Butini fiero di questa Italia vincente e unita!

Lode a Luca Dotto ed agli atleti emersi a Londra e su Marco Orsi scommette: “Io lo considero già a Rio”.

Quello di Londra è stato un Campionato Europeo significativo per gli Azzurri che non solo hanno piazzato una serie di risultati importanti che portano a pensare che questa nazionale sia sulla strada giusta per fare cose ancora più straordinarie, ma si sono consolidati e uniti come squadra, compatti in tutto e per tutto che è poi la ricetta di base per poter vincere.
Ovviamente ciò che anche conta sono i risultati sulla carta e anche quelli non sono affatto mancati: 17 medaglie vinte, di cui cinque d’oro, sette d’argento e cinque di bronzo, hanno portato l’Itala in vetta alla classifica per nazioni e terza nel medagliere alle spalle della Gran Bretagna con 22 medaglie (7 oro, 6 argento, 9 bronzo) e dell’Ungheria con 19 medaglie (10 oro, 4 argento, 5 bronzo), migliorando il medagliere di Berlino 2014 che vide gli Azzurri con 15 medaglie (cinque d’oro, una argento e nove di bronzo).

Prima del ritorno in Italia da Londra, abbiamo fatto un reso conto finale con il CT Cesare Butini che si è detto soddisfatto di questi Europei e fiducioso per quello che ci aspetta nei prossimi mesi, nonché dei singoli componenti che formano questa nazionale.

Mister Butini, che reso conto finale porta di questi Campionati Europei che anche stavolta ci hanno visto tra i principali protagonisti in un anno importante come quello delle Olimpiadi?
«È stato un Europeo sicuramente molto positivo che ci ha visto come dicevi tu, veramente come protagonisti, al di là del medagliere che penso che sia comunque un termometro importante. Siamo riusciti a vedere una Pellegrini che ottiene il quarto oro Europeo, un nostro velocista che è tornato sulla vetta dell’Europa e parlo ovviamente di Luca di Dotto e poi cosa dire dei due gemelli del fondo Paltrinieri e Detti, fenomenali! Onestamente è stato un Europeo esaltante.»

Un Europeo esaltante e sotto certi aspetti forse anche migliore di quanto ci si aspettasse?
luca-pizzini«Abbiamo avuto prestazioni importanti, soprattutto da atleti che hanno dimostrato di essere ormai ottimi in chiave europea, come Turrini e Pizzini che tra l’altro ha vinto la sua prima medaglia in campo continentale, così come altri atleti che si sono fatti notare. Devo dire che c’è stato un grosso inserimento dei giovani che sono riusciti a trovare una loro dimensione, aiutati penso dagli atleti un po’ più esperti che hanno cercato di essere da esempio facendo dare a loro il meglio che potevano. Vedere una colonia di atleti giovani che sono ancora tutti teenager che non si fanno scrupoli a partire a testa bassa e ottenere l’accesso in finale dopo aver superato brillantemente batterie di qualifiche e semifinali, ci inorgoglisce e vuole dire che il messaggio che abbiamo lanciato negli ultimi anni è stato positivo.»

Anche sotto l’aspetto della coesione, questo Europeo lo abbiamo vinto a pieni voti con una squadra che dalle tribune e negli spogliatoi, ci è sembrata molto unita.
«È stata una squadra perfetta, sempre pronta a qualsiasi tipo di sacrificio, molto unita come sottolineavi, con tutti gli atleti sempre disponibili a fare le riserve nelle staffette del mattino; non c’è stato mai nessuno che si sia tirato indietro e questo devo dire che veramente fa piacere.»

Qualche aspetto negativo su cui lavorare?
«Ci sono state pochissime controprestazioni, tra le quali quella della 4×200 stile femminile che chiaramente è quella che ci dà più grattacapi. Però, come ci dice l’esperienza e la saggezza, cerchiamo di prendere dalle cose brutte, qualcosa di buono: vorrà dire che ci dovremo mettere a lavorare un po’ di più, anche se i presupposti di questa prestazione si erano visti già ai Campionati Italiani nei quali non erano arrivate prestazioni rilevanti da parte delle staffettiste della scorsa stagione che non erano in condizione. Questo Europe ci conferma purtroppo che dobbiamo fare un po’ di quadrato e che dobbiamo mettere questi atleti in condizione di allenarsi in un modo più controllato al fine di raggiungere quegli obiettivi che sapevamo fossero così importanti.»

A proposito di allenamenti e preparazione, in questi giorni Magnini ci ha confessato che spera di poter puntare direttamente a Rio, senza fare tappe intermedie, mettendo in dubbio anche la sua partecipazione al Settecolli.
«Fare la tappa intermedia è sicuramente un problema da un punto di vista di allenamento, ma la nostra idea era appunto di fare due selezioni così vicine con l’obiettivo di concludere la formazione delle staffette e purtroppo dobbiamo dire che gli staffettisti, anche quelli della 4×100 stile, non hanno spiccato in brillantezza e nessuno di loro ha ottenuto il tempo limite individuale di staffetta e questo Filippo lo sa perché ne abbiamo parlato proprio ieri (sabato n.d.r.). Questo, senza dare colpe a nessuno, ci impedisce attualmente di dire che certi atleti sono qualificati, perché la nostra ultima selezione, come da Regolamento, è quella del Settecolli. È chiaro che sappiamo che c’è da investire su questi atleti e infatti sono già in programma dei Collegiali a Ostia per lavorare con loro ed è su loro che daremo fiducia, mettendoli in condizione di poter preparare Rio, anche perché è impensabile che chi ha preparato i Campionati Assoluti e poi quelli Europei, possa in quattro settimane ribaltare una prestazione. È chiaro quindi che con loro andremo dritti ai Giochi, sperando che questa sia la scelta giusta per avere una squadra che si allena in chiave di Rio. Ovviamente senza togliere diritti a nessuno, ovvero, se qualcuno dovesse fare il tempo limite al Settecolli, sarà inserito nella nazionale che partirà per i Giochi Olimpici.»

marco-orsiTra l’altro uno degli atleti che spera di agguantare Rio proprio al Settecolli è Marco Orsi, vittima di un’annata sfortunata con quel virus che lo ha messo fuori dal ring.
«Con Marco ho fatto un discorso un po’ diverso in quanto Marco lo considero già a Rio, riservandomi di fare un wild-card, perché la 4×100 stile ha delle ambizioni se Marco Orsi ritorna ad essere Marco Orsi. Ovviamente non possiamo permetterci di fare dei Trials in stile americano perché non abbiamo i numeri che ci possano permettere di essere così rigidi da lasciare a casa un valore aggiunto come Marco Orsi e questo senza ledere quelli che sono i diritti degli altri. È chiaro che il discorso di Marco è particolare, ma nulla esclude che lui possa fornirci una prestazione che possa fargli ottenere addirittura anche la qualificazione individuale per i 100 stile, ma questo sarà tutto da vedere appunto al Settecolli.»

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gregorio-paltrinieriUn’ultima battuta su un ritrovato Luca Dotto, perchè se su Paltrinieri e Detti ci si scommetteva ad occhi chiusi così come per la Pellegrini, su Dotto si sperava che arrivasse un risultato importante, ma non c’era nessuna certezza che potesse arrivare l’oro.
«Beh devo fare i complimenti a Luca Dotto, ma soprattutto al Tecnico Federale Claudio Rossetto che ha sempre creduto in lui, così come ci abbiamo creduto noi come Federazione. Stiamo parlando di un atleta che nel 2011 ha vinto una medaglia importate nei 50 stile ai Mondiali di Shanghai, un atleta che ha costruito mille successi nelle staffette, che si è dimostrato sempre ai vertici del nuoto europeo e del nuoto mondiale e a cui mancava quel guizzo in più. Quest’anno sembra che abbia trovato quella verve che gli mancava, la convinzione nei proprio mezzi e penso che dopo il Record Italiano di Riccione, ha consolidato la sua condizione con una serie di importanti prestazioni, nuotando stabilmente sui 48 secondi bassi, collocandosi ai primi posti del ranking mondiale e questo significa aver recuperato e ritrovato un grande atleta.»

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Paco Clienti

Responsabile Redazione Swim4Life Magazine