Fu l’inizio di una nuova era per il nuoto italiano, “Ricordo un pubblico clamoroso e la mia grande emozione, all’epoca fu qualcosa di incredibile”, i ricordi e un aneddoto dell’atleta, oggi tecnico, di quell’Europeo
Con oggi sono trascorsi quaranta anni esatti dalla medaglia d’oro vinta da Giovanni Franceschi nei 200 misti ai Campionati Europei di Roma 1983.
Fu una medaglia significativa, che tra l’altro arrivò con il Record Europeo siglato con il tempo di 2′02”48, un traguardo storico di valore incredibile a quei tempi e che indubbiamente rappresentò l’inizio di un nuovo ciclo per il nuoto italiano a livello internazionale.
E quattro giorni dopo l’atleta lombardo, allora 20enne, raddoppiò addirittura il bottino individuale vincendo l’oro anche nei 400 misti, anche in quell’occasione migliorando il Record Italiano con il crono di 4′20”41, al quale pochi minuti dopo aggiunse il bronzo della 4×200 stile libero vinto insieme a Paolo Revelli, Fabrizio Rampazzo e Marcello Guarducci.
Per i progressi fatti negli anni dalla nazionale italiana di nuoto, vincere almeno una medaglia ai Campionati Europei, anche se d’oro, sembra oggi una cosa quasi scontata e invece quaranta anni fa non lo era affatto, anzi.
All’epoca quelle due vittorie mi diedero una certa visibilità – racconta Giovanni Franceschi a S4L – Fui ospite in trasmissioni televisive principali dell’epoca, su reti nazionali, ed ebbi un risalto significativo. Per raccontarne una, all’epoca avevo una Citroen Visa e Citroen, sapendo che avessi una passione per i motori e che mi piaceva andare in pista di tanto in tanto, preparò un’evoluzione meccanica della mia auto in maniera incredibile, negli interni e negli esterni, oltre che per il motore. Anche quello fu segno tangibile che all’epoca ebbi una certa visibilità”

I due ori di Giovanni Franceschi agli Europei arrivarono dopo un paio di tasselli che l’atleta aveva già piazzato.
L’anno prima era diventato il primo nuotatore italiano a salire sul podio iridato individuale conquistando la medaglia di bronzo nei 200 misti ai Mondiali di Guayaquil 1982.
In quello stesso mondiale, arrivò quarto nei 400 misti e questi furono gli unici risultati rilevanti conseguiti dagli Azzurri in quella edizione.
Facendo ancora qualche bracciata indietro, nel 1979, a 16 anni, Franceschi siglò il Record Italiano Assoluto dei 200 misti, mentre nel 1980, a 17 anni, mancò di poco l’ingresso nella finale olimpica dei 400 misti ai Giochi di Mosca.
L’anno seguente il 18enne Franceschi fu protagonista ai Campionati Europei di Spalato, conquistando l’argento nei 200 misti e il bronzo nei 400 misti.
Forse nemmeno nei sogni dello stesso atleta c’era l’idea di poter fare ancor meglio agli Europei successivi, vincendo tra l’altro l’oro continentale dopo ben venticinque anni da quello vinto nei 100 stile libero da Pucci nell’edizione di Budapest 1958!
Gli Europei di Roma 1983 rappresentarono il picco della carriera di Giovanni Franceschi, che ha ricordi di qui momenti vissuti nella piscina dello Stadio del Nuoto del Foro Italico di Roma che ancora lo emozionano dopo quaranta anni.
Anche in quell’occasione furono montante delle tribune temporanee per allargare i posti a sedere e ricordo una presenza di pubblico clamorosa, che all’epoca era qualcosa di nuovo – racconta Long John, come fu soprannominato per la sua statura fisica – Oggi in qualsiasi evento internazionale di nuoto ci si aspetta una presenza di pubblico importante, ma all’poca non era certamente una consuetudine.
Essere lì attorniato da tutta quella gente, mi colpì tanto. Ricordo la mancanza di saliva sul podio, causata dall’emozione e dalla soddisfazione di essere arrivato lì. Posso capire i ragazzi che hanno gareggiato 12 mesi fa agli Europei di Roma. Quelli furono momenti indimenticabili per me”
Hai anche qualche aneddoto da raccontare?
Quella era un’epoca in cui andavano di moda i gavettoni d’acqua ed io ero abbastanza competitivo in questo – racconta Franceschi – Ovunque, anche in strada. La follia della gioventù e il fatto di essere euforici, ci faceva fare cose assurde. Però anche questo ci dice che l’acqua era il nostro elemento, in ogni momento della giornata”
L’anno seguente, nel 1984. Giovanni Franceschi disputò la sua seconda Olimpiade in carriera, arrivando in finale dei 400 misti senza però trovare il podio.
Quegli Europei furono un nuovo punto di partenza per la nazionale Azzurra.
La nazionale italiana di nuoto veniva da anni difficili e quindi arrivammo a gareggiare a Roma senza particolari pressioni o attese e forse questo aiutò – ricorda Giovanni Franceschi – Furono sicuramente Europei che diedero uno slancio al nuoto italiano”
Oltre alle cinque medaglie internazionali vinte individualmente e ai due record europei stabiliti in quei magici Europei di Nuoto di Roma 1983, nella sua carriera, Giovanni Franceschi ha vinto tredici titoli nazionali, migliorando diciannove primati italiani.

Dopo tanti anni, Giovanni Franceschi rappresenta ancora una delle figure di riferimento nel mondo del nuoto, in cui è costantemente presente.
Oggi, dal 1995, porto avanti il progetto di Camp estivi dedicati alle fondamenta del nuoto, che le categorie giovanili devono curare prima di ogni cosa – spiega Franceschi – Sono cose che per ovvi motivi pratici mancano talvolta nelle società e che noi cerchiamo di colmare. Ora siamo a Riccione, poi saremo a Viareggio, poi a Milano. Dopo tanti anni ho la fortuna di lavorare in posto che amo, nel mio mondo e non potrei chiedere di meglio”
Come ti farebbe piacere concludere questa intervista?
Il modo più bello è darsi appuntamento per l’80esimo anniversario dell’oro di Roma 1983 per una nuova intervista”
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