La ligure strappa il settimo tempo e raggiunge un sogno, Stefano Ballo manca la finale 200 stile per 13 centesimi
Una gioia e un dispiacere, parte così la seconda nottata italiana di finali e semifinali delle Olimpiadi di Tokyo che dopo l’esclusione di Stefano Ballo dalla finale dei 200 stile per un soffio, regalano una Martina Carraro storica nei 100 rana.
Le semifinali 200 stile libero maschili che aprono il programma Azzurro vedono infatti nella prima gara Stefano Di Cola in 1’47”19, controprestazione netta rispetto all’1’46”67 che aveva segnato in batteria migliorando di 17 centesimi il personale del Sette Colli che lo vede chiudere 14esimo.
Tocca a Stefano Ballo provare il numero e al termine di una gara combattuta, arriva un ottimo 1’45”84, seconda volta in carriera sotto l’1’46” e a 17 centesimi dal Record Italiano di Filippo Megli dei Mondiali 2019, 4 centesimi più lento del crono nuotato in batteria in cui aveva segnato il personale.
Non basta però purtroppo all’atleta del Centro Sportivo Esercito e Time Limit allenato da Andrea Sabino a Caserta per arrivare in finale.
Una finale olimpica che in questa gara ha visto Azzurri in vasca solo ad Atene 2004 con Emiliano Brembilla che concluse ottavo.
Ho nuotato un crono a 4 centesimi da ieri e posso ritenermi più che soddisfatto – ha dichiarato Ballo – Ovviamente ci avevo sperato in una finale, ma non è finita, abbiamo la staffetta e spero di togliermi soddisfazioni. Abbiamo un grande gruppo e possiamo fare la differenza”

Peccato perché la finale olimpica resta a 13 centesimi, con l’1’45”71 nuotato dal brasiliano Fernando Scheffer che ha peggiorato 66 centesimi rispetto alle batterie.
Duncan Scott nuota il miglior crono in 1’44”60 confermandosi l’uomo da battere dopo aver nuotato 1’44”47 quest’anno, ma sarà una finale di altissimo livello con i vari Kieran Smith, Danas Rapsys, Tom Dean ma anche il giovanissimo David Popovici, classe 2004 che vedremo domani.
Crono peggiorato rispetto alle batterie anche nelle semifinali dei 100 rana femminili di Martina Carraro che nuota in 1’06”50 contro il personale che aveva siglato al primo turno in 1’05”85, ma non è l’unica a peggiorare e basta per arrivare in finale con il settimo crono.
Obiettivo centrato, non era facile, si lavora da tanto tempo per questa finale e riuscire ad arrivarci è una soddisfazione – ha dichiarato Martina Carraro – La gara è aperta e me la giocherò con le altre, devo recuperare energie. È difficile recuperare energie tra la sera e il mattino, ma siamo tutti nella stessa difficoltà e bisogna non pensarci”
La ligure diventa la terza donna italiana in una finale olimpica dei 100 rana dopo Monica Bonon e Manuela Dalla Valle rispettivamente in finale in questa gara a Mosca 1980 e Barcellona 1992.
Il miglior crono è ancora della sud africana Tatjana Schoenmaker, anche lei con un tempo peggiore delle batterie in 1’05”07 davanti alla campionessa olimpica statunitense Lilly King, con 1’05”40.
In finale anche la russa argento olimpico in carica Yulia Efimova, quinta in 1’06”34.
Video Gara
Nella finale dei 100 farfalla femminili che aveva aperto la mattinata giapponese, notte fonda in Italia, la canadese Maggie MacNeil vince il titolo olimpico dopo aver vinto il titolo mondiale vinto in corea nel 2019 nuotando in 55”59 e segnando il nuovo Record Americano al termine di una gara entusiasmante che la vede risalire dalla settima alla prima posizione con sua grande sorpresa.
Argento alla cinese Zhang Yufei con 55”64 e bronzo all’australiana bronzo mondiale in carica Emma McKeon con 55”72.
Spodestata dunque la campionessa olimpica e argento mondialein carica Sarah Sjostrom che chiude settima in 56”91.

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