A 32 anni è ancora una delle atlete più temute e competitive a livello internazionale, pronta a rincorrere la corona olimpica a Tokyo
Non tutti i nuotatori di alto livello possono permettersi di festeggiare il compleanno dei 32 anni con ancora colpi in canna da poter sparare, perché per gli Dei dell’acqua si sa, toccati i 30 comincia d essere tutto più difficile e competere con avversari che hanno quasi la metà dei tuoi anni non è facile per nessuno.
Nessuno tranne lei, Federica Pellegrini, che nonostante i 32 anni che compie oggi, è ancora una delle atlete più temute a livello internazionale e una delle poche che può concorrere al titolo olimpico in proiezione dei Giochi di Tokyo del prossimo anno, ai quali ci arriverà alla soglia dei 33 anni.
Una sportiva infinita insomma, lei, che solo un anno fa ha conquistato il titolo mondiale dei 200 stile libero lasciando le avversarie, più giovani di lei, a bocca aperta e occhi spalancati. Le più accreditate dai bookmakers alla vittoria finale alla vigilia dell’evento erano le australiane Emma McKeon, 26 anni, e Ariarne Titmus, 19 anni, che un mese prima dell’evento avevano nuotato la specialità abbondantemente sotto all’1’55”, la statunitense Katie Ledecky, 23 anni reduce da tre ori individuali e due in staffetta ai precedenti Mondiali di Budapest e dai quattro ori olimpici di Rio 2016, uno dei quali proprio nei 200 stile, la svedese Sarah Sjostrom, 26 anni, vice campionessa olimpica dei 200 stile e campionessa olimpica dei 100 farfalla a Rio 2016 e tre volte oro ai precedenti Mondiali nei 50 stile e 50 e 100 farfalla, la canadese Taylor Ruck, 20 anni, che aveva nuotato il miglior crono al mondo nell’anno precedente e la francese Charlotte Bonnet, 25 anni, che era stata la vincitrice dei 200 ai Campionati Europei dell’anno prima.

Photo © Andrea Staccioli / Deepbluemedia / Insidefoto
Nella finale del Nambu International Aquatics Center di Gwangju insieme a lei ci arrivarono soltanto la Titmus, la Sjostrom e la Bonnet, ma il parco avversarie restava insidioso con l’astro nascente canadese Penny Olesiak, oro olimpico nei 100 stile libero e la cinese Yang Junxuan che in quella finale fece il Record del Mondo Junior.
Dopo quel glorioso Mondiale, è stata eletta la più grande duecentista dello stille libero della storia dalla rivista Swimming World pubblicata da Swimming World Magazine che le dedicò nell’occasione la copertina del numero di aprile dal titolo For Love Of The Sport, ripercorrendo le tappe e le medaglie più importanti della sua carriera fino ad oggi e sottolineando il fattore incredibile che la vede vincere medaglie a un Mondiale dall’edizione del 2005.
È stata poi eletta Atleta dell’anno 2019 nel corso del Gran Galà della Rosea organizzato dalla Gazzetta dello Sport, giunto alla quarta edizione, con oltre 200mila voti ricevuti su Gazzetta.it.
Portabandiera dell’Italia nella Cerimonia di Apertura della 31esima edizione dei Giochi Olimpici di Rio, prima nuotatrice italiana a vincere una medaglia d’oro alle Olimpiadi con il trionfo a suon di Record del Mondo ai Giochi di Pechino 2008 all’età di soli 20 anni, la più giovane atleta italiana di sempre a salire su un podio olimpico individuale con l’argento nei 200 stile libero ai Giochi di Atene 2004 vinto all’età di 16 anni, prima ed unica atleta italiana della storia a vincere quattro medaglie d’oro in quattro edizioni consecutive dei Campionati Europei e prima e fino ad ora unica donna al mondo capace di conquistare l’oro sia nei 200 che nei 400 stile libero in due edizioni consecutive dei Campionati Mondiali, ma anche prima ed unica atleta al mondo a salire per otto volte di fila sul podio mondiale dei 200 stile libero.
Questo è stato un anno di transizione per tutti a causa del Covid e anche per lei, che tanto puntava a quei Giochi di Tokyo rimandati di un anno. Ne ha approfittato per fare del bene agli altri, promuovendo una raccolta fondi per aiutare l’Ospedale di Verona prima e una per quello di Bergamo poi, per il quale raccolse oltre 66mila euro attraverso la battuta all’asta dei suoi cimeli storici.
Tanti auguri a Federica Pellegrini, alla donna capace di far sognare l’Italia intera e di avvicinare al nuoto anche chi del nuoto non ne è un grande appassionato, una vera e propria calamita che ancora oggi rappresenta la locomotiva del circus acquatico Made in Italy.
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