La scorsa settimana la danese si è qualificata per la sua terza Olimpiade in carriera dopo un inizio stagione tortuoso a causa di una mano rotta
Ha atteso qualche giorno prima di esprimersi, ma poi lo sfogo di Pernille Blume è arrivato puntuale dopo che l’atleta ha centrato la scorsa settimana la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo.
La 26enne danese aveva iniziato il nuovo anno nel peggior modo possibile, rompendosi una mano durante una sessione di pilates.
Negli ultimi mesi la campionessa olimpica dei 50 stile libero ha affrontato un percorso difficile e tortuoso non facile da gestire, culminato con la scelta di lasciare la Turchia e il suo allenatore James Gibson.
La decisione era arrivata dopo un’attenta riflessione condivisa con il suo fidanzato francese e campione olimpico Florent Manaudou che hanno puntato su Julien Jacquier, capo allenatore del Cercle des Nageurs de Marseille.
La qualificazione olimpica al Golden Tour Camille Muffat di Marsiglia
Poi la qualificazione alla sua terza olimpiade in carriera arrivata in occasione del Golden Tour disputato lo scorso fine settimana nella sua nuova città, Marsiglia.
La velocista ha strappato il pass vincendo i 50 stile libero con il crono di 24”28 precedendo l’olandese Femke Heemskerk con 24”72 e la francese Mélanie Henique con 24”73.
La scandinava si è presa qualche giorno per esprimersi, ma poi oggi è arrivato lo sfogo sul suo canale Instagram.

“Meglio tardi che mai – scrive Pernille Blume sul suo canale Instagram – Grazie a tutti per il supporto dell’ultimo periodo e soprattutto durante la scorsa settimana, quando mi sono qualificata per la mia terza Olimpiade”
“Non riesco a credere di essere in competizione da così tanti anni, mi sento ancora così giovane nel mio sport – prosegue – Da gennaio ad oggi non è stata una corsa facile e fluida. Mi sono rotta la mano poco prima della vigilia di Capodanno e, naturalmente, ero devastata e nervosa per l’impatto che avrebbe avuto sul mio nuoto”
“Ho fatto un sacco di allenamento di gambe, bicicletta, ecc e finalmente dopo sei settimane ho ripreso a nuotare normalmente – spiega la danese – A gennaio ho anche deciso di trasferirmi a Marsiglia e cambiare allenatore e squadra ed è stata una delle decisioni migliori che abbia preso”
“La squadra, gli allenatori, il luogo, tutto ha contribuito a darmi energia positiva e mi ha dato fiducia e convinzione – conclude l’olimpionica – Quindi grazie ragazzi”
Blume prenderà parte dunque ai Giochi di Tokyo per difendere il titolo olimpico vinto a Rio 2016 che vinse davanti alla statunitense Simone Manuel e alla bielorussa Aliaksandra Herasimenia in 24”07.
Il titolo olimpico della Blume ha interrotto il lungo digiuno della Danimarca che non vinceva alle Olimpiadi di Nuoto da 68 anni dopo l’alloro messo al collo di Karen Harup che vinse i 100 dorso a Londra 1948.
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