Il Duna Arena di Budapest senza pubblico è un vuoto enorme, ma gli organizzatori magiari hanno voluto in qualche modo colmarlo
Un collegamento diretto a distanza, con i familiari sullo schermo gigante del Duna Arena a fine gara, per esultare insieme e riscaldare il cuore ai campioni europei di Budapest!
Un’idea romantica e molto dolce quella realizzata dagli organizzatori dei Campionati Europei che hanno dovuto fare in modo che l’evento venisse disputato senza rischio di contagio Covid.
Per questo motivo è stata creata la bolla: nessuno esce tra tutte le persone che sono presenti all’evento, atleti, tecnici, funzionari e addetti ai lavori e nessuno entra.
Questo significa per che tutta la durata dell’evento, gli atleti devono stare lontani anche dalle loro famiglie, senza poterli riabbracciare nemmeno dopo le gare.
Bisogna attendere la chiusura dell’evento per uscire dalla bolla e tornare al contatto umano con altre persone, genitori, mogli, mariti, fratelli e sorelle o cari amici.
Ma i magiari, maestri nell’organizzazione, hanno pensato ad accorciare in qualche modo le distanze.
Gli atleti vincitori dei Campionati Europei nelle singole gare sono stati accolti dalle loro famiglie in diretta, un abbraccio virtuale tenero e caloroso in questo periodo storico.
In questo modo, grazie all’impegno degli organizzatori, gli atleti possono ricongiungersi con le loro famiglie, anche se soltanto attraverso un monitor!
È un modo per rendere l’atmosfera del silenzioso Duna Arena un po’ più amichevole, nonostante la mancanza di spettatori.
Gli atleti sono stati colti di sorpresa quando hanno notato i loro familiari sullo schermo gigante che gli è stato mostrato subito dopo la gara o la premiazione.
Purtroppo i protocolli sanitari e di sicurezza hanno richiesto di disputare l’evento a porte chiuse e l’assenza di pubblico si fa sentire.
Mancano gli applausi e le acclamazioni innalzate dallo speaker come normalmente avviene, manca il calore del pubblico.
Ebbene gli organizzatori di Budapest hanno cercato di diminuire questa mancanza affinchè gli atleti potessero in qualche modo celebrare le proprie vittorie con la propria famiglia.

Non è anche questo il senso dello sport?
Molti atleti sono rimasti sbalorditi quando all’uscita dalla piscina hanno notato uno o più membri della loro famiglia che li salutavano dallo schermo gigante del Duna Arena.
La magiara Katinka Hosszu è stata ad esempio accolta dalla madre, mentre l’ucraino vincitore dei 1500 stile libero Mykhaylo Romanchuk si è commosso scoprendo la sua amata moglie che lo salutava dal monitor.
Lo stesso è accaduto al romeno Robert-Andrei Glinta che ha guardato piuttosto sbalordito e felice sua madre pochi secondi dopo aver conquistato il suo primo titolo europeo in carriera.
Volevamo compensare gli atleti per la mancanza dei soliti edificanti applausi dalle tribune affollate – ha dichiarato David Szanto, CEO del Comitato Organizzazione – Non possiamo creare la stessa atmosfera di 5mila persone che avrebbero potuto essere qui al Duna Arena, ma con questa idea abbiamo voluto dare agli atleti qualcosa che gli riscaldasse il cuore a fine gara. Abbiamo cercato di raggiungere quasi 300 famiglie tra gli atleti favoriti”
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