), nuota troppo lontano dai suoi canoni (22”05 del 2017 il suo personale, ndr) per riuscire a competere per arrivare in finale. L’Azzurro chiude infatti 14esimo con 22”60, con l’ingresso in finale fissato a 22”39 con il crono nuotato in ex aequo dal brasiliano Borges e dal canadese Kidd che si giocheranno poi lo spareggio per l’ultimo posto utile. L’uomo da battere resta il britannico David Ross Cumberlidge con 22″05.
A seguire la finale dei 200 dorso maschili che vede l’Azzurro Emanuel Turchi, alla sua prima finale importante a livello internazionale, che ha chiuso ottavo segnando il crono di 2’00”06, peggiorando nettamente il suo personale stabilito nelle semifinali con 1’58”79. Oro allo statunitense Katz con 1’55”65, seguito sul podio dal russo Tarasevich con 1’57”91 e dall’altro statunitese Beach con 1’57”96.
Gare in corso di svolgimento
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