Lunedì riparte l’attività di base, con la speranza di rimettersi in piedi velocemente e il desiderio di tutti di ritrovare la serenità
Sono giorni cruciali per la storia del nuoto, mondiale in generale, italiano in particolare, perché lunedì scatterà il giorno della ripresa dello sport di base in tutta Italia, a meno di alcune Regioni per le quali le restrizioni hanno prorogato la ripartenza al 1° giugno, dopo oltre due mesi di pausa imposti come misura di contenimento contro il contagio da Coronavirus Covid-19.
Sono stati mesi molto duri e difficili per gli atleti che non hanno potuto entrare in piscina, qualcosa che fa parte della loro quotidianità, e che siano elementi di rango votati ad obiettivi prestigiosi a livello internazionale, o giovani che sognano un futuro in nazionale, o anche master e instancabili appassionati frequentatori dei corsi in piscina, lo stop ha gravato sull’equilibrio di tutti.
A farne le spese però sono state anche le società e associazioni sportive e i gestori degli impianti sportivi che fermi per quasi tre mesi, hanno incassato perdite gravose che hanno influito non poco su stabilità già traballanti causate da equilibri che nel mondo del nuoto sono fin troppo precari.
Non per ultimi i collaboratori sportivi, dagli allenatori agli istruttori, fino agli assistenti bagnanti e a tutte quelle persone che lavorano in piscina, che in questi mesi si sono visti costretti a casa senza stipendio e senza sostegni economici consistenti e concreti.
Adesso però è finalmente tempo di ripartire: alcuni si sono già organizzati, altri si stanno muovendo nella direzione che porta alla ripresa e altri stanno ancora cercando di capire come meglio adattarsi alle nuove regole per riaprire i propri impianti, ma quel che conta è che finalmente la possibilità di ritornare in vasca non è più utopia.
Bisognerà certamente ripartire in sicurezza, come più volte sottolineato dagli organi di Governo ma le regole che garantiscono questa sicurezza in piscina sono molto rigide, al punto che metteranno in crisi molte realtà sportive. Difficile infatti sarà poter far girare gli impianti sportivi sostenendo le spese necessarie con un’utenza molto limitata rispetto alla normalità.
Inutile nascondersi, sarà una vera e propria guerra per i gestori degli impianti sportivi che nel bene e nel male saranno tutti protagonisti di un momento storico non indifferente e che resterà per molti anni indelebile nella memoria di tutti quelli che in qualche modo frequentano il mondo delle piscine.
La mascherina è ormai l’oggetto più ricercato degli ultimi due mesi e sta già diventando l’accessorio, spesso personalizzato, di cui non possiamo fare a meno. Un simbolo della lotta al Coronavirus di cui tutti siamo partecipi e dalla quale nessuno potrà tirarsi fuori.
Ciò che tutti vorrebbero in questo momento è sicuramente un po’ di fiducia in più nel futuro e un po’ di serenità nel vivere il presente, ma bisognerà guadagnarsi questi stati d’animo lottando, senza arrendersi mai, con la forza che contraddistingue il popolo dell’acqua clorata!
Clicca qui per le Linee Guida per la riapertura degli impianti sportivi all’attività di base
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