Il nuotatore veronese allenato da Marcello Rigamonti conquista la sua quinta medaglia paralimpica. Riccardo Menciotti si ferma ad un soffio dal bronzo
Stefano Raimondi mette in saccoccia un’altra medaglia alle Paralimpiadi di Tokyo per l’Italia.
L’azzurro, già oro nei 100 rana SB9, argento nei 100 farfalla S10 e 4×100 stile 34 punti e bronzo nei 100 stile S10 qui a Tokyo, porta a casa un altro argento nella gara dei 100 dorso S10.
Dopo l’argento di Antonio Fantin nei 400 stile libero S6 – clicca qui per saperne di più – e quello di Simone Barlaam nei 100 farfalla S9 – clicca qui per approfondire – l’Italia incrementa ancora il bottino di medaglie proprio grazie al 23enne veronese.
L’atleta della Verona Swimming Team allenato da Marcello Rigamonti resta sempre in seconda posizione, alle spalle dell’ucraino Maksym Krypak che mantiene sempre la testa della gara con la vittoria ottenuta in 57″19 con annesso Record del Mondo (vecchio limite di 57″24 dello stesso, ndr).
Argento quindi per Raimondi con 59″36.
Oggi è stata davvero dure. Avrei voluto stare più vicino a Maxim ma alla partenza era già scappato via. Ho cercato di controllare il più possibile in modo da fare meno fatica possibile. Gli ultimi 25 metri sono stati davvero duri. La stanchezza si è fatta sentire ora che ormai sono quasi dieci giorni di gare. Sono comunque molto contento per questo argento”
Non è bastata la determinazione e il tentativo di tenuta per l’altro azzurro Riccardo Menciotti.
L’atleta 26enne del Circolo Canottieri Aniene per la prima parte di gara si piazza in terza posizione. Dopo la virata prova a tenere la posizione e difendersi dall’attacco del francese Florent Marais e l’olandese Bas Takken che viaggiano forte verso l’azzurro.
Il nuotatore di terni, alla sua seconda paralimpiade dopo quella di Rio 2016, deve arrendersi per soli 16 centesimi al francese Marais che conquista il bronzo con 1’01″30.
E’ una gara che è partita male perchè in questi giorni sentivo che non stavo a mio agio in acqua – racconta Menciotti – Ho cambiato qualcosa rispetto al solito proprio per trovare un po’ di equilibrio, ma non è bastato. Il tempo è sopra il mio personale. Il bronzo era nelle mie corde. Il bello e brutto dello sport è questo, per uno che perde c’è sempre uno che vince. Io ci ho provato fino alla fine”
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