Il dorsista spiega che nello Stadio del Nuoto era impossibile non osservare le regole, molto rigide, mentre fuori forse non c’era la massima attenzione dovuta
Gli atleti positivi al Covid-19 dopo i Campionati Italiani Assoluti di Riccione continuano a salire e ai nomi illustri già fatti, con Magnini, Pilato, Di Liddo e Bianchi risultati positivi al tampone, se ne aggiungono altri i atleti meno noti che in queste ore stanno riscontrando la propria positività al Coronavirus.
Come ripetuto in tutti gli articoli precedenti, La Federnuoto aveva preso delle precauzioni per contenere il contagio in occasione dell’evento, tra le quali l’obbligo di tampone con esito negativo non oltre 72 ore prima delle competizioni, l’utilizzo di mascherine e distanziamento nel rispetto del protocollo sanitario, ma tutto questo non è bastato.
C’è da chiedersi il perché non sia bastato e a questa domanda ci ha risposto il dorsista Matteo Milli che ha spiegato in poche parole quello che si è verificato a Riccione per alcuni e per altri.
“Io ho cercato di stare più attento possibile, limitandomi a stare insieme soltanto alle persone con cui condivido gli allenamenti, evitando di stare a contatto con altri, seppure compagni di squadra, provenienti da altre città – ha dichiarato il dorsista della In Sport Rane Rosse – Io e il gruppetto di atleti con i quali condivido gli allenamenti, abbiamo viaggiato insieme, abbiamo condiviso la stanza dell’hotel e i pranzi e cene in hotel e abbiamo mantenuto questa limitazione per tutta la durata dei Campionati, seppure ci sia costato non chiacchierare con compagni di nuoto che non vediamo sempre, ma adesso è così. Abbiamo fatto anche noi il tampone e siamo risultati negativi”
“Penso che la Federnuoto abbia organizzato i Campionati in maniera responsabile e che siano stati fin troppo attenti a controllare tutti – spiega Milli – C’erano tantissimi addetti che controllavano che tutti portassero sempre la mascherina e che la portassero correttamente, che rilevavano la temperatura e verificavano l’autocertificazione a tutti quelli che entravano nello Stadio del Nuoto di Riccione”
“La FIN ha fatto un buon lavoro insieme al personale della Polisportiva Riccione, tutti gli atleti che ho incrociato avevano sempre la mascherina e tutte le accortezze all’interno dello Stadio del Nuoto erano osservate, non so invece al di fuori – conclude Milli – Stava tutto un po’ anche al buon senso generale che magari in alcuni frangenti è mancato, ma purtroppo la normalità in questo momento significa dover stare distanti l’uno dall’altro, sempre, fin quando non avremo un vaccino”
“Può capitare a tutti di ammalarsi, perché se fosse stato facile prevenire, questo virus sarebbe già scomparso – scrive inoltre l’atleta sul suo canale Instagram – Stiamo imparando a convicerci, non è facile, ma riusciremo ad andare avanti. Chi si ammala non deve essere considerato un appestato, tanto meno ci si deve sentire tale”
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