Motivazione che lascia a bocca aperta, “I vertici FINA preferiscono gestire la LEN direttamente, sono stato minacciato di morte”
Paolo Barelli lascia la LEN, decisione che arriva improvvisamente a soltanto 15 mesi dalle elezioni in cui fu confermato alla carica di Presidente con oltre l’80% di consensi.
Le motivazioni spiegate dal numero uno della Federnuoto nel monito in assemblea lasciano a bocca aperta, perché parlano di minacce di morte e manovre di imposizione.
Proprio stamattina è in corso il Congresso Straordinario LEN presso lo Sheraton Airport Hotel di Francoforte, finalizzato a rivedere e rieleggere le cariche in LEN e per il quale però Barelli ha deciso di non candidarsi nuovamente, presentando direttamente le dimissioni.
Il vertice della FINA preferisce interessarsi di LEN in modo diretto – le parole di Barelli – Chi oggi siede nei posti di vertice della FINA ha addirittura espresso nei miei confronti anche la volontà di uccidermi”
Il comunicato pubblicato su Federnuoto definisce l’atteggiamento del nuoto europeo come un’entità che “si piega a maschere fuorvianti manovrate da bramosia di potere. “L’Europa baratta la propria indipendenza per una poltrona; rinnega se stessa nel Congresso Straordinario di Francoforte cambiando guida e management.”
Una situazione sorprendente, che speriamo non comporti conseguenze sull’organizzazione dei Campionati Europei di Roma 2022.
Il presidente Paolo Barelli ha diretto egregiamente la LEN in maniera esemplare, come del resto fa con la Federnuoto, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Il livello organizzativo e gestionale degli eventi di nuoto in Europa si è alzato nettamente rispetto al passato e questo è sicuramente frutto del lavoro di sinergia del Bureau della LEN e delle federazioni europee.
E non solo: prima dell’insediamento di Barelli, la LEN aveva poco più di 249 mila euro di fondi e un negativo finanziario di –660.479 euro, contro gli oltre 5 milioni di fondi e quasi 800mila euro in positivo finanziario al 2019, prima della pandemia, con l’era Barelli.
Qui tutti i numeri che rappresentano il lavoro svolto dalla LEN negli ultimi dieci anni
Il monito di Paolo Barelli in assemblea:
Cari amici colleghi,
ritengo che ogni momento di difficoltà crei delle opportunità. Noi oggi abbiamo la possibilità di uscire da questo LEN Congress con chiarezza: considerare positivo il buon lavoro fin qui svolto da LEN e dal LEN Bureau o affidare la LEN ad altri che ambiscono di arrivare a gestirla attraverso modalità violente sotto la regia esterna della nuova leadership di FINA.
Del resto cosa mai è accaduto dalle elezioni della LEN dell’8 novembre 2020 concluse con il sostegno delle federazioni nazionali che ha superato l’80%?
Abbiamo continuato a lavorare, guidati dal LEN Bureau che avete eletto, per affrontare la pandemia con determinazione e risolutezza. I risultati parlano chiaro. Ci siamo riusciti in modo esemplare. Infatti siamo l’unico organismo continentale di FINA ad aver disputato ogni singolo evento o campionato programmato, in piena sicurezza ed elargendo contributi a federazioni e premi ad atleti solo negli anni 2020 e 2021 per un totale di quasi 3 mln di euro.
Il nostro modo di operare non è cambiato dal mio insediamento nel 2012. Da allora abbiamo ripianato una situazione finanziaria che non consentiva neanche la gestione ordinaria della LEN, passando da 250.000 € ad oltre 5 mln di liquidità e destinando dal 2015 ad oggi 9 mln di risorse a federazioni ed atleti. Abbiamo alimentato i contributi anno dopo anno, con criteri di merito trasparenti; abbiamo promosso la partecipazione di ogni federazione ai nostri eventi, che hanno coinvolto oltre 50 città di 25 Paesi; abbiamo aumentato l’appeal e il valore commerciale dei nostri macro-eventi che hanno toccato città importanti come Berlino, Londra, Glasgow, Edimburgo, Budapest, Belgrado, Barcellona, Herning, Netanya, Copenhagen, Kazan e, tra pochi mesi, saranno di scena a Roma e Spalato. Fino al 2012 spesso le candidature per ospitare gli eventi LEN andavano deserte, quasi dovevamo cercare ospitalità caritatevole, come avvenuto nel 2012 con Debrecen ed Eindhoven. Invece adesso generiamo grande interesse tra istituzioni, sponsor, media e televisioni e tutti gli eventi sino al 2024 hanno già una casa.
Dunque, cosa è cambiato dal novembre 2020? Inutile girarci in tondo. Il 5 giugno 2021 è cambiato il vertice della FINA che, anziché promuovere politiche di partnership, inclusione e coinvolgimento, preferisce interessarsi di LEN in modo diretto utilizzando alcune persone “yes-men” che fino ad ora nulla hanno fatto per la nostra comunità, dopo che noi abbiamo l’abbiamo resa leader sulla scena mondiale per gestione economica e risultati. Una vocazione quella di alcune persone di FINA già nota ed espressa fin dal 2014.
Per meglio comprendere la situazione, vi devo inoltre confidare che chi oggi siede nei posti di vertice della FINA ha addirittura espresso nei miei confronti anche la volontà di “uccidermi” probabilmente per avere il campo libero nel controllo di LEN. Chi lo desidera può chiedermi di vedere il documento.
Ebbene, questa è la verità; consegnare e sottomettere LEN alla FINA utilizzando persone già perdenti in precedenti LEN Congresses.
In 10 anni abbiamo costruito insieme una LEN forte e solidale ed ora c’è chi vuole acquisirla per interessi, smania di potere e ambizione personali.
Le accuse mosse contro il Bureau e contro di me le abbiamo minuziosamente e dettagliatamente esaminate ben prima delle elezioni del 2020 e le autorità svizzere faranno chiarezza definitiva. Queste accuse hanno rappresentano il Cavallo di Troia di chi vuole ingannarvi mascherando un vile atto politico.
Diffidate delle menzogne; guardatevi dalle promesse prive di contenuti e integrità.
Io non voglio invece speculare nei riguardi di chi recita il ruolo di leader della inappropriata azione contro il LEN Bureau eletto poco più di un anno fa. So perfettamente che il candidato alla presidenza è oggetto, secondo alcuni media, di un’inchiesta da parte della giustizia portoghese per questioni legate a truffe nell’ambito della propria attività universitaria; che è stato protagonista di un video di autoerotismo circolato durante i campionati europei di Glasgow 2018; che è artefice del ritiro della candidatura di Lisbona cui LEN aveva assegnato in buona fede i campionati europei di nuoto in vasca corta del 2021. Trovo davvero curioso leggere sul suo profilo di candidatura che intenderebbe portare in LEN “…democracy, integrity, transparency…”.
La LEN è oggetto di interesse e azioni poco trasparenti. Proteggiamola. Siamo noi ad averne costruito le fondamenta in 10 anni di sacrifici. Il nostro bilancio è il nostro garante; i risultati dei nostri atleti la nostra forza.
Lascio il LEN Congress, insieme ai miei colleghi del Bureau, per consentire la prosecuzione dei lavori. Non mi candido alla presidenza per dissidi con la FINA e con l’auspicio che l’autonomia della LEN sia sempre garantita e tutelata.
Con soddisfazione mi occuperò della mia federazione nazionale e degli altri miei molti impegni personali.
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