Nuoto, Sun Yang squalifica per doping per otto anni!

Il cinese rischia di terminare così la sua carriera, tenterà il ricorso

La notizia era attesa fin dagli ultimi Campionati Mondiali di Gwangju 2019, quando durante la competizione iridata, Sun Yang era osservato da tutti con il dubbio nato a causa della sua manomissione ad un controllo antidoping subito nel settembre 2018, nel quale aveva distrutto la fiala contenente il proprio sangue appena prelevato dagli ispettori. Il cinese aveva preso poi parte al Mondiale grazie a un ricorso vinto in appello per il Comitato Antidoping FINA che prevedeva la sospensione della conseguente sanzione, in attesa ovviamente di una presa di posizione da parte del Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna dietro contro appello della WADA, l’Associazione Mondiale Antidoping.

Ebbene, la sentenza è arrivata e condanna il pluricampione olimpico ad una squalifica di otto anni per non aver presentato una giustificazione valida che spiegasse le motivazioni e dinamiche che lo avevano visto protagonista della distruzione a martellate dei campioni del suo sangue prelevati per un test antidoping avvenuto a sorpresa a casa sua.

Per Sun Yang significa esclusione dai Giochi Olimpici di Tokyo e rischio di carriera terminata nel caso non venga accolto il ricorso che intende presentare, una decisione che nel settore attendevano molto probabilmente in tanti e che ha reso felici tanti addetti ai lavori ed atleti.

Una carriera più volte macchiata quella del cinese, tre volte oro olimpico, undici volte campione del mondo e sedici volte sul podio Mondiale nelle specialità 200, 400, 800 e 1500 stile libero più 4×200 stile libero, che lo ha visto più volte protagonista in negativo di vicende assurde.

Nel 2013 fu invece protagonista di un incidente stradale a bordo del suo Suv, schiantandosi contro un autobus, a seguito del quale fu arrestato e condannato a sette giorni di prigione poiché guidava senza patente.

Nel 2014 fu squalificato per tre mesi a seguito di una positività riscontrata da un controllo effettuato il 17 maggio di quell’anno ai campionati nazionali cinesi, dove fu trovato  positivo alla trimetazidina, un farmaco antiischemico che esercita la sua attività preservando il metabolismo energetico delle cellule esposte a ipossia o a ischemia evitando il crollo dei livelli intracellulari di ATP.

Tutti ricorderanno l’episodio stupefacente del 2015 che lo vide non presentarsi ai blocchi di partenza della finale dei 1500 stile libero dei Mondiali di Kazan, vinta poi da Gregorio Paltrinieri, sostenendo di aver avuto problemi cardiaci durante gli 800 stile, mentre in un secondo momento emerse che aveva avuto una rissa durante il riscaldamento con la brasiliana Larissa Oliveira, con conseguente sfogo di rabbia del cinese contro un armadietto.

Nel 2019 infine, durante i Mondiali di Gwangju 2019, venne tenuto a distanza prima dall’australiano Mack Horton e poi dal britannico Duncan Scott, rispettivamente in occasione della premiazione delle finali dei 400 e 200 stile libero, subendo entrambi un’ammonizione dalla FINA per comportamento scorretto.
In quelle circostanze fu definito un truffatore dopato dai colleghi nuotatori, ai quali rispose a muso duro affermando “Tu sei un perdente, Io sono un vincente”.

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Nonostante la squalifica, Sun Yang non perderà i titoli mondiali vinti a Gwangju. La sentenza infatti afferma che considerando che la FINA si è astenuta dal chiedere l’imposizione di una sospensione provvisoria sull’atleta, che i test antidoping a settembre 2018 era negativo e che in assenza di prove che l’atleta possa aver intrapreso attività di doping da allora, i risultati conseguiti precedentemente alla sentenza non verranno cancellati.

Il video del gesto di Duncan Scott ai Mondiali di Gwanju 2019:

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine