Nuoto, Stefano Morini sull’addio di Gregorio Paltrinieri, “Non ho rimpianti, gli auguro che la storia gli dia ragione”

“Forse la decisione di Gregorio è guidata da qualcuno, ma io ho la coscienza a posto, con me ha vinto tutto e poteva vincere ancora tutto, ma se aveva deciso, meglio andar via ora che dopo le Olimpiadi”

Sabato ha nuotato l’ultimo allenamento sotto la guida del tecnico Federale Stefano Morini e da lunedì scorso Gregorio Paltrinieri ha lasciato il Centro Federale di Ostia insieme a Domenico Acerenza per sposare, dopo nove gloriosi anni vincendo Olimpiadi, Mondiali ed Europei nei 1500 stile libero e non solo, un nuovo progetto insieme al Tecnico Fabrizio Antonelli.
Paltrinieri ha affermato di aver deciso di cambiare guida tecnica per trovare nuovi stimoli e avere un allenatore più votato alle acque libere, ma ha detto anche che vuole vincere tutto, 800 e 1500 stile in vasca e 10 km in acque libere.

Forse non è ancora palpabile, ma questo è un cambiamento che resterà nella storia del nuoto italiano, un evento che ha attirato l’attenzione delle testate giornalistiche di tutto il mondo e sul quale il Tecnico Stefano Morini non poteva passarci come se nulla fosse.

“A caldo ho provato amarezza e sconforto, poi dopo un po’ di riflessioni, ho cercato di capire se ci fosse stato qualcosa che avesse portato a questa decisione, ma screzi non ce ne sono mai stati, i risultati ci sono sempre stati e penso di avere la coscienza a posto – ha commentato il Tecnico livornese a Swim4Life Magazine – Poi se qualche volta ho fatto pensare a Gregorio che la mia volontà fosse più indirizzata verso la piscina anziché le acque libere, non lo so. Il discorso però è complesso, perché secondo me certe scelte durante una stagione sono importanti. L’anno scorso per esempio si è voluti andare per forza a fare una gara in acque libere a Miami dove lui poi si è fatto male al braccio per respingere l’attacco di Acerenza, infortunio a causa del quale ha dovuto trascorrere venti giorni di calvario arrivando al Sette Colli per fare la peggiore gara della sua vita. Dopo sono arrivati un quarto posto nella 10 km e un argento con la staffetta al Mondiale in acque libere e non penso siano poco, seguite dalla vittoria negli 800 stile in vasca con Record Europeo al termine di una gara bellissima e da quel bronzo nei 1500 in cui non è riuscito a fare il Paltrinieri fino alla fine, ma non si può non considerare l’affaticamento dalle gare, dai fusi orari e viaggi e da una rincorsa per arrivare in forma all’evento. Però tutto sommato un oro, due argenti e un bronzo ad un Mondiale non lo vedo un risultato così male. Penso che lui abbia maturato questa scelta perché magari un po’ guidato da qualcuno e un po’ perchè il mondo del fondo lo attirava tanto. Spero che la storia futura gli dia ragione”

Ti avrebbe fatto piacere che prima di confrontarsi con Federnuoto il tuo atleta avesse confessato prima a te le sue intenzioni?
“L’importante è che lui abbia voluto parlare prima con me e poi con la comunità del mondo del nuoto e quindi con i giornalisti. Il fatto di non essere stato il primo in assoluto non mi è indifferente, ma va bene lo stesso. Capisco che ci sono gerarchie da rispettare, anche se di mezzo c’è un rapporto di lunga data. Capisco anche che lui fosse in difficoltà, quando abbiamo parlato ho notato tanta emozione in lui, così come io stesso lo ero”

Secondo te, aveva già deciso di cambiare quest’anno o la lunga pausa e il rinvio delle Olimpiadi gli ha fatto anticipare la scelta?
“Gregorio mi ha detto che se le Olimpiadi non fossero state spostate le avrebbe fatte con me e poi sarebbe andato via l’anno prossimo; questo vuol dire che la scelta era stata già presa dentro di lui, già da un po’. Per me è stato quindi un bene che le Olimpiadi siano state spostate, perché andarci senza entusiasmo e senza credere nel progetto non sarebbe stato positivo”

Cosa hai pensato quando hai saputo che inoltre anche Acerenza aveva deciso di trasferirsi?
“Beh, Mimmo è arrivato a Ostia che praticamente non era nessuno e con me in soli due anni ha fatto Mondiali, Europei e Nuoto di Fondo ad alti livelli vincendo anche qualche medaglia. Qualche voce riportata mi ha informato che si sentiva trascurato perché secondo lui curavo solo Paltrinieri e Detti. Non so quanto siano vere queste voci, ma so che io proseguo a testa alta sulla mia strada con chi vuole allenarsi con me con fiducia e volontà. Il mio obiettivo è sempre quello di studiare lavori individuali per esaltare le qualità dei singoli. Penso di non dover dimostrare nulla a nessuno”

Spesso si parla solo delle punte di diamante, ma il tuo lavoro al Centro Federale in tutti questi anni è stato ineguagliabile, creando una incredibile macchina che sforna campioni. Chiunque sia passato da Ostia ha bussato al banco delle medaglie portandosi a casa qualcosa…
“I miei ragazzi hanno vinto 75 medaglie in questi anni, non solo Paltrinieri e Detti ma anche molti altri atleti e questa è la verità”

Cosa cambia nel tuo lavoro e nel tuo impegno da allenatore senza Paltrinieri in corsia
“Sostanzialmente nulla, il mio lavoro resterà lo stesso, finalizzato a portare ognuno dei miei atleti al top della forma per ottenere la migliore prestazione possibile. Preferisco lavorare sulle qualità vincenti dell’individuo anziché lavorare per migliorare i punti deboli. Con Paltrinieri ad esempio mi sono concentrato sui passi gara anziché sulle virate, perché quelle si apprendono comunque durante l’allenamento in cui ne fai tante. Se poi tra un anno vedrò Paltrinieri nuotare come Phelps, allora sarò curioso di imparare io qualcosa da altre scuole di insegnamento”

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Ripercorrendo il ciclo di nove anni in cui hai allenato Gregorio, hai rimpianti, cose non realizzate che avresti voluto fare?
“Nessun rimpianto, tutto quello che ho fatto è stato sempre voluto con la testa e con il cuore”

Da allenatore, che possibilità ha Gregorio di dominare le acque libere insieme a Fabrizio Antonelli come ha dominato i 1500 in vasca insieme a te?
“Penso che la strada da fare per lui sarà totalmente diversa. Sicuramente il motore di Gregorio è integro, anche se ha avuto dieci anni di lavori intensi stando al massimo dei giri, e la sua testa è super e poi soprattutto adesso che avrà da confrontarsi anche con il suo passato, avrà sicuramente nuovi incentivi. Non credo ci sia nulla di negativo nel pensare di poter vincere tutto. Io stesso non ho mai avuto il dubbio che fossimo arrivati a grattare il fondo del barile, anzi, il barile può andare ancora riempito. Certamente oggi Paltrinieri è una Ferrari da guidare, non una macchina da costruire da zero”

Facendo riferimento a qualcosa che hai detto attraverso i tuoi canali social, cosa si scopre di interessante voltando pagina?
“Si scopre dentro di se la voglia di andare avanti, di voler fare bene, essere premiato quotidianamente e al 100%, senza mai accontentarmi della sufficienza e il 100% è l’unica cosa che pretendo anche da chi si allena con me”

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine