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Studiare e nuotare ad alti livelli, Federica Nocera ci è riuscita negli USA

In Italia “O fai una cosa o ne fai un’altra”, mancano strutture e la cultura allo sport che invece vive negli Stati Uniti

Studiare e nuotare ad alti livelli è un’impresa a cui migliaia di giovani sono chiamati in Italia, poiché purtroppo non esiste ancora ad oggi un’organizzazione tale da supportarli, anzi.

Spesso gli studenti, dalle scuole secondarie di secondo grado all’Università, sono purtroppo trattati con sufficienza se ricoprono anche la veste di atleta.

Non esistono giustificazioni che tengano e nel caso del nuoto, anche la partecipazione a un Campionato Italiano non basta per presentarsi a scuola impreparati.

La frase più quotata tra i docenti è “O fai una cosa o ne fai un’altra”, ma questo accade senza colpa di nessuno, perché oltre le strutture di supporto, in Italia manca anche la cultura allo sport.

Chi però ha veramente voglia di studiare in maniera eccelsa per garantirsi un’ottima preparazione, ma ha anche di nuotare ad alti livelli inseguendo ambiziosi traguardi, può comunque farlo, volando negli Stati Uniti, come ha fatto Ludovico Viberti di cui abbiamo parlato lo scorso novembre.

E come ha fatto anche Federica Nocera, classe 2002 triestina, che si è affidata alle preziose mani del Drexel University di Philadelphia per coltivare i suoi sogni accademici e sportivi grazie alla borsa di studio ottenuta.

Traferirsi temporaneamente negli Stati Uniti è una scelta matura e consapevole, perché oltre ad avere la possibilità di studiare e nuotare ad alti livelli, i giovani possono anche formarsi e crescere attraverso un’esperienza sociale e culturale unica.

Sono molto contenta della scelta che ho fatto lo scorso luglio partendo per gli USA racconta la dorsista tesserata per la Trieste Nuoto Philadelphia offre davvero di tutto, dall’arte alla tecnologia e poi è molto ordinata e pulita. Ci sono tanti stimoli intorno a me e questo mi ha aiutata ad inserirmi in una realtà nuova”

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Che studi segui negli Stati Uniti?

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Ho iniziato con Studi Esploratori, che consiste nei primi due anni di scegliere diverse major da provare. Nel primo quadrimestre ho provato International Business, ma adesso mi sto spostando verso Comunicazione”

Come hai vissuto la fase di ambientamento?

Per fortuna sono sempre stata aperta alle nuove esperienze, quindi all’inizio ho avuto sicuramente difficoltà per le differenze di cultura, ma tutto quello che potevo fare e provare l’ho fatto e ad oggi mi sento già integrata in questa realtà”

Nessun tipo di difficoltà quindi?

Direi di no. Ho dovuto certamente scendere a qualche compromesso rispetto a quelli che sono i miei valori e abitudini maturate in una città piccola come Trieste, dove tutti conoscono tutti.

Qui sono molto aperti, quindi mi sono un po’ adeguata al loro modo di ragionare comprendendo il loro punto di vista e la loro diversità.

Come definiresti complessivamente la tua vita dopo oltre sei mesi di esperienza negli USA?

Riesco ad avere una vita sociale che mi piace molto, dalla cena e aperitivo con gli amici, alle confraternite del College che sono davvero come si vedono nei film.

Poi ci sono le feste tra atleti, molto sane, molto belle e piacevoli. Insomma ti dico sinceramente che è molto facile integrarsi qui: tutti sono sempre molto disponibili e poi hanno una certa preferenza per gli italiani”

Sei soddisfatta anche di come ti stai allenando?

Si molto. Sono stata nominata Rookie Swimmer of the Month sia a dicembre che a febbraio e nuotatrice della settimana da CAA a novembre, quindi sono molto orgogliosa.

Ogni College compete in una Conference, una specie di Campionato, in cui ho ottenuto i punti necessari per raggiungere la vetta della classifica generale a livello individuale.

Mi alleno anche facendo un po’ di palestra, che in Italia facevo meno rispetto a quello che sto facendo negli USA e questo mi sta aiutando molto a migliorare”

Federica ha ricevuto la nomination dopo aver vinto tutti e tre i suoi eventi individuali nella vittoria della sua squadra di Drexel contro Towson. 

Prima nei 100 dorso con 56″34, nei 200 dorso in 2’01″30, entrambi i tempi tra i primi dieci della CAA in questa stagione, e nei 200 misti con 2’09″38.

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foto: Drexel Dragons

In quali eventi competitivi sarai impegnata in questa stagione?

Prediligerò sicuramente quelli negli Stati Uniti, dove ho gare ogni due settimane. Sono ritornata in Italia per trascorrere le festività natalizie, ma poi sono tornata volentieri negli USA. Vorrei ritornare nuovamente in Italia quest’anno per partecipare al Trofeo Sette Colli e ai Campionati di Categoria”

Quanto conta per te l’opportunità che stai vivendo?

Tanto e sono veramente grata a College Life Italia, che mi ha contattata e mi ha messo a conoscenza dell’opportunità che potevo avere negli USA aiutandomi tanto, anche se all’inizio ero molto scettica sul partire.

Non pensavo fosse una cosa adatta a me e invece poi ho deciso di provare. La mia famiglia mi ha sempre sostenuta, sia che io avessi deciso di partire, che il contrario. Mi sono presa un paio di mesi di riflessione e poi ho deciso.

Stare così lontana da casa è un’esperienza impegnativa, ma sono contenta di aver deciso di viverla. È un’opportunità di crescita personale, oltre che agonistica e accademica”

In che modo ti ha assistito College Life Italia?

C’è veramente molta assistenza da parte loro, attraverso un tutor che ti segue per selezionare la migliore Università più adeguata rispetto alle proprie esigenze e nei vari step per la creazione del proprio profilo e la trasmissione dei documenti alle varie Università. Tutti sono molto disponibili e preziosi”

È stato complicato ottenere la borsa di studio?

Credo di no, ho ricevuto molte proposte, anche perché i miei risultati non erano indifferenti, ma credo che generalmente non sia complicato e stiamo parlando di borse di studio che coprono tutte le spese!”

In Italia sarebbe stato possibile avere tutto questo?

No, assolutamente. Negli USA puoi dare il massimo in entrambe le cose, in Italia non è possibile. Devi saltare l’allenamento per studiare, oppure entrare un’ora più tardi per fare il doppio allenamento.

Se negli USA fai un ritardo di dieci minuti, ti comprendono, così come in piscina sono aiutata sotto il punto di vista accademico.

In Italia non esistono queste cose nella maniera più assoluta. Qui ogni College ha una squadra e ogni College fa di tutto purchè ogni atleta sia in grado di fare bene sia negli studi che nello sport”

Se una tua compagna di nuoto te lo chiedesse, le consiglieresti di fare la tua stessa scelta?

Assolutamente si e lo sto già facendo, perché passate le prime due settimane, passano tutti i timori ed è un’esperienza che ti fa crescere e ti arricchisce.

Se posso dare un consiglio a tutti è di non scegliere un posto dove ci sono tanti altri italiani, perché si finirà per contare molto di più sul loro appoggio e la crescita non sarebbe la stessa”

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine