“Oggi i miei avversari stavano meglio di me ma il mio cuore ha fatto la differenza” e adesso si apre un’altra Olimpiade per Paltrinieri
Si apre con la finale degli 800 stile libero maschile il programma odierno delle Olimpiadi di Tokyo, la prima storica finale olimpica di questa specialità inserita in questa edizione dei Giochi nel programma olimpico.
Gregorio Paltrinieri ci arriva ammaccato dalla mononucleosi ma ha voluto esserci a tutti i costi, conquistandosi una corsia per questa sua terza finale olimpica in carriera.
L’ucraino campione europeo in carica Mykhailo Romanchuk e il tedesco campione mondiale dei 1500 Florian Wellbrock che hanno nuotato i crono più veloci al mondo quest’anno, gli avversari da provare a battere.
Il campione olimpico dei 1500 e mondiale in carica degli 800 parte dalla corsia 8 alla ricerca del meglio che può fare, conscio della condizione sfortunata in cui è arrivato in Giappone, lanciandosi inaspettatamente all’attacco della gara nuotando davanti a tutti per 700 metri.
Il parziale a metà gara è di 3’50”55 e l’attacco dell’atleta delle Fiamme Oro e Coopernuoto allenato da Fabrizio Antonelli persiste con un coraggio e un cuore enorme.
L’unico del podio iridato dell’ultimo mondiale a disputare questa finale olimpica, Gregorio Paltrinieri mette in atto l’impossibile e l’impensabile alla vigilia di questa finale.
Le ultime due vasche diventano un assalto al forte da parte dello statunitense Robert Finke, dell’ucraino
Mykhailo Romanchuk e del tedesco Florian Wellbrock ma super Greg è duro a cedere e combatte come un gladiatore fino all’ultima bracciata.
Soltanto Finke riesce a mettergli la mano davanti in 7’41”87, ma Gregorio Paltrinieri si prende un argento che vale come un oro con il crono di 7’42”11 precedendo un incredulo Romanchuk che chiude terzo in 7’42”33.
Da sottolineare il 26”39 di Finke all’ultima vasca, una chiusura strabiliante, migliore persino dell’ultimo 50 di Tom Dean e di tutti gli otto finalisti dei 200 stile di questa Olimpiade.
Una chiusura che ha fatto saltare totalmente il banco, da quarto ai 750 metri a primo, dalla medaglia di legno all’apoteosi in 26 secondi.
Resta il fatto che gareggiare al mattino influisce non poco: hanno peggiorato sia l’ucraino che il tedesco di un secondo rispetto alle batterie del pomeriggio di un giorno e mezzo prima.
L’esultanza di Paltrinieri la dice lunga sull’impresa che è riuscito a fare nell’Aquatics Centre di Tokyo, dando continuità al suo personale medagliere che lo vede al podio delle lunghe distanze in vasca dagli Europei 2012.
Miracolo è dire poco, se me lo avessero detto un quarto d’ora fa non ci avrei creduto – ha dichiarato Gregorio Paltrinieri – Ero una persona diversa dalla batteria, un’altra voglia di gareggiare, un’altra mentalità. Un mio grande amico mi ha scritto ieri sera che queste finali si vincono col cuore e non con la testa. Forse nella mia vita troppe volte ho programmato certe cose e troppe volte ho fatto tutto di testa e stavolta avevo troppi pensieri confusi. Aveva ragione il mio amico, queste gare si vincono col cuore e quello che ci ho messo io in questa finale è stato tanto. I miei avversari potevano stare meglio di me fisicamente, hanno potuto affrontare la gara meglio di me tatticamente, ma il mio cuore ha fatto la differenza. Sono stato fermo un mese e tutti i miei sogni si sono sgretolati, ho fatto un percorso graduale ma non sapevo dove sarei potuto arrivare. Brutto perché l’oro era lì vicino ma stavolta va bene così, sono felicissimo”

Lo sguardo incredulo di Romanchuk che non si aspettava di arrivare dietro a super Greg e l’aria attonita di Wellbrock che aveva già perso il confronto con Paltrinieri agli Europei in Acque Libere e che ha chiuso ai piedi del podio in 7’42”68 rappresenta chiaramente anche la sorpresa degli avversari.
Penso sempre che da queste situazioni esca anche un altro Greg. In batteria non ero riuscito a esprimermi al meglio non sapendo quali fossero le mie reali condizioni – ha aggiunto Paltrinieri – Negli ultimi mesi avevo sempre brutte sensazioni in allenamento e anche in batteria non mi sono sentito bene. In finale è arrivata finalmente quella sensazione che mi ha fatto sentire bene. I 1500 saranno un’altra gara ma non ho aspettative, vedremo come va. Sono venuto qui solo per fare il mio meglio ed è quello che farò anche nei 1500”

Un miracolo sportivo, un Paltrinieri pazzesco e che ha compiuto un’impresa titanica con questo argento che segue all’oro nei 1500 di Rio 2016.
Adesso è un’altra Olimpiade per lui!
Video Finale 800 stile libero Gregorio Paltrinieri
Fuori dai giochi alle semifinali il campione in carica kazaco Dmitriy Balandin, la finale dei 200 rana maschile vede il trionfo dell’australiano Izaac Stubblety-Cook davanti a tutti col Record Olimpico di 2’06”38 che cancella il2’07”22 di Ippei Watanabe di Rio 2016.
Primo titolo olimpico in carriera dopo la vittoria dei 200 rana ai Campionati Pan Pacific disputati nel 2018 proprio a Tokyo per Stubblety-Cook, che precede sul podio l’olandese Arno Kamminga con 2’07”01.
Dopo i due argenti nei 100 e 200 rana vinti agli Europei di Budapest, l’olandese ripete dunque la stessa doppietta anche alle Olimpiadi.
Terzo a sorpresa il finlandese Matt Mattsson con 2’07”13 davanti al più quotato russo Anton Chupkov, bronzo a Rio 2016 e campione del mondo in carica, con 2’07”24.
Le semifinali dei 100 stile libero femminile vedono ancora lafavorita australiana Emma McKeon davanti a tutte in 52”32 seguita sempre dalla cinese della Repubblica di Hong Kong Siobhan Haughey con 52”40.
In finale anche la canadese campionessa olimpica in carica Penny Oleksiak, quinta con 52”86, la svedese Sarah Sjoestroem, bronzo olimpico in carica, quarta con 52”82 e l’olandese Femke Heemskerk, 34 anni il prossimo 21 settembre, argento con la 4×100 stile a Londra 2012 e oro a Pechino 2008, la prima medaglia d’oro olandese nella staffetta veloce ai Giochi dal 1936, sesta con 52”93.
Le semifinali dei 200 dorso maschile continuano a offrire un sorprendente britannico Luke Greenbank che arriva in finale con il secondo tempo di 1’54”98 dietro il russo bronzo olimpico e campione mondiale in carica Evgeny Rylov in 1’54”45 e davanti allo statunitense campione olimpico e argento mondiale in carica Ryan Murphy in 1’55”38.
Il podio olimpico dei 200 farfalla femminile viene completamente variato rispetto a quello di Rio 2016 e il trionfo della cinese Zhang Yufei con 2’03”86, seguita dalla doppietta statunitense Regan Smith con 2’05”30 e Hali Flickinger con 2’05”65, mentre chiude ai piedi del podio la campionessa mondiale in carica Boglarka Kapas con 2’06”53.
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