Nel 1972 a Monaco, a soli 22 anni, raggiunse lo storico record di 7 ori olimpici
Per chi fa del Nuoto la propria passione o segue attivamente l’evoluzione dei nuotatori nella propria carriera, tramite le imprese e i loro successi, non può che conoscere colui che fu definito “La leggenda del nuoto olimpico”, lo statunitense Mark Spitz.
L’ex nuotatore quest’oggi festeggia le sue prime settanta primavere, da quel 10 febbraio del 1950 dove a Modesto, in California, il conosceva colui che avrebbe scritto la storia del nuoto mondiale.
Ricordiamo che le Olimpiadi di Monaco nel 1972, consegnarono il 22enne Mark Spitz alla storia, il primo atleta capace di vincere 7 medaglie d’oro (4 individuali e 3 a squadre), tutte accompagnate da record del mondo. Il suo tuffo nella storia iniziò con la finale dei 200 farfalla, seguita dal successo nei 200 stile libero; non fallì nella sua gara preferita i 100 farfalla. L’ostacolo maggiore furono i 100 stile libero, che Mark considerava il suo punto debole, ma l’entusiasmo lo portò a conseguire l’oro con il nuovo primato del mondo di 51”22. Le staffette USA, da sempre considerate le più forti del mondo non lo tradirono; così raggiunse la quota di 7 ori con il successo nella 4×100 stile, 4×100 mista e 4×200 stile.
Tuttavia, la leggenda di Spitz durò una sola Olimpiade perché, dopo le imprese di Monaco, si ritirò all’età di 22 anni. Fu capace di imprimere una svolta decisiva ai progressi nella farfalla, portando i primati mondiali dei 100 farfalla da 57”0 a 54”27 e dei 200 farfalla da 2’06”6 a 2’00”70. Ancora oggi Mark Spitz viene considerato un simbolo del nuoto moderno: quel record di 7 ori in una sola edizione è rimasto un limite insuperabile, fino alle Olimpiadi di Pechino, quando l’americano Michael Phelps è riuscito ad andare oltre la leggenda con 8 ori (dal libro “Con Tutto il Nuoto del Mondo di Maurizio Mastrorilli).