Scende in campo il Ministro dello Sport Spadafora che oggi si riunirà con le cinque principali federazioni sportive e il CONI per comprendere il sostegno necessario per ripartire entro il prossimo mese
È una giornata importante quella di oggi per lo sport italiano, perché proprio oggi il Ministro per le Politiche giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora incontrerà in videoconferenza i Presidenti delle cinque principali federazioni sportive per numero di tesserati, società ed enti affiliati e potenza economica, ovvero pallavolo, basket, tennis, ciclismo, nuoto e atletica, dopo aver già sentito la FIGC per conoscere le priorità del calcio.
Nella riunione si terrà un confronto per comprendere le principali esigenze delle società in questo momento di profonda crisi causato dallo stop di tutte le attività e competizioni dovuto all’emergenza Coronavirus, a seguito del quale avverrà poi un confronto con il CONI per ricevere indicazioni affinchè tutto il mondo dello sport possa ricevere un aiuto concreto allo scopo di rialzarsi e rimettersi in marcia a maggio.
Il piano di Spadafora prevede infatti la ripresa delle attività nel prossimo mese, con la speranza che l’emergenza sia calata e si possa essere usciti fuori dalla pandemia, un piano che prevede inoltre un fondo da 50 milioni di euro che potrebbe essere anche aumentato, proprio per aiutare le società a ripartire.
Nel concreto, che possibilità possono esserci per il nuoto?
La disciplina acquatica è di certo tra le più martoriate dall’emergenza sanitaria, poiché è stata tra le prime che si è vista fermare le attività con la chiusura delle piscine a partire dal 9 marzo. Al di là di questo dettaglio, sarebbe fattibile riprendere le attività a maggio? Per quanto riguarda la categoria d’élite e le principali categorie giovani, significherebbe poter portare a termine la stagione salvando il salvabile e quindi disputando i Campionati Italiani estivi e se le cose girano bene in tutta Europa, i Campionati Europei di Budapest ad agosto come aveva preventivato la LEN.
Per quanto riguarda invece la ripresa dell’attività amatoriale e dei corsi di nuoto che fanno cassa in tutte le società sportive, riesce difficile immaginare che riaprendo a maggio ci possa essere un flusso di utenza tale da giustificare un’apertura poco prima della pausa estiva. Da maggio a luglio è infatti statisticamente noto un calo dell’affluenza, al punto che alcuni impianti preferiscono chiudere a partire dal mese di luglio, per poi riaprire gradualmente a settembre, ma dopo l’uscita da un’emergenza sanitaria come quella dal Coronavirus, si avrà l’affluenza solita? Che cosa cambierà nei regolamenti per l’accesso agli impianti?
Sono domande a cui si potrà rispondere soltanto in futuro, perché è difficile e inutile fare previsioni, ma intanto si muove finalmente qualcosa per gli addetti ai lavori nel mondo acquatico che attendono con ansia di poter ottenere il sostegno economico per il quale era stato stabilito dal Decreto Cura Italia che dovesse partire da ieri.
Il Governo è in ritardo, poiché non è stato ancora pubblicato l’attuativo del Decreto che regola il tutto, ma nell’impegno del Ministro Spadafora rientra anche l’avviamento del pannello sul sito web Sport e Salute entro lunedì 6 aprile per presentare domanda a ricevere il bonus da 600 euro destinato ai collaboratori sportivi.
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